Influenza killer: 26mila morti, molti bambini. I rischi dell'aviaria - QdS

Influenza killer: 26mila morti, molti bambini. I rischi dell’aviaria

Influenza killer: 26mila morti, molti bambini. I rischi dell’aviaria

Redazione  |
sabato 21 Giugno 2025

In totale, si calcola che siano stati messi a letto 47 milioni di americani; per 610mila è stato necessario il ricovero

Stati Uniti nel mirino dei virus. Quella appena trascorsa, rivelano i Centers for Disease Control and Prevention (Cdc) americani, è stata una vera e propria stagione influenzale killer, la più severa dal 2017-2018. In totale, si calcola che siano stati messi a letto 47 milioni di americani; per 610mila è stato necessario il ricovero. Sono stati, invece, circa 26mila i decessi, tra questi anche 216 minori.

Il pericolo aviaria

Una dettagliata analisi pubblicata su “The Lancet Regional Health—Americas” descrive l’epidemia in Nord America, con quasi mille mandrie di vacche da latte colpite e oltre settanta casi umani, incluso il primo decesso confermato negli Stati Uniti. “L’influenza aviaria altamente patogena è presente in tutti i cinquanta stati degli Stati Uniti e in Canada, causando la perdita o l’abbattimento di oltre 168 milioni di pollame dal 2022”, hanno ricordato gli scienziati che hanno esortato l’amministrazione Trump – ma in precedenza avevano criticato anche Biden per non aver fermato i focolai di aviaria – “a intervenire contro la minaccia di una pandemia di influenza aviaria anche con una risposta coordinata a livello globale”.

I rischi

“Sebbene la trasmissione da persona a persona non sia ancora documentata, mutazioni e riassortimenti virali potrebbero incrementare la trasmissibilità”. Il Gvn esorta i governi a potenziare «la sorveglianza, implementare le misure di biosicurezza e a prepararsi ad una potenziale trasmissione interumana». Attualmente, “il rischio per gli esseri umani che non vengono in contatto con animali infetti è basso, perché i virus non sono in grado di trasmettersi tra le persone”, ha affermato la Marion Koopmans, coautrice dell’articolo pubblicato su”Lancet” e responsabile del dipartimento di Viroscienza presso l’Erasmus Medical Centre dei Paesi Bassi.

“Ma la situazione può cambiare bruscamente se il virus subisce delle mutazioni, cosa che può accadere se continua a circolare nei mammiferi. In tal caso, ci troveremmo di fronte a un nuovo possibile scenario pandemico”, ha chiosato l’esperta.

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