Inizio d’anno in salita per Messina Social city - QdS

Inizio d’anno in salita per Messina Social city

Lina Bruno

Inizio d’anno in salita per Messina Social city

sabato 14 Gennaio 2023

Dalla decisione di riaprire la piattaforma per il bando per l’assunzione di personale a tempo determinato al terzo direttore generale dimissionario, fino alle problematiche di Casa Serena

MESSINA – Un anno che inizia in salita per la Messina Social city, la partecipata del Comune che gestisce direttamente i servizi alla persona, e che ha segnato una svolta nella stagione complicata del precariato.

Chi lavorava con contratto a tempo nelle cooperative, che avevano in affidamento l’assistenza dei soggetti fragili, è diventato dipendente, un sogno per molti diventato realtà. Non per tutti però: nel variegato mondo degli operatori impegnati nel settore, in tempi diversi, le richieste di assunzione sembravano non avere argine. Si sono trovati dei criteri allargando il più possibile la platea ma non si poteva ovviamente inserire tutti. Si è fatta così una lista in cui includere chi non era riuscito a trovare collocazione a tempo indeterminato, un elenco da cui attingere per le sostituzioni con la promessa velata di una futura stabilizzazione.

Tutto questo accadeva con la precedente Amministrazione guidata dal sindaco Cateno De Luca. Ma questo quadro iniziale da cui la società era partita si è modificato nel tempo: sono cambiate le esigenze e anche le funzioni da assolvere per la Msc, in coordinamento con le altre partecipate. Così l’Azienda speciale ad agosto ha pubblicato un bando per l’assunzione di 1.790 unità a tempo determinato in vari profili, scadenza a settembre. Oltre trentamila le domande arrivate e da tutta Italia. Si sono fatte delle graduatorie provvisorie e in base a quelle delle assunzioni, ma molti esclusi hanno fatto ricorso, altri contestato i requisiti posti dal bando e adesso si cerca una via d’uscita riaprendo la piattaforma.

Una soluzione che non piace ai sindacati. “Apprezziamo – hanno affermato i segretari della Fp di Cgil, Cisl e Uil Francesco Fucile, Giovanna Bicchieri e Livio Andronico – l’intenzione dei vertici della Msc e dell’Amministrazione di provare a recuperare gli esclusi, coloro che avevano avuto la domanda non validata per aver dimenticato di allegare il documento d’identità o un’autocertificazione. Ci lascia tuttavia perplessi che solo adesso, e non invece all’indomani della pubblicazione del bando, l’Azienda decida di arrivare alle graduatorie definitive rivalutando tutte le domande sulle base delle attinenze per il profilo per cui ci si è candidati, cosa che appunto sarebbe stato necessario fare in fase iniziale”.

“Per fare ciò – hanno aggiunto le parti sociali – la Msc riaprirà la piattaforma del bando e tutti coloro che hanno partecipato potranno apportare le modifiche. Temiamo che tutto ciò creerà molta confusione e soprattutto metta in una situazione di rischio quanti, accettando l’incarico alla Msc, hanno lasciato il precedente lavoro e rischiano di vedere completamente stravolta la loro posizione in graduatoria”.

Per chi rimane fuori ci sarà la pubblicazione di un nuovo bando per creare delle liste brevi a cui attingere per le varie esigenze. Ma i nodi da sciogliere sono anche altri: ci sono le ricontrattualizzazioni per chi è a tempo indeterminato, e poi ci sono quei lavoratori che avevano un contratto di 24 mesi, in scadenza, e che l’azienda non vuole stabilizzare.

Altro segno di criticità sono le dimissioni del direttore generale Carmelo Sferro, la terza rinuncia dopo quella di Vincenzo Romano e Natale Trischitta. Il consigliere comunale Libero Gioveni ha chiesto la convocazione in Commissione Servizi sociali del Cda della Messina social city per analizzare tutte le ultime vicende. “Perché i direttori generali (lautamente retribuiti) – si è chiesto Gioveni – scappano dall’azienda? Così come fa pensare che il giorno dopo le dimissioni di Carmelo Sferro si annuncino immediatamente le riaperture dei termini per le istanze della long list rivolte a chi si era sentito penalizzato nel bando. Altra questione da verificare è quella del trasferimento al Collereale degli ospiti anziani di Casa Serena dopo gli accertamenti dei Nas”.

In relazione a questo l’Amministrazione comunale e la partecipata hanno chiarito che “il trasferimento si è reso necessario al fine di consentire gli interventi previsti dal progetto ammesso a finanziamento a valere su Agenda urbana e in fase di riprogrammazione su fondi regionali Fsc, compresi quelli relativi alle verifiche sismiche dell’immobile”.

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