Compensazioni insularità ancora lettera morta. Marginalità geografica e cittadini di serie B: la proposta del ministro leghista riapre (nuovamente) il dibattito
Mezzogiorno protagonista di questo primo scorcio di anno. Sembrerebbe una buona notizia ma non lo è. Protagonista, ahinoi, non di iniziative concrete di crescita ed investimenti ma, come spesso accade, di annunci e polemiche politiche sulle scelte da compiere e sulle strade da intraprendere (ancora!) per fare uscire questa benedetta area del Paese così ricca di potenzialità dalla condizione di sottosviluppo in cui si trova.
Cominciamo dall’Autonomia, il voto finale di Palazzo Madama sul Ddl Calderoli è slittato alla prossima settimana (il percorso del provvedimento si concluderà quindi nella seduta di martedì). Un tema divisivo, quello della riforma “bandiera” della Lega. Dove il termine divisivo non si riferisce soltanto alle tesi contrapposte di maggioranza e opposizioni ma al rischio che assegnare più poteri alle Regioni si trasformi in una operazione dannosa per il Sud che attende ancora una adeguata perequazione sul fronte delle infrastrutture e dei servizi, dove per l’appunto continua ad essere vergognosamente carente.
Ma quello dell’Autonomia non è l’unico tema caldo
C’è anche quello dell’Insularità, principio inserito in Costituzione (articolo 119) e che in Costituzione è rimasto, nel senso che sulla sua attuazione si sono consumate tante chiacchiere e pochi fatti concreti.
Vedi ad esempio il caro voli: con un provvedimento l’Esecutivo affida più poteri all’Antitrust. L’Antitrust che fa? Archivia l’istruttoria avviata per un presunto cartello tra le compagnie per i voli da e per l’Isola che avrebbe fatto lievitare i prezzi. Fine breve storia triste, verrebbe da dire.
Se non che la Regione Sicilia arriva e ci mette una pezza e, attingendo a fondi regionali e statali, attiva una piattaforma per lo sconto sui biglietti aerei. Una iniziativa lodevole da parte del Governo Schifani ma che più che come un lieto fine, suona come una insopportabile beffa.
Calderoli vuole istituire un ministro ad hoc
Ma torniamo al ministro Calderoli: in audizione alla Commissione parlamentare per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità, ha avanzato la proposta di istituire, non certo a breve termine, un ministro ‘ad hoc’ per le isole, “come organo di vertice che coordina le iniziative politiche e amministrative riferite alle isole”.
Una buona notizia? Si vedrà. In ogni caso una iniziativa tardiva. Calderoli ha altresì annunciato che è in dirittura d’arrivo uno schema di disegno di legge “che indicherà misure di crescita per le isole minori in considerazione del loro valore unico sotto il profilo naturalistico e ambientale, delle tradizioni e delle particolari culture che vi sono conservate”.
“La proposta – ha spiegato il ministro – si incentra sulle definizioni di una programmazione strategica ed economica delle misure per lo sviluppo delle isole minori attraverso la previsione di un documento unico di programmazione per le isole minori in cui confluiscono i progetti integrati di sviluppo territoriale elaborati dai comuni interessati”.
Il problema dei collegamenti con le isole minori
Sempre ieri, associazioni e comitato regionali e locali hanno fatto sentire la propria voce sul tormentato tema dei collegamenti marittimi con le isole minori della Sicilia (l’insularità nell’insularità), manifestando una sempre maggiore preoccupazione rispetto ai tagli subiti a danno dei servizi essenziali e agli “ingiustificati aumenti tariffari” degli ultimi 18 mesi. Hanno chiesto “un intervento tempestivo e indifferibile su una questione che rappresenta per l’ennesima volta un aumento dei fattori di svantaggio a carico degli abitanti e delle imprese che vivono e operano nelle isole minori”.
Le associazioni rivendicano il diritto alla mobilità e al progresso socioeconomico ma anche quello alla salute, allo studio e ai servizi essenziali in generale, “messi ulteriormente a repentaglio dalla precarietà dei collegamenti con frequenze ridotte e costi insostenibili. Tutto questo – sottolineano nella nota – avviene in controtendenza e in spregio delle recenti modifiche all’art. 119 della Costituzione oltre che dei dettami sanciti dai trattati di funzionamento dell’Unione Europea”.
Sul tavolo, sia la convenzione ministeriale, “il cui importo fisso in assenza di interventi statali ha di fatto comportato un aumento delle tariffe e una riduzione delle corse”, quanto il mancato rinnovo di quella regionale “a causa dei bandi andati deserti e dove, al costoso periodo di libero cabotaggio dei mesi estivi, è seguita una carente gestione operata in convenzione statale”. Ed ecco che dal “mondo” degli auspici al “mondo reale” il passo è tutt’altro che breve.
“Calderoli forse già settimana prossima tornerà in Commissione”
“È una buona idea”. Con queste parole, Tommaso Calderone, presidente della Commissione parlamentare permanente per il contrasto degli svantaggi derivanti dall’insularità, ha commentato insieme al QdS la proposta del ministro Roberto Calderoli di istituire un ministro ad hoc per le Isole.
Raggiunto telefonicamente, Calderone ci ha spiegato che per il Governo Meloni l’insularità rappresenta “una priorità assoluta” anche perché si tratta di un principio costituzionale: “Il ministro Calderoli – ha detto Calderone – è venuto davanti alla mia Commissione e ritornerà probabilmente settimana prossima”.
Ed in effetti, durante l’audizione, Calderoli ha sollevato un problema che merita una attenta riflessione: “Manca una definizione normativa di isola minore. Diversi provvedimenti normativi ed amministrativi contengono ciascuno una definizione diversa, in relazione allo scopo perseguito. Forse ad una definizione di diritto nazionale si dovrebbe lavorare”. In più, ha sottolineato il ministro leghista, un’altra riflessione da fare è “ sul modo in cui vengono utilizzate le risorse del Fondo nazionale per il contrasto agli svantaggi derivanti dal’insularità”.