Intel, partita decisiva per Catania “Ma la città deve offrire certezze” - QdS

Intel, partita decisiva per Catania “Ma la città deve offrire certezze”

redazione

Intel, partita decisiva per Catania “Ma la città deve offrire certezze”

venerdì 01 Ottobre 2021

Associazioni di categoria e sindacati esortano le istituzioni a fare quadrato. Biriaco (Confindustria): “Etna valley territorio strategico per nuovi investimenti”

CATANIA – Nella partita per portare Intel a Catania, colosso dell’informatica interessato a realizzare in Italia uno stabilimento per la produzione di semiconduttori, è in gioco il futuro di una città intera, affamata di investimenti e sviluppo. A quanto si apprende, la decisione della multinazionale, che starebbe vagliando una serie di ipotesi tra cui Torino e non solo, dovrebbe arrivare intorno alla metà di ottobre, ma il pressing istituzionale si intensifica di ora in ora.

Da più parti si mettono in evidenza le carte che la Città dell’Elefante ha in mano per provare a battere la “rivale” piemontese. “Un tessuto tradizionalmente aperto all’innovazione, una specializzazione produttiva specifica nel settore della microelettronica, la presenza di una Università capace di formare capitale umano altamente qualificato in tutte le discipline ingegneristiche, la grande rilevanza delle attività di ricerca dell’Ateneo”. Sono alcuni dei punti di forza presenti nel territorio catanese elencati dal presidente di Confindustria, Antonello Biriaco, che a nome dell’associazione si dice pronto a mettere in campo ogni azione utile a facilitare l’attrazione di nuovi investimenti produttivi.

“Siamo in un momento storico ricco di sfide ma anche di nuove occasioni da cogliere – aggiunge Biriaco -. Le risorse da attivare grazie al Piano di ripresa e resilienza, gli incentivi rivolti agli investimenti e all’occupazione per le imprese del Sud, le prospettive che si aprono con l’avvio delle Zone economiche speciali. Ma anche la presenza di infrastrutture in rapida crescita, porto, aeroporto e interporto in primis, sono tutti tasselli importanti del grande mosaico dello sviluppo che si può materializzare nel nostro territorio”.

Un obiettivo che non può e non deve avere colori politici come sottolinea il segretario generale della Cisl di Catania, Maurizio Attanasio: “Occorre che anche in Sicilia la politica e gli attori dello sviluppo socio-economico sappiano ‘fare squadra’, come succede in altre aree del Paese. Ma, responsabilmente, ciascuno deve fare la propria parte: servono zone industriali ben infrastrutturate, efficienza dei servizi, assi viari internodali funzionanti, investimenti nella formazione della forza lavoro. E occorre una strategia partecipata con le parti sociali”.

Ma bisogna agire subito senza tentennamenti e divisioni. “Il presidente Musumeci, la deputazione regionale e nazionale, tutti coloro che lavorano per il ‘bene comune’ – evidenzia Attanasio – vadano oltre le enunciazioni e dimostrino, con concretezza, di fare quadrato, generando quelle condizioni che rendano l’area metropolitana di Catania attrattiva e, dall’altra parte, chiedere ai ‘decisori’ nazionali di restituire a Catania il giusto ruolo che merita nel campo dell’industria del Sud. Da lungo tempo, la Cisl ha sollevato la questione dell’attrattività dell’area, della cura e della manutenzione di cui ha bisogno, perché sia garantita la sicurezza di chi lavora e l’operatività di chi produce”.

Perché è anche vero che Catania non potrà mai tornare ad essere la Milano del Sud se non risolve le criticità che affliggono in primis la sua area produttiva. “Per essere attrattiva – osserva il segretario Cisl – la zona industriale etnea, oltre ai benefici previsti dall’attivazione della Zes, deve offrire certezze a chi vuole investire: con un serio censimento delle aree libere e sgombero delle dismesse; con un consorzio che assicuri manutenzione e controllo; con servizi erogati dai vari enti in maniera efficiente; con accordi tra le parti sociali e datoriali che assicurino formazione ai lavoratori e giuste condizioni a sostegno di occupazione e lavoro”.

Intanto, sebbene i vertici siciliani della Lega abbiano provato a fugare le voci di un possibile pressing del ministro Giorgetti a favore di Torino, la questione continua a fomentare la polemica. Ieri l’europarlamentare del Movimento cinque stelle, Dino Giarrusso, ha annunciato che solleverà il caso a Bruxelles “affinché si facciano scelte opportune, slegate dalle logiche di mero interesse elettorale”.

Secondo Giarrusso “tentare di condizionare le scelte del colosso americano del silicio, affinché venga scelto il territorio di Torino a discapito di quello etneo, altro non fa che alimentare il dualismo economico tra le regioni d’Italia, che da settant’anni danneggia l’intero sistema produttivo e sociale”.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017