Molta gente ritiene che per vivere bene basti mangiare, dormire, divertirsi e svolgere qualche attività fisica. Non è così, perché questo è un livello materiale che assimila gli esseri umani agli animali.
Per fortuna, il Creatore ci ha creati con un cervello – che è un hardware, contenente software e archivi – e, per chi ci crede, con uno spirito o mente, che è un’entità non materiale governante le nostre azioni, anche attraverso l’istinto o il sesto senso.
Non tutti hanno la consapevolezza che le nostre azioni devono essere guidate, appunto, dallo spirito (o mente o intelligenza) e non dalla pancia, cioé dall’altra parte dell’istinto che è quello materiale, quello della sopravvivenza, quello dell’egoismo, insomma, quello che ci fa muovere come bipedi.
Non tutti si chiedono come si possa vivere non adoperando intelligenza (o spirito o mente), perché pensano che basti alzarsi la mattina, fare una rapida colazione, andare nel posto di lavoro, fare trascorrere il tempo fino alla fine dell’orario e quindi continuare con questo tran tran di cose materiali.
Cos’è che fa la differenza fra il vivere in modo analogo a quello delle bestie e il vivere delle persone dotate di intelligenza? Si tratta della molla che spinge ad apprendere, a conoscere, a sapere, a cercare di diradare l’immensa nebbia che è davanti a ciascuno di noi: la nebbia dell’ignoranza.
Non tutti hanno questa consapevolezza, anzi, purtroppo, la maggioranza continua a restare annebbiata e non ha gli stimoli per cercare di vedere cosa c’è al di là di quella coltre.
Chi invece ha questi impulsi, ha fame di sapere, cerca disperatamente di farsi strada in mezzo all’immensa ignoranza e tenta di capire come sono le cose, come funzionano, cosa c’è al di là del nostro sguardo, che arriva quasi sempre all’orizzonte e non oltre.
Sono i cosiddetti visionari coloro che hanno la vista lunga, che va, appunto, al di là dell’orizzonte. Coloro che cercano di capire cosa potrà avvenire, basandosi anche sull’esperienza.
Ma l’esperienza non si compra al mercato, si fa vivendo intensamente e consapevolmente le vicende che ci capitano.
Come vivere intensamente le vicende che ci capitano? Leggendo, leggendo e leggendo; attingendo alle fonti dei Saperi, ai libri di tutti i tempi, soprattutto a quelli scritti ventiquattro o venti secoli fa.
Sembra incredibile il fatto che per sapere quello che accadrà domani, dobbiamo cercare di apprendere quello che è stato scritto nel lontano passato (lontano per modo di dire dal momento che due o tremila anni sono niente rispetto alla vita dell’essere umano).
Eppure è così: bisogna capire il pensiero di tanti personaggi che hanno visto in lungo da allora fino ai nostri tempi e ancora avanti, per poter comprendere il presente. Questo perché l’Umanità, in fondo, si muove in base a canoni precisi che si manifestano e si ripetono continuamente.
Insomma, le persone umane sono più o meno le stesse, per quanto vi possa essere un’evoluzione delle circostanze materiali e anche del pensiero. Ma non si può disconoscere la grande illuminazione delle menti che ci hanno tramandato quello che hanno visto all’inizio della cultura mediterranea, a partire dai presocratici e oltre.
Individuati i requisiti per vivere meglio e cioé Intelligenza e Saperi, non è detto che tutti abbiano la voglia di adoperarli, di sfruttarli, di considerarli mezzi per progredire.
Ai nostri tempi, il materialismo è dilagato, insieme al benessere, perché il consumismo esalta sempre di più i bisogni di cose e non di pensieri.
è ancora un miracolo che si vendano tanti libri, molti dei quali, purtroppo, servono per arredare le librerie delle case dei cosiddetti “benestanti”.
Invece, i libri si dovrebbero tenere nella propria stanza da letto, sul proprio comodino o in bagno e dovrebbero essere la fonte, ovvero il nutrimento continuo della nostra mente (o spirito o intelligenza).
Solo chi avanza su questa strada comprende la necessità di sapere, perché il Sapere allunga lo sguardo, illumina lo scenario, fa comprendere gli avvenimenti e consente, in definitiva, una vita migliore.

