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La scia di tragici incidenti e la questione sicurezza dei guardrail sulla A19, interrogazione all’Ars

La scia di tragici incidenti e la questione sicurezza dei guardrail sulla A19, interrogazione all’Ars
autostrada A19 palermo catania

Il Pd al Governo Schifani: “Verifiche sui controlli e sulla qualità delle barriere”.

Qual è lo stato di sicurezza dei guardrail che si trovano lungo la A19, in particolare modo quelli che ricadono nel territorio della provincia di Enna? La risposta si potrebbe dire che arriva tragicamente dalle cronache. L’ultima notizia riguardante incidenti mortali in cui le vittime precipitano dai numerosi viadotti dell’autostrada Palermo-Catania risale a lunedì, quando un tir condotto da un uomo di 66 anni, originario del Trapanese, ha sfondato una delle barriere laterali – per cause ancora poco chiare – precipitando da un’altezza di oltre dieci metri.

A chiedere però che una risposta tecnica venga data è anche la politica. Il gruppo parlamentare all’Ars del Partito Democratico ha depositato un’interrogazione rivolta al presidente della Regione, Renato Schifani, e all’assessore alle Infrastrutture, Alessandro Aricò.

La sicurezza dei guardrail e le barriere inadeguate sulla A19

Al centro dell’interrogazione, che ha come primo firmatario il deputato troinese Fabio Venezia, c’è la qualità delle barriere che costeggiano le carreggiate della A19. L’arteria da tanti anni è al centro di lavori di riqualificazione, che procedono però a rilento.

“L’autostrada A19, in più tratti e in particolare lungo la stragrande parte dei viadotti, non è dotata di barriere di sicurezza conformi agli attuali standard di legge – viene riportato nel documento visionato dal Quotidiano di Sicilia –. Nello specifico, alcuni di questi tratti e precisamente i viadotti Acascina, Milocca 1, Milocca 2 sono dotati di barriere di sicurezza che sono state allocate al momento della realizzazione dell’autostrada, negli anni Settanta, quando non era ancora prevista dalla legge la progettazione di barriere di sicurezza”.

Tali guardrail sono del tipo monolama “poiché – si legge nel testo dell’interrogazione – in tale epoca il traffico veicolare era certamente minore rispetto alla data odierna e i veicoli circolanti in Italia, oltre cinquant’anni addietro, erano certamente diversi per dimensione e peso rispetto a quelli moderni”.

Il ruolo di Anas

Nel mirino del Pd ci sono le responsabilità di Anas, la società che ha in gestione l’autostrada che attraversa l’isola da occidente a oriente.

“Il tratto di autostrada oggetto della presente interrogazione necessitava, ormai da decenni e necessita tuttora, di urgenti lavori di manutenzione e miglioramento specificatamente rivolti alla sicurezza. Già dal 2015 – viene ricordato – erano previsti da parte di Anas lavori di riqualifica. Tale programma era finalizzato alla messa in sicurezza dei viadotti della A19, dotati di sistemi di ritenuta non rispondenti ai moderni standard di sicurezza e agli attuali volumi di traffico”.

Tra gli interventi compresi nel piano di intervento c’erano quelli relativi ai viadotti della provincia di Enna.
A fine 2023, i ritardi nell’esecuzione delle opere erano finiti anche all’attenzione dell’Autorità nazionale anticorruzione. “L’Anac si è occupata del fatto che sull’autostrada Palermo-Catania vi sono notevoli ritardi nei lavori e carenza di coordinamento di Anas”, scrivono i parlamentari d’opposizione. E ricordano come “l’art. 7 del decreto ministeriale 223/1992 prevede che Anas, le società concessionarie di autostrade invieranno ogni due anni al ministero dei Lavori pubblici un rapporto sommario che fornisca indicazioni sulla efficienza e funzionalità delle barriere omologate, segnalando eventuali deficienze rispetto alle caratteristiche previste”, mentre “l’art. 47 della legge 120/2010 prevede che gli enti proprietari e concessionari delle strade e delle autostrade nelle quali si registrano più elevati tassi di incidentalità effettuano specifici interventi di manutenzione straordinaria volti a ridurre i rischi relativi alla circolazione”.

Per questi motivi, il Pd chiede al presidente della Regione e all’assessore alle Infrastrutture di approfondire il rispetto delle prescrizioni da parte di Anas in fatto di controlli e se non ritengano opportuno “programmare appositi interventi per adeguare gli standard di sicurezza nei viadotti Milocca 1, Milocca 2 e Acascina”.

L’elenco degli incidenti

A far parte dell’interrogazione è anche l’elenco dei numerosi casi di incidenti in cui i mezzi hanno sfondato le barriere laterali. “Il 25 aprile 2004 una Ferrari precipitava dal viadotto Dittaino, a poche centinaia di metri rispetto a quelli oggetto della presente interrogazione – si legge –. In data 15 giugno 2014 un’auto con dentro una famiglia palermitana precipitava dal viadotto vicino lo svincolo di Sacchitello. In data 30 dicembre 2016 un camion della Poste Italiane precipitava dal viadotto Caldera, che è quello prima rispetto ai viadotti oggetto della presente interrogazione. In data 12 maggio 2019 un giovane militare perdeva la vita cadendo dal viadotto Milocca; la stessa sorte è capitata, in data 14 ottobre 2019, al conducente di una Lancia Y, mentre si trovava a transitare nelle immediate vicinanze del viadotto”.

L’elenco prosegue: “In data 8 dicembre 2023 è accaduto un ulteriore indicente, con la medesima dinamica dei precedenti , con caduta dal viadotto Milocca che ha visto coinvolto il proprietario del mezzo Mercedes, che a seguito delle complicanze dovute alle gravissime lesioni patite, in data 29 dicembre 2023 decedeva – si legge – Recentemente, nello stesso viadotto Milocca a distanza di appena dieci metri rispetto all’incidente accaduto in data 8 dicembre 2023 un altro veicolo con a bordo tre persone è precipitato dal predetto viadotto”.

Un trend drammatico che, se non si interverrà, difficilmente è destinato a interrompersi.

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