Inutile il G7 senza Trump - QdS

Inutile il G7 senza Trump

Inutile il G7 senza Trump

venerdì 20 Giugno 2025

Iran, operazione Piovra

Il G7 di Kananaskis, in Canada, si doveva denominare “sei e mezzo”, perché Trump ha fatto una fugace apparizione – poco meno di un giorno – e poi se n’è andato dicendo che aveva problemi di sicurezza nazionale.
Possiamo invece dedurre che abbia voluto depotenziare tale riunione, anche perché ha ulteriormente comunicato la sua contrarietà al fatto che il G7 non sia tornato ad essere G8, con il ritorno della Russia di Putin.
Trump ha inoltre ridotto il comunicato congiunto eliminando decisioni e determinazioni ed inserendo il verbo “auspicare”.
Quindi tale riunione è stata del tutto inutile, se non per rimarcare ancora una volta che senza gli Stati Uniti l’Occidente conta poco o nulla. Per sottolineare questo fatto, Trump ha parlato del presidente della Francia, Emmanuel Macron, dicendo che: “Non sa di cosa parla”.
Da quanto precede risulta chiaro che l’Europa non ha alcun peso nell’Alleanza atlantica, né sotto il profilo militare né sotto quello economico.

Il comportamento del quarantasettesimo Presidente degli Usa sta dimostrando, senza ombra di dubbio, la leadership occidentale di quel Paese perché di fatto ha scombussolato tutti gli equilibri.
Possiamo supporre ragionevolmente che ha promosso l’azione distruttrice dell’Iran da parte di Israele ed ora addirittura fa trapelare nella comunicazione la possibilità che alle forze armate aeree israeliane si possano aggiungere quelle statunitensi, dal che si deduce che il progetto complessivo è quello di azzerare i vertici islamici dell’Iran uccidendo tutti i componenti, a cominciare dall’attuale guida suprema, Ali Khamenei, il quale, non sappiamo se per paura o per altre ragioni, ha subito ceduto il comando del Paese ai Pasdaran. Insomma, potremmo definirla “operazione piovra” perché tagliando la testa si devitalizzano i tentacoli.
Vi è anche da sottolineare come tutta questa operazione abbia lasciato inerti i Paesi arabi vicini all’Iran, nazioni da cui potremmo anche sospettare che partano le cisterne per rifornire in volo gli aerei provenienti da Israele.

Un’operazione di questo genere non si sarebbe avviata se non ci fosse stata dietro una concertazione generale di tutta quell’area, che possiamo desumere dal silenzio generale di fronte ad un attacco massiccio di aerei e missili come mai si era visto dalla rivoluzione islamica del 1979, che cacciò Reza Pahlavi, fuggito a Parigi con la consorte Yasmine Etemad-Amini.

Non sappiamo quale sarà l’esito di questa “operazione Piovra”, ma sembrerebbe che stia marciando verso il risultato finale, che è appunto quello della decapitazione dei vertici iraniani.
Se così avverrà, calerà la pace in quella parte del continente, fermo restando aperta la ferita di Gaza, nella quale però Hamas – non essendo più rifornita e finanziata dal fu-Iran – non avrà alcuna possibilità di sopravvivenza. Stesso discorso riguarda gli Hezbollah che dimorano in Libano, i quali anch’essi soffocheranno per la mancanza d’aria, cioè i rifornimenti finanziari da parte del fu-Iran.
Il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, ha detto probabilmente una verità: “Israele sta facendo il lavoro sporco per noi!”.

Dunque, il G7 di Kananaskis si è rivelato all’incirca una perdita di tempo. Ci dobbiamo augurare che il prossimo, invece, abbia per oggetto concrete iniziative realizzabili in un quadro mondiale, ove l’economia è sempre più competitiva, senza più parlare di armi e terrorismo. Il prossimo G7 dovrebbe quindi mettere il bavaglio agli industriali delle armi, che fanno di tutto perché scoppino e si propaghino le guerre nel mondo, in modo da aumentare fatturato e profitti.
Dobbiamo augurarci, in questo quadro, che anche la guerra russo-ucraina finisca con un accordo (non chiamiamola più pace) che rifletta quanto previsto qualche giorno dopo l’inizio dell’invasione russa e che testardamente Zelensky, appoggiato dal debole Biden e dagli armaioli, ha rifiutato. Ma ciò che rifiutò allora non potrà rifiutarlo oggi.

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