Invasi, ci sono 190 mln da spendere per risolvere la crisi idrica dell’Isola - QdS

Invasi, ci sono 190 mln da spendere per risolvere la crisi idrica dell’Isola

Rosario Battiato

Invasi, ci sono 190 mln da spendere per risolvere la crisi idrica dell’Isola

venerdì 06 Dicembre 2019

Il dipartimento regionale Acqua e rifiuti è il soggetto attuatore di 49 interventi già finanziati. Senza Piani di gestione non si aprono i cantieri. Intanto la Sicilia disperde oltre il 40% di acqua

PALERMO – La Regione prova a trovare soluzioni adeguate alla crisi idrica e alla difficoltà di gestire le risorse tramite gli invasi. Lo scorso 28 novembre, la Giunta regionale ha deliberato di assegnare per il 2019 circa 600 mila euro, nell’ambito della riprogrammazione delle risorse economiche dei Fondi Fsc 2014/2020 del Patto per il Sud, al dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti per la redazione dei progetti di 8 invasi (Dighe Arancio, Furore, Gorgo Lago, Lentini, Paceco, Ponte Barca, San Giovanni e Santa Rosalia).

Ma quest’ultima è sola una piccola parte, eppure necessaria, per il grande piano che riguarda gli invasi isolani e il futuro idrico dell’Isola: complessivamente il dipartimento è il soggetto attuatore di 49 interventi finanziati con i programmi operativi, per una dotazione complessiva di 187 milioni di euro.

I PROGETTI
Senza piano di gestione non si cantano cantieri. La Regione siciliana, come riportato nella richiesta dell’assessorato regionale dei Servizi di pubblica utilità, tramite il dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti ha la gestione di 26 invasi regionali. In tal senso, secondo il d.lgs 152/2006, il gestore ha l’obbligo di “dotarsi del progetto di gestione dell’invaso al fine di: assicurare l’efficienza dello scarico di fondo (liberandolo dall’eventuale ostruzione di sedimenti); garantire la sicurezza dell’impianto; mantenere e/o recuperare gradualmente la capacità utile dell’invaso per conservare i compiti di “laminazione e accumulo di risorsa idrica che peculiarmente svolgono gli impianti di ritenuta a favore del territorio e della popolazione servita”. Il progetto di gestione, secondo la relazione assessoriale, è propedeutico alla corretta “conduzione dell’attuazione degli interventi diretti alla messa in sicurezza e al ripristino della funzionalità idraulica dell’invaso”.

GLI ALTRI PROGETTI
Nel complesso il dipartimento ha avuto la necessità di ottenere i progetti di gestione per 23 invasi su 26, considerando che per l’invaso Madonna delle Grazie (dighe Scanzano-Rossella) è già stato redatto e approvato dall’Autorità competente, pertanto è stata bandita la gara per l’affidamento del progetto esecutivo che riguarda lo sfangamento del serbatoio, mentre per l’invaso Blufi non è stato stato completato per l’assenza dell’opera di sbarramento e l’invaso di Pasquasia è fuori esercizio. Per gli altri 15 invasi, il costo dei relativi progetti di gestione era già stato previsto tra le “spese tecniche” del quadro economico degli interventi già finanziati dal programma del Piano Nazionale Dighe. Per gli otto rimanenti, le risorse sono arrivate nei giorni scorsi.

SICILIA COLABRODO
L’Isola mantiene una delle peggiori gestioni del servizio idrico tra le regioni. Un quarto delle famiglie di tutta Italia che hanno denunciato irregolarità nel servizio si trova proprio in Sicilia, si tratta di circa 600 mila famigli (dati Istat 2018), con un livello registrato di dispersione idrica che arriva fino al 42,5%, più sei punti percentuali rispetto al 36,4% della media nazionale (dati Cittadinanzattiva).

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