Gli investimenti dell’Ateneo di Palermo sul patrimonio immobiliare - QdS

Gli investimenti dell’Ateneo di Palermo sul patrimonio immobiliare

Francesco Sanfilippo

Gli investimenti dell’Ateneo di Palermo sul patrimonio immobiliare

sabato 30 Ottobre 2021

Il rettore uscente, Micari (oggi il passaggio di consegne con Massimo Midiri), ha illustrato le strategie attuate nel corso del sessennio per migliorare edifici, laboratori e molto altro

PALERMO – In uno dei suoi ultimi atti prima del passaggio di consegne con Massimo Midiri, in programma proprio nella giornata di oggi, il rettore uscente dell’Università palermitana, Fabrizio Micari, ha presentato un volume in cui sono descritti gli investimenti immobiliari – in ristrutturazioni dell’edilizia universitaria e per la costruzione di nuovi edifici – operati nel sessennio di carica.

La presentazione si è svolta nel nuovo complesso universitario destinato alla Facoltà di Scienze farmaceutiche, sito nell’ex Consorzio Agrario di via Archirafi. Micari ha fatto un bilancio sugli investimenti immobiliari fatti durante i sei anni della sua gestione, ringraziando la squadra che l’ha supportato in questi anni.

Le operazioni sono state dettate da tre esigenze e obiettivi, imposti dalle necessità e dalle prospettive di sviluppo intraprese. Nei sei anni di mandato, gli appalti realizzati o intrapresi hanno raggiunto gli 81 milioni di euro, seguendo tre filoni di investimento: la ristrutturazione e restauro degli edifici già esistenti, curando quello storico in particolare; la costruzione di nuovi luoghi dedicati all’attività didattica; la creazione di ulteriori laboratori. Ciò è stato possibile grazie alla costituzione di un’Area dirigenziale, nata con Decreto del Direttore generale nel maggio del 2017 e potenziata nel febbraio successivo con la nomina del dirigente tecnico Antonio Sorce. In questo modo, si è razionalizzata l’intera filiera, che include la progettazione, le procedure di gara, l’affidamento e l’esecuzione delle opere.

L’Ateneo ha quindi potuto disporre di progetti ampi e variegati, grazie a cui è stato possibile partecipare con successo ai bandi per il finanziamento dell’edilizia universitaria recentemente emanati dal Ministero. L’Area tecnica ha progettato e recuperato i fondi necessari, rispettando i tempi stabiliti, facendo una selezione delle imprese collaboranti che sono state inserite in un albo specifico cui l’Università potrà rivolgersi senza lungaggini burocratiche eccessive.

Tra le opere realizzate, il Polo farmaceutico in costruzione, da solo, è costato 26 milioni di euro per mille posti e laboratori di ricerca. Altre due aule di duecento posti ciascuno saranno costruite nel complesso di Sant’Antonino. Gli investimenti non si sono fermati a Palermo, ma hanno riguardato anche le altre provincie di competenza. Un esempio è dato dalla ristrutturazione dell’ex Ospedale di via Atenea ad Agrigento, città nelle quale si sta realizzando un imponente intervento di riqualificazione urbana del centro storico. L’intervento dell’Università aiuterà l’economia della città in un momento di rilevante difficoltà economica e di contrazione delle attività commerciali.

Da ricordare anche le numerose ristrutturazioni e costruzioni realizzate in viale delle Scienze, inclusi i laboratori secondo quanto stabilito dal terzo filone. Tali opere rispondono tutte alle accresciute esigenze di spazio dovute all’alto numero d’iscrizioni e di aperture di nuovi corsi di laurea.

Sul piano dei restauri, invece, vanno ricordati i numerosi interventi di recupero realizzati nel complesso monumentale dello Steri, sede del Rettorato, come quello del soffitto ligneo dell’Aula magna. A quest’ultimo, vanno aggiunte l’apertura del Museo dell’Università (MuniPa) allo Steri e il recupero del primo nucleo del Giardino e del Porticato trecentesco, tutte inaugurazioni avvenute nell’estate 2021 appena trascorsa.

Da segnalare, infine, le opere che si erano perdute nel tempo, come gli affreschi ritrovati fra le colonne del porticato di Sant’Antonino, restituiti alla collettività.

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