#iorestoacasa, risposte per le persone con disabilità - QdS

#iorestoacasa, risposte per le persone con disabilità

Serena Giovanna Grasso

#iorestoacasa, risposte per le persone con disabilità

venerdì 13 Marzo 2020

Tenuto conto del personale disponibile, gli studenti hanno diritto a fruire di prestazioni personali domiciliari mirate. In caso di chiusura di centri diurni, sarà garantita l’erogazione domestica di prestazioni socio-sanitarie

PALERMO – Coronavirus: quel nemico invisibile che sta cambiando la quotidianità e le abitudini delle famiglie italiane. Prima con il decreto legge dello scorso 8 marzo, poi con i più stringenti decreti del 9 e 11 marzo. Ma cosa cambia nella vita delle persone con disabilità o di chi le assiste dopo il decreto #iorestoacasa dello scorso 9 marzo?

Innanzitutto, cosa succede se i centri diurni per disabili vengono chiusi? Le prestazioni sanitarie fondamentali verranno comunque garantite? La risposta è affermativa: infatti, le Regioni e le Province autonome hanno facoltà di istituire unità speciali atte a garantire l’erogazione di prestazioni sanitarie e socio-sanitarie a domicilio in favore di persone con disabilità, che presentino condizione di fragilità o comorbilità, tali da renderle soggette a rischio nella frequentazione dei centri diurni per persone con disabilità. È possibile consultare il numero verde regionale dedicato per verificare se nella propria area è attiva l’unità speciale per l’assistenza sanitaria a domicilio, dedicata per l’appunto alle persone che frequentano i centri diurni per disabili (800458787 è il numero da chiamare in Sicilia).

Gli studenti con disabilità, invece, durante la sospensione del servizio scolastico hanno diritto a prestazioni individuali domiciliari: infatti, tenuto conto del personale disponibile, gli enti locali possono fornire assistenza, finalizzata al sostegno nella fruizione delle attività didattiche a distanza.

Mentre nel caso in cui le condizioni fisiche della persona con disabilità rendano necessario lo svolgimento di attività all’aria aperta, è possibile farlo purché si rispettino le regole di distanziamento sociale necessarie a prevenire il contagio del virus.

Ad ogni modo, tutti gli aggiornamenti specifici relativi alle norme che riguardano le persone con disabilità sono pubblicati sul sito dell’Ufficio per le politiche in favore delle persone con disabilità, dove sono contenuti anche i vademecum del ministero della Salute in forma accessibile. I bollettini del dipartimento di Protezione civile sono disponibili anche in versione Lis (Lingua italiana dei segni) sul relativo canale YouTube. In ogni caso, gli estratti dei bollettini sono disponibili in forma scritta sullo stesso sito del dipartimento della Protezione civile. Inoltre, le persone con sordità o con ipoacusia per avere informazioni possono utilizzare l’indirizzo e-mail a loro dedicato, ovvero 1500coronavirus@sanita.it.

Per quel che riguarda, invece, i soggetti che assistono le persone con disabilità avranno la possibilità di recarsi da questi ultimi, producendo apposite autocertificazioni. Lo spostamento deve essere determinato da ragioni di necessità, nel caso di un familiare, o da comprovate esigenze lavorative, se si accudisce il soggetto in questione per lavoro. Tuttavia è strettamente necessario attenersi comunque alle regole di distanziamento sociale per prevenire il contagio, tanto più che le persone con disabilità possono essere soggetti ancora più fragili.

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