Il caso della mancata revoca del contributo da 250mila euro all’associazione culturale di Alcamo, che in passato ha avuto nel proprio organigramma anche la moglie dell’assessore regionale Mimmo Turano, sbarca all‘Ars.
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A presentare un’interrogazione parlamentare, rivolta al presidente Renato Schifani e all’assessore ai Beni culturali Francesco Scarpinato è stato il deputato Ismaele La Vardera. Il leader di Controcorrente ed esponente del gruppo misto ha chiesto di fare chiarezza su quella che, come rivelato giovedì dal Quotidiano di Sicilia, è stata una vera e propria retromarcia. A inizio anno, dopo l’approvazione della finanziaria e la scoperta dell’inserimento di un contributo ad hoc all’Associazione per l’Arte, il presidente della Regione aveva garantito la prossima revoca dei fondi in un’intervista pubblicata da LiveSicilia. L’annuncio era arrivato in un momento in cui all’Ars teneva banco lo scandalo mancette, a cui era seguita la decisione di stoppare l’assegnazione di somme ad associazioni specifiche.
Tuttavia nel caso dell‘Associazione per l’Arte (Axa) di Alcamo – oggi guidata da un funzionario della prefettura di Trapani – è stata fatta un’eccezione. Che, a dispetto delle parole di Schifani, è stata mantenuta.
Il silenzio di Schifani
“Ad oggi non risultano smentite ufficiali da parte della Presidenza della Regione circa il mancato rispetto della promessa di revoca del finanziamento”. Nell’interrogazione di La Vardera si sottolinea come da parte di Schifani, che ha scelto di non rispondere alle nostre domande, finora non sono arrivati chiarimenti sui motivi che hanno portato a rivedere il proposito di ritirare il finanziamento all’associazione alcamese.
La Vardera chiede anche di esplicitare “chi abbia proposto o sollecitato l’inserimento del contributo all’associazione Axa nella Legge di Stabilità 2025, tenuto conto della mancanza di trasparenza nella paternità politica dell’emendamento”. Il riferimento, in questo caso, va alle parole di Mimmo Turano, che a questa testata ha assicurato di non essere stato il promotore del finanziamento né tantomeno colui che si è impegnato affinché Schifani rivedesse il proprio proposito.
L’assessore regionale alla Formazione, originario di Alcamo, ha confermato la propria stima nei confronti delle attività svolte dall’associazione, così come il coinvolgimento nella stessa a fine anni Duemila della moglie, ma ha anche rimarcato di avere sollecitato nella finanziaria l’inserimento di contributi verso altre realtà: dal cimitero e dal monastero di clausura di Alcamo fino al reparto di oncoematologia di Palermo.
L’anticipo
Axa è sempre stata destinataria di contributi nelle ultime tre finanziarie, per un totale di 850mila euro. Impegnata nell’organizzazione di eventi che spaziano dalla musica ai cortometraggi e alla letteratura, l’Associazione per l’Arte quest’anno ha già ottenuto 150mila euro.
Il decreto con cui è stato liquidato l’anticipo del 60 per cento è stato firmato dagli uffici dell’assessorato ai Beni culturali subito dopo Ferragosto. Di fatto rappresenta la prova di come all’annuncio di Schifani non siano seguite azioni concrete.
“Nel preambolo del decreto di liquidazione viene richiamata la legge regionale n. 1 del 9 gennaio 2025 (legge di stabilità 2025) e una nota dell’associazione datata maggio 2025 con cui veniva formalmente accettato il contributo”, si legge nell’interrogazione del deputato La Vardera.
Le richieste al governo
La Vardera adesso chiedo di fare chiarezza su Axa e non solo. “L’Assessorato ai Beni Culturali intende pubblicare l’elenco dettagliato dei soggetti beneficiari di contributi diretti approvati in finanziaria negli ultimi tre anni, specificando l’iter seguito per l’assegnazione e l’eventuale motivazione culturale e sociale sottesa?”, chiede il leader di Controcorrente. Che poi “in considerazione dei fatti riportati dalla stampa” suggerisce al governo regionale di disporre “una verifica complessiva della congruità e della legittimità dei finanziamenti diretti ad associazioni culturali inseriti in Finanziaria, con particolare attenzione a eventuali conflitti di interesse o rapporti pregressi tra i beneficiari e membri delle istituzioni regionali”. La speranza è che stavolta Schifani decida di rispondere.

