Isola di Vulcano tra disagi, ritardi e scaricabarile - QdS

Isola di Vulcano tra disagi, ritardi e scaricabarile

Isola di Vulcano tra disagi, ritardi e scaricabarile

sabato 24 Febbraio 2024

L’associazione La Fucina di Efesto Aps ha chiesto di fare chiarezza sull’utilizzo dei cinque milioni di euro assegnati al territorio. Il sindaco di Lipari, Gullo, tira in ballo gli uffici regionali

LIPARI (ME) – L’emergenza è finita, ma molti problemi legati alla sicurezza a Vulcano restano. Con alcuni ci si dovrà convivere, ma altri andavano risolti da tempo, quando, dopo la dichiarazione dello stato di emergenza nell’ottobre 2021, sono stati stanziati circa 5 milioni di euro.

L’associazione la Fucina di Efesto Aps, nata nell’isola a tutela e difesa del territorio ha più volte chiesto chiarimenti sulla gestione di fondi pubblici che avrebbero dovuto mettere in sicurezza l’isola fin dall’inizio del 2022, ma alcune risposte, come evidenziato dalla presidente Gaia Thoni, sono arrivate da parte della Protezione civile soltanto dopo due anni dall’inizio dell’emergenza.

Salvo Cocina, dirigente generale della Protezione civile regionale, ha inviato il dettaglio di spesa dei quasi 5 milioni di euro destinati a Vulcano. “In questa nota – ha affermato Thoni – sono evienziate alcune mancanze del Comune di Lipari per portare a termine l’iter burocratico e sbloccare i finanziamenti necessari a completare le vie di fuga necessarie. Manca il parere ambientale per la messa in sicurezza della Strada provinciale 178, il cui finanziamento ammonta a 500 mila euro; manca l’intera progettualità, che ammonta a oltre 2 milioni di euro includendo l’allargamento del tratto finale con l’annessa area di attesa per i veicoli a Gelso e la realizzazione di un nuovo terminal. Non è stata inoltre eseguita la sistemazione del ‘Sentiero cratere’ il cui finanziamento è di oltre 252 mila euro e non c’è traccia delle attività di informazione e comunicazione per la popolazione per le quali erano stati stanziati 40 mila euro oltre a qualche raro cartello”.

Il sindaco di Lipari Riccardo Gullo, che ha anche la competenza sui territori di Vulcano, Stromboli, Panarea Filicudi e Alicudi, ha spiegato al QdS la sua posizione precisando che, essendo la regia di tutti gli interventi previsti della Protezione civile, non può essere il Comune a rispondere anche di procedure bloccate da pareri che deve rilasciare la Regione. “Lentamente – ha detto il primo cittadino – ci avviciniamo a una situazione pre crisi, ma la situazione pre-crisi non è una situazione di tutta serenità, perché le emissioni ci sono. Vulcano ha il suo fascino, ma dal punto di vista della vivibilità ci sono i problemi di sempre. La Protezione civile ha una serie di interventi, alcuni delegati al Comune che stiamo portando avanti, come quelli dell’energia alternativa degli scali, sui tombini e sulle strutture che non sono state fatte a suo tempo tra cui opere portuali di protezione civile che non hanno quella solidità che normalmente, per tecnica costruttiva, hanno i porti. Quindi dobbiamo intervenire: lo abbiamo fatto a Gelso lo scorso anno e adesso dobbiamo intervenire di nuovo, lo abbiamo fatto a Ponente e siamo punto e a capo e quindi stiamo facendo, anche con fondi comunali, qualche lavoro più mirato e solido”.

“Le altre cose che dobbiamo fare – ha aggiunto – per esempio la sistemazione dell’accesso al cratere, che non troviamo nemmeno sul catastale, è in valutazione d’incidenza da tantissimo tempo alla Regione: è la Protezione civile, l’assessorato regionale che ci costringe a questi tempi. Altri due interventi che dobbiamo fare è una possibile pista alternativa di accesso al cratere, e quella la stiamo valutando anche in termini di Piano regolatore generale perché non si tratta di un rifacimento di qualcosa che esiste ma di creare una situazione nuova e questo richiederà il suo tempo. Per il resto ci stiamo adoperando per risolvere le difficoltà”.

Gullo ha parlato anche di una mancanza di rispetto delle regole che porta caos nell’isola e dell’abusivismo edilizio: qui è stato fatto tutto quello che non si deve fare in prossimità di un Vulcano. Si aggiunge a questo la vicenda dei fanghi: “Si sono privatizzati – ha spiegato il sindaco – per una serie di vicende sono stati sequestrati e adesso mi chiedono l’ordinanza sui fanghi e i pozzi ma è impossibile su un bene sequestrato”.

Sui ritardi con cui si stanno spendendo i fondi ha aggiunto: “La Regione ha le sue iniziative in corso, il commissario delegato è il presidente della Regione, quindi il capo di dipartimento della Protezione civile, non il sindaco di Lipari. A Stromboli come commissario delegato rispondo per tutti sulla realizzazione di un nuovo Terminal abbiamo una somma affidata dalla Protezione civile, che ha indicato come luogo un’area limitrofa alla pista dell’eliporto, zona A integrale, dove la legge non consente di fare nulla, quindi stiamo cercando di sbrogliare anche questa matassa”.

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