Numeri buoni sì, che offrono speranze, ma che non giustificano l’ipotesi di un Natale normale, fatto di cenoni, ricongiungimenti familiari e abbracci. Ed anche la Messa dovrà rispettare condizioni nuove. “La celebrazione del Natale – è il parere di Franco Locatelli – dovrà essere resa compatibile con le misure concordate con la Cei per evitare che possa tradursi in una generazione di possibili focolai di trasmissione”. Sugli spostamenti sotto le feste Brusaferro è ancora più perentorio: “Con questi numeri è difficile immaginare qualsiasi tipo di spostamento di massa o forme di aggregazione e raduni sopratutto da persone che vengono da quadri epidemiologici diversi”.
Inconcepibile anche il classico veglione di Capodanno o il concerto in piazza. “Tutto quello che eravamo abituati a vedere per celebrare la fine dell’anno e l’inizio del successivo – annota Locatelli – è incompatibile con la situazione attuale, è inimmaginabile avere assembramenti nelle piazze”.
Brusaferro e Locatelli osservano con preoccupazione l’apertura degli impianti sciistici. “Movimenti che portano verso luoghi in cui ci si aggrega, che si faccia in Italia o altrove vanno evitati, vanno scoraggiati”, è il giudizio del presidente dell’Iss.
(ITALPRESS).