Istituti scolastici siciliani contro la povertà educativa - QdS

Istituti scolastici siciliani contro la povertà educativa

Michele Giuliano

Istituti scolastici siciliani contro la povertà educativa

giovedì 29 Febbraio 2024

Sono 55 le strutture finanziate da Ministero e Regione per la terza annualità del Piano contro il fenomeno della dispersione. Tra le azioni previste vi sono l’ampliamento degli spazi interni e un potenziamento dell’offerta formativa

PALERMO – Si è giunti al terzo anno del Piano triennale per il contrasto alla dispersione scolastica e alle povertà educative. Sono 41 le istituzioni scolastiche del I ciclo ammesse in questi giorni alla realizzazione dei progetti, mentre 14 sono quelle del II ciclo. In totale, saranno impegnati fondi per quasi 3 milioni di euro, di cui quasi 2 milioni e 700 mila euro andranno agli istituti del primo ciclo e 300 mila euro per quelle del II ciclo.

Il Piano triennale nasce allo scopo di ampliare l’offerta formativa, procedere alla ristrutturazione degli istituti e, in particolare, degli spazi dedicati alla mensa e ai laboratori. È previsto anche un programma per il rafforzamento delle competenze nella scuola secondaria di primo grado e nel primo biennio della scuola secondaria di secondo grado, interventi formativi sull’orientamento per i docenti affinché possano sostenere studentesse e studenti nella scelta del percorso di studio, la creazione di sportelli di ascolto nelle scuole a più alto tasso di dispersione. Punti che rimangono fermi anche nella nuova programmazione, il Piano strategico per il contrasto alla povertà educativa, la riduzione della dispersione scolastica, la qualificazione e l’internalizzazione del sistema scolastico siciliano per il triennio 2023/2025.

Il programma nel suo complesso può contare per la Regione su una dotazione finanziaria di quasi 321 milioni di euro. Nel dettaglio, 59,2 milioni per azioni di orientamento, contrasto alla povertà educativa e potenziamento delle aree disciplinari di base come sostegno all’istruzione primaria e secondaria, 6,4 milioni per azioni di orientamento, 9,6 milioni per azioni formative per il personale scolastico a sostegno dell’istruzione degli adulti, 12,8 milioni per l’integrazione scuole 3-6 anni a sostegno dell’educazione e alla cura della prima infanzia, 232,7 a Istruzione e formazione professionale (Iefp).

Per il triennio 2023/2025 azioni e iniziative su due distinti livelli d’intervento

Alla luce dell’analisi di contesto effettuate dall’Ufficio scolastico regionale per Sicilia sul fenomeno della dispersione scolastica nell’Isola, infatti, si è deciso di favorire, per il triennio 2023/2025, azioni e iniziative su due distinti livelli d’intervento: potenziamento e qualificazione dell’offerta formativa, rafforzamento della governance delle istituzioni scolastiche.

“Più scuola – ha voluto sottolineare riguardo a questo programma l’assessore regionale all’Istruzione, Mimmo Turano – e più scuola aperta. Questo governo intende rilanciare una serie di interventi strategici per promuovere il successo scolastico dei nostri ragazzi e delle nostre ragazze”.

È previsto il potenziamento del tempo pieno per la scuola primaria, il rafforzamento delle competenze curriculari di base e tecnico-professionali, la promozione dell’educazione interdisciplinare e valoriale, la creazione di sportelli scolastici di ascolto e azioni di prevenzione contro il bullismo e il cyberbullismo. Inoltre, si vogliono portare avanti azioni strategiche per la promozione dell’uguaglianza di genere e di un approccio innovativo alle discipline Stem per favorire le opportunità occupazionali legate all’industria 4.0. Il Piano prevede un coinvolgimento multi-livello del sistema scolastico e delle varie istituzioni preposte, in un’ottica di complementarietà e di concertazione con le azioni di contrasto alla povertà educativa condotte dal ministero dell’Istruzione.

Un modello di coordinamento unitario delle risorse

Per meglio gestire un sistema così complesso, l’assessorato regionale all’Istruzione intende intervenire con la messa in opera di un modello di coordinamento unitario delle risorse, a valere sui Po nazionali e regionali Fse e Fesr, che si esplicita in un’intesa istituzionale a titolarità regione-ministero e nella costituzione del Comitato paritetico Regione-Ufficio scolastico regionale, per l’analisi, la progettazione e il monitoraggio di iniziative macrosistemiche.

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