Ivass, nel 2024 in discesa il costo dell’Rc Auto - QdS

Ivass, nel 2024 in discesa il costo dell’Rc Auto

Ivass, nel 2024 in discesa il costo dell’Rc Auto

Salvatore Rocca  |
mercoledì 26 Giugno 2024

La relazione annuale dell’Istituto per la vigilanza delle assicurazioni: a maggio il premio medio è stato di 400 euro. A determinare il miglioramento dei prezzi sono stati il ribasso dell’inflazione e il taglio dei tassi di interesse

ROMA – Dopo un inizio di 2024 contraddistinto dagli aumenti delle tariffe Rc Auto, nelle ultime settimane è stata segnalata una diminuzione dei prezzi, con una tendenza che potrebbe mantenersi al ribasso anche nel corso dei prossimi mesi. Questo il dato principale che emerge dalla relazione annuale dell’Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (Ivass) pubblicata nella giornata di lunedì 24 giugno. Un dato che, a partire dalla seconda metà del 2022, era stato condizionato dalla crescita dell’inflazione e che aveva determinato l’impennata dei premi dell’Rc Auto dopo dieci anni di ribassi.

Rc Auto in ribasso nel 2024

Basti pensare – così come viene specificato nella relazione Ivass – che alla fine del 2023 i prezzi delle polizze erano aumentati del +7,9% rispetto al 2022. Nel mese di maggio 2024 “il premio medio è stato pari a 400 euro, un valore che resta peraltro, seppure di poco, inferiore a quello dell’anno precedente la pandemia”, ha espresso il presidente Luigi Federico Signorini in occasione delle sue considerazioni.

Secondo il numero uno dell’Ivass “per il settore assicurativo il quadro è complessivamente sereno. La dotazione patrimoniale delle imprese si è consolidata, la redditività è migliorata e la liquidità è divenuta più distesa. La crisi di Eurovita si è risolta con l’intervento di un pool di assicurazioni e banche”. Al miglioramento del clima hanno contributo la riduzione dell’inflazione e il taglio di 25 punti base dei tassi di interesse da parte della Banca centrale europea avvenuto a inizio giugno dopo nove mesi in cui i tassi erano rimasti sostanzialmente fermi.

“Non è però il caso di abbassare la guardia”, ha sottolineato ancora Signorini, il quale ha ricordato la “necessità” di “adottare con rigore strategie caute e lungimiranti; di riflettere sulla robustezza degli attuali modelli di attività, sulle correzioni da apportare e sulle nuove prospettive che si possono aprire; di mantenere fermi presidi a tutela della stabilità, anche a fronte di eventi rari e di forte impatto”.

Il tema della vigilanza antifrode

Per quanto riguarda il tema della vigilanza antifrode, l’Ivass rileva come nel corso del 2022 il numero dei sinistri denunciati sia stato di 2,5 milioni, in crescita del +4% su base nazionale rispetto al precedente esercizio “ma comunque ancora inferiore al 2019”, ultimo anno pre-pandemia Covid. I risparmi “per sventate frodi nell’Rc Auto sono stati pari a 203 milioni di euro, derivanti da oltre 37 mila sinistri (-6% circa rispetto all’anno precedente), per i quali le valutazioni svolte dalle imprese hanno individuato tentativi d frode”.

Assicurazioni diverse da quelle dell’Rc Auto

La relazione di Ivass fornisce inoltre dati sulle tipologie di assicurazioni diverse da quelle dell’Rc Auto. Tra le varie coperture, infatti, viene segnalata una crescita delle polizze dei rami malattia (+10,9%), Rc generale (+7,1%) e property (+7,2%). “In quest’ultimo spicca il massimo storico del loss ratio (al lordo della riassicurazione) del ramo incendio ed elementi naturali, pari al 214,6% (triplicato rispetto al 71,4% del 2022) per effetto di eventi naturali avversi soprattutto al Nord Italia”, si specifica nella relazione.

Il calo delle tariffe Rc Auto “insufficiente” secondo il Codacons

Il rallentamento delle tariffe Rc Auto resta comunque “insufficiente” secondo il Codacons. “Terminati gli effetti del caro-energia e dell’inflazione, e in assenza di un incremento della incidentalità in Italia, le tariffe Rc auto dovrebbero invertire la rotta a tornare a scendere”, spiega il presidente Carlo Rienzi. “Al contrario l’Ivass certifica un trend al rialzo, seppur in rallentamento, anche nei primi mesi del 2024, con la polizza media che si attesta oggi sui 400 euro”.

“Da più parti si avanza il sospetto che le compagnie di assicurazioni, anche in assenza di un incremento dei sinistri lungo le strade italiane, stiano scaricando sugli assicurati le conseguenze della crisi della logistica internazionale, che ha portato a rincari per le componentistiche auto e soprattutto per i pezzi di ricambio, e ad un allungamento dei tempi delle riparazioni. Una situazione sulla quale l’Ivass farebbe bene a puntare il proprio faro, per capire se ci siano alterazioni del mercato o fenomeni speculativi a danno di automobilisti e assicurati”, conclude il Codacons.

Positivo, invece, il commento di Massimiliano Dona, presidente dell’Unione nazionale consumatori: “Bene, era ora! Meglio tardi che mai! Considerati i guadagni stratosferici avuti dalle compagnie durante i lockdown, i rincari con la scusa dell’inflazione erano del tutto ingiustificati, oltre che abnormi. Ora speriamo che il trend in discesa dei premi prosegua ininterrottamente, come avvenuto per 10 anni”.

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