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Da Jorginho all’aneddoto su Max Allegri, Peppe Russo al QdS: “Fascia di capitano al Catania emozione indescrivibile”

Da Jorginho all’aneddoto su Max Allegri, Peppe Russo al QdS: “Fascia di capitano al Catania emozione indescrivibile”
Giuseppe Russo

Il Quotidiano di Sicilia ha intervistato Giuseppe Russo, ex capitano del Catania, adesso allenatore della Rappresentativa Under 19 Siciliana

Una carriera di alto livello, soprattutto con la maglia dell‘Hellas Verona, con cui ha racimolato ben 100 presenze condite da 7 gol tra Serie B e Serie C, conquistando anche una promozione in cadetteria. Poi esperienza e lotta, con tante avventure disseminate tra Crotone, Messina, Ascoli, Ternana, Rimini e Grosseto. “Una vita da mediano” quella di Giuseppe Russo, catanese doc classe 1983, che ha potuto provare anche l’emozione di vestire la casacca rossazzurra nel 2015-2016, forgiandosi anche della fascia di capitano. “Eh, l’unico rammarico è che l’esperienza con il Catania sia durata poco (andò via a gennaio), in tanti hanno scritto pagine di storia in più di me – esordisce Russo ai microfoni del QdS – Però è stata comunque un’esperienza bellissima: esordire a 32 anni al “Massimino” con la fascia da capitano contro il Cosenza è stata una sensazione indescrivibile”.

Giuseppe Russo al QdS: “Il Catania può dire la sua ai Play-Off”

Peppe Russo sta seguendo naturalmente il Catania di Toscano, autore fin qui di una stagione fra alti e bassi, con un rendimento però clamorosamente in crescita negli ultimi due mesi con ben 8 risultati utili consecutivi raccolti, impreziositi dal trionfo per 3-0 nell’ultimo turno nel derby di Trapani.

“Al “Provinciale” ho visto un Catania molto in forma contro i granata apparsi in grossa difficoltà – continua l’ex centrocampista – I rossazzurri hanno intrapreso un percorso di crescita importante: se dovessero continuare così potranno benissimo dire la loro ai Play-Off. Toscano ha recuperato giocatori importanti e qualche innesto del mercato di gennaio ha innalzato la qualità della rosa: se si riuscisse ad ottimizzare questi aspetti da qui in avanti, tutto può accadere. La gara con l’Avellino? Sarà una sfida tra due squadre in ottima salute che lottano per due obiettivi differenti. I biancoverdi tentano da 5 anni di andare in B: hanno dovuto cambiare tanto a testimonianza di quanto sia difficile il campionato di C. Se fossi al posto di Mimmo Toscano penserei di arrivare agli spareggi nelle migliori condizioni possibili e far rendere i ragazzi al massimo. Il Catania non ha la pressione di giocarsi primo o secondo posto: in questo modo i calciatori possono acquisire consapevolezza e maturità”.

“A Verona l’apice della mia carriera: Jorginho fuoriclasse”

Come detto in apertura, Giuseppe Russo è stato una bandiera dell’Hellas Verona: pupillo di Andrea Mandorlini, ha guidato per 4 stagioni il centrocampo gialloblù, rendendosi protagonista anche della vittoria del campionato di Lega Pro nel 2010-2011. Al suo fianco, iniziava a splendere la stella di un certo Jorginho.

“Sì, a Verona ho vissuto 4 anni ad altissimo livello: abbiamo vinto i play-off andando in B, abbiamo sfiorato la Serie A l’anno successivo e siamo arrivati ai quarti di finale di Coppa Italia venendo eliminati dalla Lazio – prosegue – Jorginho possiamo dire che ha iniziato a giocare insieme a noi tra i grandi: era giovane e ha fatto la gavetta. Sin dall’inizio, comunque, si era capito quanto fosse forte e destinato ad una carriera eccezionale. L’emozione più bella nella mia carriera? Sicuramente aver fatto gol con la maglia dell’Hellas, proprio pochi giorni dopo la nascita del mio primo figlio. Ma porto con me tante belle esperienze, come ad esempio quella di Gallipoli ai tempi del “Principe” Giannini allenatore: nella mia umile carriera, posso dire di aver raggiunto tutto quello che speravo di raggiungere”.

L’aneddoto su Max Allegri

Agli inizi della sua avventura da calciatore, Giuseppe Russo è transitato dalle parti di Grosseto. 37 presenze in 2 anni, 6 reti: bottino niente male. E chi c’era alla guida del club toscano? Proprio lui: Massimiliano Allegri. Il ragazzo marca “Liotru” se lo ricorda bene e coglie l’occasione per svelarci un aneddoto clamoroso e divertente proprio sul tecnico livornese.

“E’ stata una fortuna poter essere allenato da Max – dice Russo – Era agli inizi come allenatore, ma sapevo che avrebbe fatto strada diventando uno dei top manager al mondo. Di lui ricordo una cosa in particolare, che mi è rimasta impressa: durante le partitelle in allenamento, Allegri pretendeva di calciare tutte le punizioni e i rigori della squadra in cui lui giocava. Non sentiva ragioni, voleva tirare tutto lui e si arrabbiava se non glielo permettevamo. Sapete come calciava? Senza scarpette, assolutamente scalzo: un grande”.

Il futuro di Russo da allenatore: “Torneo delle Regioni grande opportunità per i giovani”

Da qualche stagione, Peppe Russo ha intrapreso la carriera da allenatore, facendo da secondo ad Andrea Mandorlini in Romania al Cluj nel 2023-2024. Adesso, guiderà la Rappresentantiva Juniores Under 19 della Sicilia nel “Torneo delle Regioni 2025” in partenza tra qualche giorno.

“Questa competizione sarà un’importante vetrina per giovani validi che potranno farsi notare su tanti aspetti – conclude – Credo che abbiamo fatto un buon lavoro, cercando di far capire ai ragazzi che la vittoria arriva soltanto con il duro lavoro, mettendosi a disposizione giornalmente. Vedo questo torneo come una scommessa per ognuno di loro, come fosse una seconda possibilità di vita. Il mio sogno? Quello di poter insegnare calcio e lasciare qualcosa a chi allenerò in qualsiasi categoria: si è bravi quando si riesce a migliorare ogni singolo calciatore. Credo sia la massima soddisfazione possibile per tutti gli allenatori. A me piace allenare, correggere e migliorare ogni singolo ragazzo. Lo ripeto: attraverso il lavoro e il miglioramento si possono ottenere grandi risultati”.

(Foto: Calcio Catania)


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