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Marano (M5S) al QdS: “La Sicilia ha bisogno di un reset. Governo Schifani? Opposizione mai così unita”

Marano (M5S) al QdS: “La Sicilia ha bisogno di un reset. Governo Schifani? Opposizione mai così unita”

Mozione di sfiducia all’attuale governo regionale, scandalo Cuffaro e vicenda Ciminiere. Il punto con Jose Marano

La recente e pesante mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Renato Schifani è solo l’ultima (in ordine temporale) tematica “infuocata” di questi tempi nei palazzi della politica regionale. Nei giorni scorsi si era infatti accesa – e poi del tutto esplosa – la vicenda relativa a Totò Cuffaro, ex governatore della Regione finito nuovamente nello scandalo dopo il caso corruzione e appalti. Nel mezzo, il doloroso incendio del polo Le Ciminiere di Catania, cuore pulsante di eventi e convegni nella città etnea, importante e dal ruolo centrale anche nelle dinamiche regionali.

Per analizzare tutto ciò, il Quotidiano di Sicilia ha avuto un confronto con Jose Marano, deputata regionale del M5S e Vice Presidente Commissione Ambiente, Territorio, Mobilità.

Mozione di sfiducia al Governo Schifani, Marano: “Opposizione all’Ars mai così unita, non si pensa al bene dei siciliani”

Sulla recente mozione di sfiducia al governo da parte di Pd, M5S e Controcorrente di La Vardera, il presidente della Regione Schifani si è detto “ampiamente sereno e tranquillo” nei giorni scorsi, rispondendo con sicurezza alle domande dei colleghi. Una tranquillità che però naturalmente stona con il periodo attuale dove, come spiega Jose Marano al QdS, “nonostante le decine e decine di richieste di presentarsi in Aula per parlare di sanità, non si è fatto vedere”.

Successivamente, replica ancora la deputata del M5S: “Tutto quello che succede in Sicilia non è mai colpa sua ma sempre di qualcun altro. Tuttavia – prosegue – dimentica il fatto che quel qualcun altro fa parte del suo governo”. Poi, evidenza Marano: “I siciliani non possono continuare a pagare questo caro prezzo: il prezzo di dover rinunciare alle cure, di vedere che i propri figli devono abbandonare la nostra Isola o di non riuscire ad arrivare a fine mese. Questo governo, così come il precedente, rappresenta quella politica che a tutto pensa tranne che al bene dei siciliani”.

Proprio in relazione alla mozione di sfiducia al governo Schifani, nei giorni scorsi Ismaele La Vardera, leader di Controcorrente, aveva lanciato la provocazione delle primarie. Come ci spiega Jose Marano, “ogni scelta per l’importantissimo appuntamento delle prossime regionali sarà presa nel massimo della condivisione”. Questo, anche perchè “come forze di opposizione all’Ars partiamo da un presupposto tanto importante quanto irrinunciabile da cui scaturisce poi tutto il resto: una compattezza e una sintonia forse mai viste”. Questa “condivisione” tra le forze dell’opposizione all’Ars, per Jose Marano “rappresenta una base di partenza essenziale su cui poi si costruirà, con il dialogo, un’alternativa di governo seria e credibile”. Poi annuncia: “Stiamo lavorando uniti anche in vista della finanziaria che ci apprestiamo a trattare in Aula. E così continueremo per il futuro”.

Le ambizioni del M5S alle prossime urne

Sulle prossime elezioni invece, quali saranno le ambizioni del M5S? Si punta a diventare il partito più votato? Jose Marano spiega: “Ci stiamo preparando facendo quello che abbiamo sempre fatto e cioè anteporre l’interesse dei cittadini e lavorare per una Sicilia pulita, onesta ma soprattutto competitiva”.

Poi prosegue ancora: “Continuiamo a portare avanti le nostre priorità: sanità, ambiente, infrastrutture, lavoro e innovazione. Ma la lista delle emergenze in Sicilia è lunghissima, c’è tanto lavoro da fare dovendo partire dallo zero assoluto che hanno prodotto i governi che ci hanno preceduto per riportare quest’Isola alla ‘normalità’. Una normalità che possa consentire lo svolgersi di una vita dignitosa”.

Il caso Cuffaro, Jose Marano: “La Sicilia ha bisogno di un reset. Abbiamo il dovere di cambiare le cose”

La vicenda Cuffaro, una delle pagine più buie della politica regionale recente. Lo scorso 11 novembre la “riunione” sotto Palazzo d’Orleans nel segno del “Decuffarizziamo la Sicilia”. Da dove si riparte adesso? Come sostiene Jose Marano, “la Sicilia ha bisogno di un reset”. E ancora: “Serve una presa di coscienza, i siciliani devono capire che votarli è stato un errore gravissimo. Ancora oggi, nel 2025, i cittadini rinunciano alle cure, attendono dieci, venti ore nei pronto soccorso, aspettano un anno e a volte anche di più per una visita medica e mettono così a rischio la propria vita”.

“Abbiamo il dovere di cambiare le cose”, sottolinea, “perché è ormai evidente, dagli scandali che ogni giorno la stampa ci racconta, che la politica ha avuto altre priorità anche in un settore, come la sanità per l’appunto, dove di mezzo c’è la salute stessa dei cittadini”. Poi l’invito alla popolazione in vista del futuro ritorno al voto: “È indispensabile che i cittadini tornino alle urne e facciano scelte precise e di rottura rispetto a logiche corruttive e clientelari che sono state la rovina della nostra Regione, gettando tra l’altro discredito su tutta la classe politica siciliana. Il dato delle ultime regionali in Campania, Puglia e Veneto conferma ancora una volta l’allarme dell’astensionismo contro il quale bisogna lottare. I siciliani devono capire che il voto è un’arma potentissima a loro disposizione che ci consente di cambiare le cose”.

L’incendio de Le Ciminiere a Catania, l’emendamento da 10 milioni e un recupero annunciato, ma “serve la collaborazione di tutti”

Infine, il doloroso incendio de Le Ciminiere di Catania. Di recente, proprio Marano ha annunciato l’emendamento da 10 milioni di euro per il recupero del polo fieristico famoso in tutta l’Isola e oltre. Ma qual è stata la reazione politica a ciò e quali i prossimi passi per un ripristino totale dell’importante polo etneo? “Non posso non immaginare che vi sarà piena condivisione da parte di tutte le forze politiche su questa proposta” – spiega Jose Marano, deputato regionale M5S.

“Le Ciminiere non appartengono solo alla città di Catania ma sono un simbolo per tutti nonché un polo fieristico che ha ospitato eventi di respiro regionale, nazionale e internazionale, creando un indotto economico non da poco. Recupero? Sono fiduciosa che la ricostruzione sarà l’occasione per interventi migliorativi che renderanno il centro ancora più competitivo e importante. Tutto ciò sarà possibile solo con una collaborazione istituzionale a tutti i livelli”.

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