La Sicilia diventa la terra della speranza per una ragazza di 21 anni del Burundi, Joyce, in arrivo all’ospedale Civico di Palermo per un importante intervento chirurgico. A raccontare la sua storia è l’associazione “Aiutiamo il Burundi onlus“, felice di raccontare – in un mondo tormentato dalla guerra e dall’odio – una storia di amore e speranza.
Joyce, la ragazza viaggia dal Burundi a Palermo per un intervento
La 21enne dovrà subire, una volta giunta in Sicilia, un delicato intervento neurochirurgico per poi avviare un percorso di radioterapia. Dovrà lottare tanto per la sua salute ma lo farà con il supporto dei medici siciliani e della Onlus che ha seguito il suo caso e ora l’accompagna in un viaggio di “fede, speranza e gratitudine“: “Noi la accompagniamo con il cuore, certi che, grazie all’unione delle energie e alla voglia di aiutare il prossimo, la sua malattia diventerà presto solo un lontano ricordo”, scrive la Onlus “Aiutiamo il Burundi”.
“Nel suo Burundi non avrebbe potuto ricevere cure”
Il viaggio della ragazza dal Burundi a Palermo per l’intervento e la successiva terapia era questione di vita o di morte. “Nel suo Burundi, cure così complesse non sarebbero state possibili – spiega in una nota l’Associazione che ha preso in carico il suo caso -. Per questo, come Associazione Onlus ‘Aiutiamo il Burundi’, nonostante le difficoltà burocratiche, siamo riusciti a garantire l’arrivo in Italia della ragazza, affinché possa finalmente accedere alle cure di cui ha bisogno, convinti che una vita salvata equivalga a una dura battaglia vinta.
“Il nostro ringraziamento va all’ospedale Civico di Palermo, al suo Direttore e all’intera equipe medica, per la professionalità, la dedizione e il cuore con cui accoglieranno Joyce. Un grazie speciale va anche all’Assessore Regionale alla Sanità della Sicilia, il cui sostegno ha reso possibile questo percorso di speranza”, si legge ancora nella nota.
“Oggi non parte solo Joyce: parte con lei un messaggio di amore, fraternità e speranza per un futuro migliore”, è il messaggio finale dell’associazione.
La storia della piccola Ayeda
La storia di Joyce ha commosso la Sicilia, così come quella della piccola Ayeda, che dall’Afghanistan ha viaggiato prima fino all’Iran, dove vive da profuga con i genitori, e poi fino all’ISMETT di Palermo. Un unico sogno: sopravvivere e vincere sul dolore e la malattia che l’affligge, la Colestasi Intraepatica Familiare Progressiva (PFIC), una malattia genetica rara che compromette la formazione della bile.
Per la bimba si sono mobilitate anche le autorità regionali. Il presidente Schifani, al suo arrivo in Sicilia all’inizio dello scorso settembre, ha scritto: “Ce l’abbiamo fatta. La piccola Ayeda dall’Afghanistan all’Ismett di Palermo. Un grandissimo lavoro di squadra. Uno dei giorni più belli della mia vita”.
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Foto dalla pagina Facebook dell’associazione “Aiutiamo il Burundi”

