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La Chiesa siciliana e i moderati

La Chiesa siciliana e i moderati
L’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice (foto Facebook)

Il cattolicesimo democratico riempiva le urne dei partiti moderati in Sicilia

Il cattolicesimo democratico riempiva le urne dei partiti moderati in Sicilia. La DC a questi paralleli prendeva percentuali bulgare, ma non solo lei. In principio ci fu la rottura del Cardinale Pappalardo, che paragonò Palermo a Sagunto, per l’abbandono della Sicilia da parte dello Stato alla criminalità mafiosa. Erano gli anni di piombo, per quello e per il tritolo si moriva a Palermo.

Oggi si muore per indifferenza, come i tre morti a causa degli incendi, o gli anziani che muoiono per il caldo, 18.000 in Italia l’anno scorso e in gran parte in Sicilia. Corrado Lorefice è stato duro e preciso, addossando le colpe dell’incendio che ha devastato Palermo e bruciato il Santuario con i resti del Santo Patrono all’ignavia della politica.

I vescovi siciliani, una volta prudenti e non inclini alla protesta, ora denunciano le politiche che affliggono gli ultimi, in un ritorno alla chiesa del vangelo e non a quella curiale. Non c’è traccia di moderatismo in questo atteggiamento della Chiesa.

Questo dovrebbe preoccupare i partiti moderati, nucleo forte del governo di centrodestra che regge l’isola? Non molto sembra, i moderati di oggi si sono molto secolarizzati, difficile trovare un politico moderato in chiesa di questi tempi, a parte i funerali, perché anche i matrimoni, piatto forte dell’invitato politico, stanno calando a vista d’occhio.

L’altra settimana sono stato ad un matrimonio e c’erano sorprendentemente 2 o 3 deputati, ma lo sposo era agrigentino, saccense addirittura, e non vale, quelli campano di pesce azzurro e politica. Può nascere una nuova soggettualità politica intorno ai bisogni e le denunce della Chiesa siciliana?

Qualche moderato, non troppo attento al potere, agli assessorati, alle ormai residue clientele, può intercettare questa base di pensiero? Difficile capirlo, ma ormai è certo che le parrocchie non sono più serbatoio di voti per alcuni soggetti politici.

Il voto cattolico, più che un voto di schieramento si è evoluto in un voto di opinione. E l’opinione che hanno i Lorefice e gli altri vescovi non sembra favorevole alle azioni di chi oggi governa. Il centrosinistra può intercettare istanze e temi? Certamente non con gli entusiasti, anche ipocritamente, della Schlein, ma con soggetti realmente vicini alle istanze di chi ha bisogno.


Così è se vi pare.

Foto d’archivio