La Cina vuole il pistacchio di Bronte: missione esplorativa in Sicilia

La Cina vuole il pistacchio di Bronte: missione esplorativa in Sicilia

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La Cina vuole il pistacchio di Bronte: missione esplorativa in Sicilia

Redazione  |
giovedì 05 Gennaio 2023

L’emissario si chiama Li Quing, è un'elegante signora di Pechino che da tempo si trova in Italia e ha incontrato il sindaco Firrarello.

I “Draghi” mangiano il verde pistacchio di Bronte? Fino ad oggi poco, ma in futuro potrebbero.

Il pistacchio di Bronte si esporta un po’ ovunque, ma a quanto pare l’enorme mercato cinese sarebbe fino ad oggi quasi totalmente inesplorato.

Ed i cinesi non solo se ne sono accorti, ma si sono pure dispiaciuti, certi di essersi persi, fino ad oggi, una prelibatezza.

Per questo, correndo ai ripari, hanno inviato nella città del pistacchio per eccellenza un vero e proprio emissario, chiamato a scovare le “verdi bontà” e portarle in Cina, alla corte delle più importanti aziende di commercio agroalimentare.

L’emissario si chiama Li Quing, elegante signora di Pechino che da tempo si trova in Italia.

E’ venuta a Bronte accompagnata dal dott. Paolo Garofalo, presidente del Centro studi per la ricerca e la documentazione sul mediterraneo nel mezzogiorno “Napoleone Colajanni”, ed in perfetto italiano ci ha spiegato: “Bronte è famoso per il pistacchio e la Cina è particolarmente interessata ai prodotti tipici della Sicilia. Fino ad oggi il pistacchio di Bronte non è stato importato in Cina ed io sono in contatto con le aziende cinesi per proporlo in tutte le sue bontà. Noi cinesi siamo ghiotti di pistacchio e siamo incuriositi dalla speciale bontà di quello di Bronte. Siamo incuriositi anche della capacità dei brontesi ad utilizzarlo ovunque: nei primi, nei secondi e naturalmente nei dolci. Noi fino a ieri pensavamo che il pistacchio fosse buono solo nel gelato”.

E la signora “Li” ha incontrato pure il sindaco Pino Firrarello che poi la ha accompagnata nel programmato giro di alcune aziende di commercializzazione dell’Oro verde: “La Cina è sempre più innamorata della Sicilia. – ha affermato Firrarello – E non solo per il turismo, ma anche per l’offerta agroalimentare che la nostra terra è in grado di garantire. Il vino, per esempio, grazie agli inviati dell’Hong Kong Trade Development Council, l’ente legale per la promozione del commercio estero di Hong Kong, è già da qualche anno arrivato nelle tavole cinesi. Siamo pronti a fare il possibile affinché il pistacchio di Bronte conquisti anche questo mercato. Sono certo – conclude – che anche il quasi miliardo e mezzo della popolazione cinese confermerà che il pistacchio verde di Bronte dop è il più buono al mondo”.

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