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La Nato senza Usa è impotente

La Nato senza Usa è impotente
Ucraina, Ue e Nato – Imagoeconomica

Il bluff degli ottocento miliardi

Il segretario della Nato, Mark Rutte, continua a girare come una trottola prendendo contatti, facendo colloqui, discutendo a destra e a manca, ma sostanzialmente le sue mani sono legate da chi ha veramente il potere di muovere le leve dell’Organizzazione atlantica. Chi è costui? Ovviamente il presidente degli Stati Uniti, che per i prossimi quattro anni sarà Donald Trump.

Dunque, questi colloqui e tutto il contorno non sono che fumo da gettare sugli occhi dell’opinione pubblica europea, la quale ha scoperto che il presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron – il nuovo Napoleone – sentenzia, ma non ha potere, mentre la Germania è entrata in una forte crisi politica (è ancora senza Governo), nonché economica perché da due trimestri è in recessione.

In questo quadro, la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, tira fuori dal cilindro il coniglio degli ottocento miliardi da investire in armamenti. Chi conosce la storia e l’andamento del Potere, si accorge che è un’illusione alla Mandrake.

La Nato a guida Trump non potrà mai far entrare nell’organizzazione l’Ucraina, perché Putin su questo punto è irremovibile e siccome il presidente degli Usa vuole a tutti i costi chiudere questa guerra, non potrà che convenire con il suo interlocutore russo su questo punto.
Non comprendiamo perché i più importanti quotidiani europei e britannici non evidenzino all’opinione pubblica questo scenario reale, mentre continuano a sostenere la commedia che certamente non induce a vedere la verità.
Intendiamoci, non è che noi rappresentiamo lo scenario perché ne sappiamo più degli altri, ma semplicemente perché ragionando sui dati, veri e completi, depurati da fumi e ideologie, cerchiamo di stendere sempre un quadro realistico.

È proprio per questo metodo che ci risulta incomprensibile tale proclama relativo al cosiddetto piano di ottocento miliardi, perché non ha né capo né coda in quanto nessuno sa da dove cominciare a stenderlo, per non parlare dei decenni che ci vorrebbero per realizzarlo.
Che l’Unione europea abbia bisogno di un suo sistema integrato di difesa, non c’è dubbio. Se ne parla fin dalla sua costituzione del 1957. Tuttavia, non possiamo dimenticare che essa è nata più per mettere insieme le risorse economiche che non per costituire un’Unione politica, sul modello degli Stati Uniti. Infatti il Consiglio d’Europa, formato dai capi di Stato e di Governo, ha difficoltà a prendere decisioni perché quasi tutte abbisognano dell’unanimità, salvo casi in cui basta la maggioranza qualificata.

Solo un’Unione politica può pensare di organizzare una difesa della stessa, quindi è sbagliato il punto di partenza secondo il quale con lo status quo si possano cominciare a organizzare forze armate comuni.
Neanche si può trattare di un semplice assembramento delle forze armate di ciascuno dei ventisette Membri, perché in atto gli armamenti sono molto diversi da un Paese all’altro. Riuscire a centralizzare i comandi di ipotetiche forze armate europee è un’impresa che avrà bisogno di almeno dieci o venti anni, una volta fissato il punto di partenza.

Dalle semplici ed elementari osservazioni che precedono dovrebbe risaltare evidente agli occhi dei/delle cortesi lettori/trici e dell’opinione pubblica come tutte le cose che vengono dette in questi giorni hanno solo l’obiettivo di “accecare” cittadini e cittadine europei/e. Ma nessuna illusione può essere propinata a chi pensa con la propria testa.

Per riassumere: la Nato è impotente se Trump non vuole azionarla e aggiungiamo che anche la stessa Unione è impotente per accogliere al proprio interno l’Ucraina, distrutta e in condizioni socioeconomiche disperate.

Ricordiamo a chi getta fumo negli occhi che l’Unione si basa non solo sul Trattato di Roma, ma anche su tutti quelli successivi che stabiliscono le condizioni di ingresso di nuovi Paesi; condizioni socioeconomiche e istituzionali che l’Ucraina non potrà avere per i prossimi venti o trent’anni.
Auguriamoci di avere diradato un poco il fumo degli imbroglioni.