Politica, ecco la "seconda vita” del sindaco Salvo Pogliese, che vuol far risorgere la Milano del Sud - QdS

Politica, ecco la “seconda vita” del sindaco Salvo Pogliese, che vuol far risorgere la Milano del Sud

Melania Tanteri

Politica, ecco la “seconda vita” del sindaco Salvo Pogliese, che vuol far risorgere la Milano del Sud

venerdì 25 Dicembre 2020

Forum a tutto campo sul futuro di Catania, dalle grandi opere come l'Asse Ulisse-Europa alternativo al Lungomare e il Corso dei Martiri, fino alla crescita del turismo. “I rifiuti il nostro tallone d’Achille, favorevole a un termovalorizzatore nella Zona industriale”

Modernizzazione, efficientamento, assunzioni nonostante il dissesto. E ancora, infrastrutture, appalti e opere pubbliche. Il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, “riabilitato” dal Tribunale dopo la sospensione, illustra le iniziative portate avanti in città negli ultimi anni, con particolare attenzione agli sforzi profusi per permettere a Catania di progredire, nonostante la condizione di dissesto, e di proiettarsi in una dimensione differente, aspirando a rimanere tre le realtà più dinamiche del Sud Italia.

Gli ultimi anni non stati facili per l’amministrazione comunale, costretta a dichiarare dissesto. Quali economie avete attivato recentemente?
“Mi preme segnalare in particolare un’iniziativa che ha avuto grande attenzione mediatica, dopo una battaglia di parecchi mesi: noi ci trovavamo nella situazione surreale di avere la Multiservizi a rischio fallimento, 380 dipendenti e tre dirigenti. Quest’ultimi percipavano, ciascuno, uno stipendio da 150 mila euro l’anno, mentre i lavoratori venivano messi in cassa integrazione nel periodo del lockdown. Abbiamo chiesto ai dirigenti di ridursi lo stipendio, di dare un segnale, avviando le procedure: l’unico dirigente rimasto è stato dimensionato a 80 mila euro, uno è stato licenziato dopo non aver accettato alcun accordo, e l’altro è passato da dirigente a quadro. Abbiamo così risparmiato 250 mila euro l’anno, ma soprattutto abbiamo dato un segnale etico, in un momento come questo in cui tutti stanno facendo enormi sacrifici”.

Parliamo di grandi opere. Il cantiere per la viabilità di scorrimento Europa-Rotolo è ancora fermo. Quando ripartirà?
“Per quanto riguarda la tratta Europa-Rotolo, i lavori (per un importo di 16 milioni di euro) sono stati finanziati con i fondi del Patto per Catania. È stata conclusa la procedura di affidamento dell’incarico di progettazione, che sarà conferito all’inizio del 2021. Poi occorreranno circa 6 -8 mesi per la redazione e approvazione del progetto.
Sul versante Rotolo-Ulisse, c’è stato il problema dei dissuasori sismici, che erano sbagliati e da sostituire. È stata necessaria una perizia di variante per un importo di 1,2 milioni di euro di fondi regionali, necessaria per la modifica degli isolatori sismici. Per quel che riguarda il cavalcavia per l’innesto con la circonvallazione, l’opera è stata approvata e finanziata e i lavori dovrebbero riprendere all’inizio del 2021. La fine è prevista a settembre 2021”.

Una delle questioni aperte da decenni e mai chiuse riguarda corso Martiri della Libertà. Abbiamo dato notizia del cambio di proprietà delle aree proprio sul nostro giornale. Cosa succederà adesso?
“Posso parlare relativamente al parcheggio da 330 posti in piazza della Repubblica, che è un’opera di compensazione e quindi di interesse comunale: tutto è già stato trasmesso all’Urega. La ragioneria ci ha chiesto di creare un capitolo di bilancio apposito, a costo zero per il Comune, e noi procederemo entro gennaio. A quel punto, il bando dovrebbe essere pubblicato subito, entro il 31 dello stesso mese. Per le altre opere, non abbiamo meccanismi coattivi: il fatto che sia cambiata la proprietà, però, potrebbe essere la svolta. Tutto ciò che possiamo fare in termini di sburocratizzazione, lo faremo, ma non possiamo imporre al privato di agire”.

Cosa state facendo o avete fatto per incrementare il turismo?
“L’iniziativa più bella che abbiamo fatto in due anni è stato il nuovo regolamento per incrementare il turismo sportivo, congressuale e di gruppo. Non siamo potuti partire, per via del Covid, ma vi do un altro dato importante. Abbiamo triplicato l’introito della tassa di soggiorno, che è passata da 900 mila euro, al 31 dicembre 2017, a due milioni e mezzo al 31 dicembre 2019. Questo non solo ci ha permesso di stanziare i fondi per incrementare il turismo congressuale, ma ci ha permesso di ottenere dal governo centrale un milione di euro a compensazione dei minori introiti del 2020, perché faceva fede quanto incassato alla fine dell’anno precedente. Per noi è stato importante: l’unica disponibilità di fondi che abbiamo è questa”.

Il turismo congressuale è stata un’ottima intuizione, una strada su cui proseguire…
“Da gennaio in poi manderemo una lettera a tutti i presidi d’Italia, ai presidenti degli ordini professionali, dei club service, delle federazioni sportive, dei sindacati, dei partiti politici, per invitarli a organizzare i congressi e le gite di istruzione a Catania. Questo ci consentirà di destagionalizzare il turismo e di riempire le strutture alberghiere e i siti cittadini anche nei periodi di bassa stagione. È una partita di giro che determinerà una grande crescita, in termini numerici, di presenze”.

Come?
“Possiamo incentivare il turismo sportivo, congressuale e di gruppo con l’erogazione di contributi economici fino a 18 mila euro in base al numero dei pernottamenti determinati dall’evento; un meccanismo trasparente di premialità che incrementerà con certezza nuovi eventi turistici e sportivi a Catania, che anche in questo campo si riprende un ruolo guida nell’isola e non solo. Anche le scuole avranno i loro rimborsi se sceglieranno Catania per le gite d’istruzione. Tutto il progetto andrà ad incrementare ulteriormente gli introiti della tassa di soggiorno, innescando un circolo virtuoso a vantaggio di tutti gli operatori della Città”.

Come inizierà il 2021 per l’amministrazione? Quali progetti per l’avvio del nuovo anno?
“La fruizione dei beni culturali, la messa a sistema dei siti e dei musei, attraverso ad esempio il biglietto unico, e una gestione mirata alla promozione e alla valorizzazione dei beni culturali e museali presenti in città, sono il nostro obiettivo. A gennaio presenteremo il nuovo bando europeo per l’esternalizzazione dei siti museali della città. Per esternalizzarne la gestione, con la biglietteria elettronica, cosa che ad oggi paradossalmente non era possibile fare, con il biglietto unico, altra mancanza in una città piena di monumenti e luoghi di interesse come Catania, con la possibilità di aprire in alcuni siti dei caffè book shop, ad esempio nel Castello Ursino. Un’iniziativa che cambierà la fruizione dei beni culturali in città e che intendiamo estendere all’intero territorio della Città metropolitana. Potremo assumere circa trenta persone, competenti e formate e, contestualmente, migliorare il servizio. Il tutto a costo zero per Palazzo degli elefanti. Ho preso spunto da quanto fatto da Officine culturali al Monastero dei Benedettini, un esempio vincente”.

Quando si potrà estendere?
“Per il momento lo stiamo facendo come Città di Catania. Ma la nostra intenzione è estendere l’iniziativa anche all’area metropolitana. Dovremo fare un protocollo di intesa, perché è un altro ente, ma la direzione è questa: mettere in rete anche altre realtà, come ad esempio il Museo del Cinema o quello dello Sbarco che tutti gli appassionati di cinema e di storia considerano dei veri e propri gioielli: entrambi, attualmente sono chiusi tutti i lunedì. Cinquanta giorni l’anno. Un’assurdità di fronte al fatto che, ad esempio, il museo civico Castello Ursino chiude appena due volte l’anno”.

Vigili assunti in tempi record.  “Catania modello per l’Italia”
Un organico ridotto all’osso. Numeri troppo bassi per operare in un territorio vasto e variegato come quello catanese. Tra le ultime iniziative della giunta guidata dal sindaco Pogliese, un posto particolarmente importante lo occupano le assunzioni dei nuovi vigili urbani. Trenta in tutto, selezionati per merito e assunti a tempo determinato.

Sindaco, recentemente il Comune ha assunto nuovi vigili urbani. Trenta anni dopo l’espletamento dell’ultimo concorso.
“Si tratta di un fatto di eccezionale importanza di cui vado fiero. È stata dimostrata un’efficienza ineguagliabile che ha fatto diventare il concorso di Catania un modello per tutta l’Italia. Assunzioni fatte secondo una procedura meritocratica e trasparente, condotta senza possibilità alcuna di favoritismi o altro che non sia il merito di ciascuno, certificato dai titoli posseduti. E rapida: il bando è scaduto lo scorso 16 novembre, e il primo dicembre i nuovi vigili erano già in campo.
L’assunzione in tempi così brevi è stata resa possibile grazie a uno specifico finanziamento concesso dal ministero dell’Interno, in deroga al divieto per i comuni in dissesto, e a una modifica operata lo scorso 20 luglio dalla giunta comunale del regolamento dei concorsi che ha introdotto nel Comune le procedure digitalizzate.
I nuovi vigili, tra l’altro, sono quasi tutti laureati, 28 per la precisioni, e conoscono le lingue straniere. L’80 per cento è composto da donne. Uno straordinario risultato che aiuterà in maniera significativa le attività della nostra polizia municipale che ha un organico ridotto all’osso: conta circa 300 unità e dovrebbero essere mille.
Il comandante Stefano Sorbino è felicissimo e, in generale, è stato un segnale importantissimo per la città. E siamo riusciti, nonostante le difficoltà legate al Covid, a completare l’iter e non perdere i finanziamenti”.

salvo pogliese

“Rifiuti tallone d’Achille, sì al termovalorizzatore nella Zona industriale”

Una città che sta risalendo, pianissimo, le classifiche sulla qualità della vita. Come si può migliorare la vivibilità?
“Non sono particolarmente affezionato alle classifiche, né quando ci vedono fanalino di cosa, né quando ci vedono risalire. Siamo saliti di qualche posizione e devo ammettere che ci sono dei segnali di cambiamento in questa città. Innanzitutto dal punto di vista infrastrutturale, con la metropolitana cresciuta tantissimo. Quando si andrà a ultimare il collegamento con l’aeroporto, entro il 2025, quello con Misterbianco, e poi ancora con Paternò, ci sarà una svolta vera per questa città, che annovera il più alto numero di auto in rapporto agli abitanti. Non ci sarà più motivo di utilizzare l’auto, con risparmi economici e vantaggi per l’ambiente.

Resta da sciogliere il nodo rifiuti, balzato nuovamente alle cronache dopo la chiusura della discarica di Lentini e ciò che ne è conseguito in città. A che punto siamo con il nuovo appalto?
“Sul tema rifiuti, che è decisamente il nostro tallone d’Achille, stiamo scontando due anomalie: la prima è il pendolarismo, dovuto al fatto che noi abbiamo ancora i cassonetti; durante il lockdown abbiamo avuto la prova provata e visto diminuire il peso dei rifiuti raccolti e dunque i costi di discarica. La seconda anomalia, collegata al bando che abbiamo ereditato, è avere la raccolta porta a porta per appena 40 mila catanesi, mentre 275 mila cittadini utilizzano ancora i cassonetti. Un sistema che gli esperti mi dicono essere eretico.
Noi abbiamo messo in campo due iniziative: il nuovo bando per l’affidamento del servizio, che al momento è all’Urega, e che prevede la raccolta porta a porta per tutta la città. Abbiamo apportato delle migliorie e speriamo non vada deserto. E aumenteremo i controlli e la videosorveglianza: abbiamo vinto un bando del Ministero degli Interni che ci consentirà di istallare 230 telecamere. Andremo in gara a breve. Questo è fondamentale per il controllo della città che spetta alle forze di polizia.

Cosa può dirci per quanto riguarda la realizzazione di un termovalorizzatore alla zona industriale?
“Sono d’accordissimo e l’ho sempre detto: il sistema delle discariche è una follia. Condizionano, come abbiamo visto, la vita nei comuni e poi sono destinate a esaurirsi. E poi, gli impianti di nuova generazione, anche in termini di emissioni e di impatto ambientale, sono sostenibili. La Srr Città metropolitana ha individuato un’area nella zona industriale, che rappresenta un inizio. E comunque io sono favorevole e sono convinto che rappresenti la soluzione.

Cosa possiamo dire sul Piano regolatore?
“Abbiamo approvato le linee guida in Consiglio, ma poi è cambiata la norma. Adesso non servono più, anche se il confronto con la città e con il senato cittadino comunale è stato importante. Adesso stiamo accelerando e lavorando allo schema di massima. Credo che potremmo riuscire a completarlo entro il 2021. Il criterio di massima resta quello del consumo di suolo a saldo zero, che governerà tutte le scelte urbanistiche della città, delle aree verdi e della mobilità. Oltre che l’affaccio al mare”.

Entrando a Palazzo degli Elefanti, qual è la situazione del Comune dal punto di vista organizzativo e, in particolare, della digitalizzazione?
“Stiamo utilizzando alcuni fondi europei, portando avanti alcuni progetti innovativi. Il Comune di Catania è stata classificato fra i 27 Centri di Elaborazione Dati Nazionali di Gruppo A, destinati quindi a divenire poli aggregatori per ospitare applicazioni e sistemi informativi di altri enti. Ciò ha consentito di consorziare ad oggi una ventina di Enti, dell’area metropolitana e non, per la gestione dei pagamenti elettronici con PagoPA, che diverranno obbligatori dal prossimo 1° marzo 2021.

Che riscontro avete avuto dagli utenti?
“Il sistema dei pagamenti elettronici ad oggi ha registrato, rispetto all’anno scorso, un incremento del 470%. Al portale dei servizi telematici sono registrati circa 15.000 utenti, il 14% dei nuclei familiari residenti in città. Per quanto riguarda le Istanze online dei cittadini e imprese, è stato realizzato il portale Catania Semplice che da maggio ad oggi ha consentito il ‘dialogo telematico’ con quasi 12.000 richieste. Relativamente alla gestione del patrimonio immobiliare comunale, è stato già installato il software applicativo e sono in fase di caricamento i dati, estratti dal sistema catastale, delle oltre 6.000 proprietà immobiliari tra alloggi di edilizia residenziale privata e non. La piattaforma è stata prevista in interoperabilità con gli altri sistemi informativi comunali”.

E per quanto riguarda le sanatorie edilizie?
“Anche qui abbiamo avviato la digitalizzazione delle pratiche. I lavori sono iniziati il 22 giugno per una durata prevista di 12 mesi. Naturalmente dopo questa prima fase, sperimentale, si procederà al completamento dei lavori, con l’apporto dei dovuti correttivi in funzione delle eventuali criticità o miglioramenti resisi necessari. Ad oggi sono stati digitalizzati 210.000 documenti appartenenti ad oltre 2.500 pratiche edilizie”.

Sulle tasse a che punto siete?
“Per quel che riguarda la gestione informatica dei tributi comunali e il fascicolo del contribuente, una delle passate criticità nella gestione risiedeva nella scarsa interoperabilità del sistema informativo con gli altri sistemi dell’Ente, fra cui Anagrafe, Suap e Sue. Pertanto, si è dato corso, anche in questo caso ad un’apposita gara, per la fornitura di un sistema più moderno. La gara è stata aggiudicata e i lavori sono in corso di esecuzione”.

Parliamo infine dei Fondi europei.
“Il Comune di Catania per il completamento dei processi di informatizzazione attivati con Pon Metro e Poc, utilizzerà, per una completa trasformazione in una realtà smart, 4.050.000 di euro destinati ai processi di back office dell’amministrazione e di digitalizzazione dei dati cartacei storici ancora presenti (Anagrafe, Concessioni edilizie, Servizi cimiteriali), nonché con la misura per l’accesso e la diffusione delle banche dati pubbliche nazionali per un importo di 450.000 euro. Relativamente a questi progetti, sono in fase di stesura i capitolati di gara”.

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