La Sicilia si rimette in piedi dopo il Coronavirus - QdS

La Sicilia si rimette in piedi dopo il Coronavirus

Roberto Pelos

La Sicilia si rimette in piedi dopo il Coronavirus

mercoledì 22 Aprile 2020

Marco Falcone fa il punto sulla riapertura dei cantieri nella nostra Isola. Pronti a ripartire per il riassetto della frana di Letojanni sulla Ct-Me; interventi per la portualità di Castellammare del Golfo e Sant’Agata di Militello e avvio dei lavori per il porto di Sciacca

PALERMO – “Il Governo Musumeci, da qualche giorno, è impegnato al superamento dell’emergenza Coronavirus. Lo vuole fare anche nel settore dei lavori pubblici perché riteniamo che la infrastrutturazione di un territorio sia elemento essenziale di crescita e di sviluppo dello stesso contesto territoriale; ecco perché stiamo predisponendo atti e organizzazione per fare ripartire tutti i nostri cantieri”.

Lo ha detto Marco Falcone, assessore alle Infrastrutture che, in un video postato su Facebook, ha fatto il punto sulla riapertura dei cantieri prevista in questi giorni come la ripresa degli interventi per il riassetto della frana di Letojanni sulla Catania-Messina, nella portualità, a Castellammare del Golfo e a Sant’Agata di Militello e con l’avvio dei lavori per il porto di Sciacca.

Da segnalare gli interventi nell’edilizia popolare come la ripresa dell’attività a Ribera (Ag) e a Giarre (Ct), mentre nel settore ferroviario, è in programma il riavvio dei cantieri presso la fermata metropolitana di Fontanarossa ancora nel catanese, alla stazione di Capaci in provincia di Palermo e per la tratta ferroviaria che collega Castelvetrano a Trapani.

Anche nel comparto stradale e autostradale sono vari i cantieri per i quali, come ha detto l’assessore alle Infrastrutture, è prevista la ripartenza in accordo con Anas. “Faremo ripartire col Cas anche la più importante opera autostradale che è la Siracusa-Gela”, come deciso, ha spiegato Falcone, in video conferenza con i vertici del Cas e con i vertici aziendali. “Questo diventa necessario perché – precisa l’assessore – dobbiamo coniugare la sicurezza dei nostri lavoratori alla ripresa delle attività delle nostre aziende, siciliane e non”. La riapertura della Siracusa-Gela è prevista per i primi di maggio. Come ha dichiarato ancora l’assessore al Quotidiano di Sicilia: “Gli investimenti infrastrutturali dovranno essere la prima leva per bloccare la crisi economica scatenata dall’epidemia del Coronavirus. Il Governo Musumeci, in tal senso, sta lavorando al dopo emergenza, per far sì che la Sicilia sia pronta quando il lockdown avrà fine e si sia già portata avanti sulla ripartenza dei cantieri.

Dopo il necessario rallentamento dovuto alle restrizioni, abbiamo dato impulso alle grandi opere come il raddoppio ferroviario Palermo-Catania e l’autostrada Siracusa-Gela, oltre alla frana di Letojanni e altri cantieri strategici. La Regione – conclude l’assessore – ha assicurato con puntualità i pagamenti, così da garantire la liquidità alle imprese e difendere i posti di lavoro”.

Sul tema è intervenuto anche Mauro Nicosia di Confetra Sicilia (la Confederazione generale italiani dei trasporti e della logistica). “In questo momento, in seguito allo scenario che si sta venendo a creare a livello socio-economico, legato alla crisi della pandemia del covid, è chiaro che bisogna immaginare quali possono essere gli strumenti per fare ripartire il meccanismo nella Fase 2, e le opere pubbliche costituiscono sicuramente una immissione di liquidità che in questo momento è fondamentale in un contesto economico già ampiamente compromesso dal lockdown che siamo costretti a subire ormai da un mese e mezzo. Da un lato c’è un aspetto di immissione immediata di liquidità nel sistema economico, quindi la scelta dell’assessore Falcone è assolutamente condivisibile ma poi c’è anche aspetto strategico che è anch’esso importante.

Quello che è successo nelle ultime settimane ha dimostrato che il sistema logistico italiano non solo è il tessuto connettivo economico di questo Paese ma ha dimostrato per anni di esserne la spina dorsale”.

“Occorre fare una profonda riflessione per quel che riguarda gli investimenti nelle infrastrutture e soprattutto come farli, perché noi abbiamo evidentemente un ritardo infrastrutturale, soprattutto in Sicilia – aggiunge Mauro Nicosia -. Però negli ultimi anni, nonostante numerose compagini governative si sono susseguite, si è comunque consolidata una visione del sistema infrastrutturale siciliano e di questo bisogna dare atto. Dunque, il completamento di tutte quelle opere di cui parla l’assessore Falcone è il punto di partenza di una rinnovata visione della logistica. La programmazione – afferma Nicosia – prevede investimenti che però non sono infiniti e la disponibilità delle risorse deve essere valutata man mano che il contesto viene analizzato. Occorre istaurare una cabina di regia e un rapporto costante tra le istituzioni e gli stakeholders che hanno il polso reale della situazione e possono assistere il decisore pubblico sulle priorità in merito alle infrastrutture da adeguare”.

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