L'agricoltura in risposta ai disagi sociali, la storia di Elisa - QdS

L’agricoltura in risposta ai disagi sociali, la storia di Elisa

Luigi Ansaloni

L’agricoltura in risposta ai disagi sociali, la storia di Elisa

domenica 19 Dicembre 2021

L’agricoltura come risposta ai problemi di disagio sociale e delle dipendenze. E’ questa la storia e la sfida di Elisa Cerrito, che ha fondato in un piccolo paese della Sicilia, Motta d’Affermo, nel Messinese, l’azienda Agricola “il Melograno”, che fa parte della Fondazione Exodus di Don Antonio Mazzi.

Il progetto

Exodus, nata come un’organizzazione senza fini di lucro, ha come obiettivo principale quello di offrire risposte pedagogiche efficaci ai gravi problemi di disagio sociale, in particolare le tossicodipendenze, e di mettere in atto tutte le azioni educative nei confronti degli adolescenti e dei giovani finalizzate alla sana maturazione degli individui, grazie alla collaborazione e alla disponibilità dei suoi educatori si è resa così partecipe della nascita di un nuovo progetto educativo chiamato Azienda agricola – fattoria sociale “Il melograno”.

Una realtà che, nata nel marzo 2016, ha l’ambizione di unire a se sempre più “grani” sulla rotta del suo ispiratore Don Antonio Mazzi e che vede i suoi albori allo scopo essenziale di sostenere la Fondazione Exodus Onlus valorizzando l’operato dei giovani ospiti delle comunità “Cascina Toledina” e “Casa Daniela” di Garlasco.

“In comune accordo, scelta fondamentale di entrambe le due realtà educative è, dunque, quella di svolgere attività di prevenzione, assistenza, cura, formazione professionale e di reinserimento socio-lavorative di adolescenti e giovani nelle forme e nelle modalità ritenute più idonee – dice Elisa – Tale varietà di “offerta” ha un fondamento sociale che mira, dunque, non solo alla produzione agricola tout court, ma a essere un avamposto in questa società, col fine di dimostrare che esiste concretamente un differente modo di porsi nelle relazioni tra gli uomini; uno stile di vita sobrio e l’esigenza di aiutare gli altri come modo per aiutare se stessi; tutti valori proposti e condivisi sia dagli ospiti delle comunità collaborarti che dell’azienda agricola, al fine essenziale di risolvere difficoltà individuali per potersi reinserire “all’interno del contesto sociale in maniera differente”.

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