"La sensazione che si prova è abbandono da istituzioni, da 30 anni subiamo effetti negativi sbarchi", dice Attilio Lucia
“Europa quale Europa? La sensazione che si prova vivendo a Lampedusa è quella dell’abbandono da parte di tutte le istituzioni. Un peso, quello che porta sulle spalle l’isola, che piano piano sta modificando quella che è la vera natura turistica. Da più di 30 anni subiamo gli effetti negativi dell’immigrazione clandestina. Promesse sono state fatte da parte di tutti i politici che hanno fatto visita a Lampedusa ma mai mantenute”. E’ l’amaro sfogo del leghista Attilio Lucia, vicesindaco di Lampedusa, nei giorni in cui sulla più grande delle Pelagie gli sbarchi si susseguono senza sosta.
Capienza oltre il limite nell’hotspot
Nell’hotspot di contrada Imbriacola, nonostante i trasferimenti massicci e quotidiani disposti dalla Prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, le presenze restano ben oltre la capienza massima.
Lo sfogo di Lucia: “Viviamo nella speranza che qualcosa cambi”
“Viviamo nella speranza che qualcosa cambi – dice Lucia -. Lampedusa ha sempre dato, è la porta d’Europa, piccolissimo lembo di terra a metà tra due mondi. Spartiacque tra due continenti, porto sicuro per milioni di persone che vi sono approdate negli ultimi anni. Lampedusa ora chiede in cambio rispetto per questo territorio stuprato, martoriato e sicuramente, quando sarà il momento, abbandonato. Ne abbiamo abbastanza”.
“Territorio già fortemente penalizzato da insularità marcatissima”
Per il vicesindaco “non si può continuare, permettetemi il termine, a mortificare un territorio già fortemente penalizzato da un insularità marcatissima”. L’isola si aspetta risposte? “Sì, ma non da un’Europa sterile le cui decisioni prese sul fenomeno migratorio mi lasciano al quanto perplesso. Gradirei piuttosto una dura presa di posizione dal parte nostro governo”.