"La sua vicenda dovrà essere chiarita, ma una persona con quel 'pedigree' non può entrare in una classe", ha affermato Cracolici.
“Anche i maestri devono essere al di sopra di ogni sospetto. La maestra Laura Bonafede, sospesa a Castelvetrano, non può educare i nostri ragazzi. La sua vicenda dovrà essere chiarita, ma una persona con quel ‘pedigree’ non può entrare in una classe e parlare di educazione e legalità”.
Lo ha detto il presidente della Commissione regionale antimafia, Antonello Cracolici, intervenendo ad Altofonte a una iniziativa promossa dall’amministrazione comunale insieme all‘istituto comprensivo ‘Armaforte’ per ricordare il piccolo Giuseppe Di Matteo, sequestrato e ucciso da cosa nostra per punire il padre che aveva iniziato a collaborare con la giustizia.
“Il nemico della Sicilia è l’indifferenza”
Cracolici ha ricordato che “i bambini qui presenti non erano nati quando nei processi i mafiosi venivano assolti, perché la mafia non esisteva neanche nei Tribunali. Il principale nemico della Sicilia è l’indifferenza, che è persino peggiore della connivenza, che invece può essere perseguita penalmente”.
“L’indifferenza ha consentito la diffusione della mafiosità, colpendo la dignità del popolo siciliano e producendo un’escalation di violenza. Per questo è importante l’impegno civile e per questo dobbiamo colpire e isolare i boss che per troppo tempo hanno goduto di un largo consenso sociale tra i cittadini”.
“Riappropriamoci dei nostri valori”
“Per anni nel mondo i siciliani sono stati considerati figli della cultura mafiosa. Oggi dobbiamo riappropriarci di valori che sono nostri, non di Cosa nostra – ha concluso Cracolici – rivendicare l’onorabilità è un gesto che ci deve appartenere, oggi e sempre”.
La maestra d’infanzia Laura Bonafede, indagata per favoreggiamento del boss Matteo Messina Denaro, è stata sospesa fino al 31 marzo dalla scuola “Capuana-Pardo” di Castelvetrano, dove insegna.