Lavori di pubblica utilità nei Comuni, protocollo d’intesa AnciSicilia-Uiepe - QdS

Lavori di pubblica utilità nei Comuni, protocollo d’intesa AnciSicilia-Uiepe

Lavori di pubblica utilità nei Comuni, protocollo d’intesa AnciSicilia-Uiepe

mercoledì 19 Febbraio 2020

L’obiettivo è promuovere il valore della “messa alla prova” come educazione alla legalità

Un accordo di collaborazione per la creazione di una rete integrata di azioni volte a realizzare e facilitare lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità in favore delle comunità locali. Questi i contenuti di un Protocollo d’intesa, sottoscritto a Villa Niscemi da Leoluca Orlando, presidente dell’Anci Sicilia, e da Marina Altavilla, dirigente dell’Ufficio interdistrettuale di Esecuzione penale esterna per la Sicilia (Uiepe), attraverso cui promuovere il valore della “messa alla prova” come espressione di educazione alla legalità e di responsabilità verso la comunità attraverso programmi per lo svolgimento di lavoro non retribuito in favore del territorio comunale.

La normativa vigente prevede, infatti, che, su richiesta dell’imputato, il giudice possa procedere, durante la fase decisoria di primo grado e per reati di minore allarme sociale, alla “sospensione del procedimento con messa alla prova”. La sospensione è subordinata all’espletamento di una prestazione non retribuita in favore della collettività, da svolgere sulla base di una convenzione e di un programma di trattamento predisposto dall’Ufficio di Esecuzione penale esterna, presso lo Stato, le Regioni, i Comuni e altri enti pubblici e privati che ne facciano richiesta.

“L’accordo sottoscritto oggi – hanno dichiarato Leoluca Orlando e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario dell’Anci Sicilia – vuole favorire l’impiego dei cittadini che hanno ottenuto la possibilità di dedicarsi al lavoro di pubblica utilità tenendo conto delle necessità delle Amministrazioni comunali e delle potenzialità dei soggetti interessati. In questa prospettiva riteniamo che i comuni possano essere protagonisti richiedendo il contributo di questi cittadini i quali, in molti casi, sono portatori di significative professionalità e competenze”.

“Si esprime soddisfazione – ha concluso Marina Altavilla, dirigente dell’Ufficio interdistrettuale di Esecuzione penale esterna per la Sicilia (Uiepe) – per la sottoscrizione dell’accordo di collaborazione scaturito dall’impegno preso in occasione del convegno dello scorso mese di luglio, organizzato dall’Anci Sicilia e dall’Uiepe sul tema ‘La Messa alla prova e l’Ente locale’.

“L’istituto giuridico della Messa alla prova – ha aggiunto – che nel 2019 ha riguardato 3.894 persone imputate, realizza sempre più una diversa modalità sanzionatoria che dà rilevanza agli aspetti riparativi attraverso attività non retribuite in favore della collettività. Il protocollo promuove il ruolo dell’Ente locale che da una parte rappresenta gli interessi della comunità che subisce un danno dalle condotte devianti e dall’altro è parte attiva nel processo di integrazione sociale di tutta la comunità dei cittadini”.

Con l’accordo sottoscritto l’Associazione dei Comuni siciliani e l’Uiepe si impegnano infatti a: identificare, attraverso gli Enti locali, le possibili risorse di attività lavorative non retribuite presenti nel contesto territoriale di riferimento; creare opportunità attraverso la piena valorizzazione delle risorse ambientali e delle attitudini dei soggetti sottoposti a provvedimenti dell’autorità giudiziaria; monitorare i fabbisogni locali per creare percorsi di reinserimento attraverso progettualità di azioni sociali e socio-sanitarie, operazioni in materia di Protezione civile, azioni di tutela del patrimonio socio-ambientale (comprese la partecipazione a interventi di prevenzione forestale e agricola, di rivalorizzazione del demanio marittimo, di difesa della flora e della fauna, incluse le attività connesse alla protezione degli animali), interventi di cura e custodia di immobili e servizi pubblici comunali (inclusi ville, parchi, giardini, ospedali, case di cura e beni del patrimonio pubblico), azioni di protezione e salvaguardia del patrimonio culturale e archivistico (compresa la collaborazione nella vigilanza e nella custodia di Musei, biblioteche e gallerie), attività afferenti le attitudini, le capacità e/o le competenze professionali ed esperienziali dei soggetti coinvolti.

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