Secondo Unioncamere nel trimestre settembre-dicembre sale al 31% la difficoltà delle imprese. Tante le figure professionali ricercate ma non si trovano perché mancano le competenze
PALERMO – Tanti posti di lavoro messi a disposizione nel mese di settembre da parte delle aziende siciliane: si tratta di ben 26 mila posti di lavoro, ma, ancora una volta, quasi un terzo di queste opportunità (31%) andranno perse per la difficoltà di reperimento delle persone con le giuste competenze adatte a ricoprire questi ruoli.
I numeri, raccolti da Unioncamere e Anpal attraverso il sistema Excelsior, dimostrano come sia difficile, per assurdo, in una regione con un altissimo tasso di disoccupazione, trovare comunque le persone adatte al lavoro messo a disposizione. Un vero peccato, se si pensa che ben il 27% delle entrate previste prevedono un’assunzione con contratto a tempo indeterminato di apprendistato, mentre nei restanti casi si tratta di contratti a termine, che sia tempo determinato o di altra tipologia con una durata comunque predefinita. Le proposte di lavoro si sono concentrate nel 75% nel settore dei servizi e per il 70% nelle imprese con meno di 50 dipendenti. Il 25% sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici, con una quota superiore alla media nazionale (23%).
Il 21% delle entrate previste sarà destinato a personale laureato; ancora, le tre figure professionali più richieste hanno concentrato il 29% delle entrate complessive previste. Poco spazio per i neofiti: per una quota pari al 77% delle entrate viene richiesta esperienza professionale specifica nello stesso settore. I profili più difficili da trovare sono nelle aree di produzione di beni ed erogazione del servizio, direzione e servizi generali, amministrativa, commerciali e della vendita, tecniche e della progettazione e della logistica. In questi vari comparti le difficoltà di reperimento di personale addirittura arrivano anche a toccare in alcuni casi il 41,6%, come in Trentino Alto Adige, contro una media italiana del 36,4%. A livello nazionale, nel mese di settembre i posti disponibili sono 526 mila, mentre nel sud e le isole sono 122.300. Tratto positivo: rispetto allo stesso periodo del 2019, prima dell’inizio della pandemia, le proposte di posti di lavoro sono aumentate del 20,9%.
Nel trimestre settembre-novembre le imprese hanno in programma di assumere 1,5 milioni di lavoratori (+23,5% rispetto all’analogo trimestre 2019). Un trend che si collega alla ripresa dell’economia italiana, sebbene a livello mondiale stiano emergendo crescenti tensioni per il costo dell’energia e di altre materie prime.
Se si guarda ai diversi settori, l’industria ha programmato per il mese di settembre 156mila entrate che salgono a 436mila nel trimestre settembre-novembre, in crescita rispettivamente del 24,8% e del 29,1% rispetto al 2019. Si consolida anche la ripresa del manifatturiero con 114 mila entrate nel mese e 317 mila nel trimestre (rispettivamente +31,7% e +34,9% rispetto agli stessi periodi del 2019). A guidare, le industrie della meccatronica, seguite dalle industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo e da quelle tessili, dell’abbigliamento e calzature.
Elevata anche la domanda di lavoro proveniente dal comparto delle costruzioni: 42 mila le assunzioni programmate nel mese (+9,3% rispetto a settembre 2019) e 118 mila nel trimestre (+15,7% rispetto al trimestre 2019).
Sono invece 370 mila i contratti di lavoro offerti dal settore dei servizi nel mese in corso (+19,3% su settembre 2019) e oltre 1 milione quelli previsti per il trimestre (+21,2% sul trimestre 2019). Le maggiori opportunità di lavoro sono offerte dal comparto del commercio, da quello dei servizi alle persone e dai servizi di alloggio, ristorazione e servizi turistici.