Lavoro e cuneo fiscale, Bonomi: "Possibili risorse per 40-50 miliardi, serve riflessione su credito" - QdS

Lavoro e cuneo fiscale, Bonomi: “Possibili risorse per 40-50 miliardi, serve riflessione su credito”

Lavoro e cuneo fiscale, Bonomi: “Possibili risorse per 40-50 miliardi, serve riflessione su credito”

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sabato 12 Novembre 2022

Secondo il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, il Governo deve impegnarsi a tagliare le tasse e recuperare il 4%-5% di spesa.

Occorre fare “interventi importanti per il mercato lavoro, primo il taglio del cuneo fiscale”. Per mettere i soldi nelle tasche degli italiani “bisogna tagliare le tasse” e “credo che in paese che spende oltre 1.000 miliardi di euro possa riconfigurare il 4%-5% di spesa, quindi vuol dire 40-50 miliardi, e avere le risorse per fare questo intervento”. Lo afferma il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, parlando a margine del forum Pmi.

“Credo che il Governo abbia fatto una riflessione sullo stock dei crediti, che potenzialmente ha in se il rischio di creare una moneta parallela, e quindi ha dovuto per forza intervenire per evitare il rischio. Le dichiarazioni fatte ci tranquillizzano”.

“Sul tema del credito – aggiunge – una riflessione va fatta, anche perché le Pmi hanno la necessità di fare investimenti per agganciare le transizioni, e quindi hanno bisogno di fare ricorso al credito”.

Il rischio di credit crunch, sottolinea, è dato anche “dall’innalzamento dei tassi, specialmente per le politiche della Banca centrale europea, che sta facendo una rincorsa da una parte comprensibile, di aumento dei tassi, per cercare di calmierare l’inflazione, ma dall’altra non si tiene conto che la nostra è un’inflazione importata”.

“A differenza delle politiche che sta facendo la Fed in America, dove c’è un’inflazione da crescita, la nostra è un’inflazione che stiamo importando, la stessa dovuta all’aumento dell’energia. Se noi guardiamo la bilancia di pagamenti quest’anno dopo undici anni torna negativa per 60 miliardi ed è quasi tutto dovuto all’energia”, conclude Bonomi.

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