La tradizione artigiana milanese trasportata con opportune variazioni a Bronte, città del pistacchio, dà lavoro a giovani, nel novanta per cento dei casi donne. L'azienda del Catanese Pistì, premiata da Intesa SanPaolo: un team di pasticceri e due scuole dedicate all'Agroalimentare che stanno per aprire
Una forza lavoro imprenditoriale quasi tutta al femminile under trenta per una scelta aziendale interamente dedicata all’artigianalità rispetto all’industrializzazione: a proporla è “Pistì-Antichi sapori dell’Etna”, azienda che ha duecento dipendenti.
Il suo core business è la lavorazione del pistacchio verde di Bronte Dop per una produzione di dolci tipici siciliani che vanno dai torroni, alla frutta martorana, ai croccanti e cioccolato fino a panettoni e colombe e alle specialità alle mandorle.
Per il Natale 2020 l’impresa porterà invece sul mercato il “Brontese di Pistì”, panettone lavorato a mano da un team di pasticceri composto da donne del brontese e che vuole essere un omaggio al territorio.
Al suo interno ha come ingrediente principale il pistacchio: nel levitato è infatti “racchiuso un cuore fatto di morbida e golosa crema al pistacchio con 100% Pistacchio Verde di Bronte Dop”.
L’azienda siciliana, guidata da Nino Marino (ex manager proveniente dal settore delle carni) e Vincenzo Longhitano (ex dirigente cresciuto in una famiglia di produttori di pistacchio), ha registrato nel 2019 un fatturato di 44 milioni con un export che incide per il 35%.
Attualmente l’impresa, come annuncia in una nota, sta lavorando all’apertura di due scuole dedicate all’agroalimentare.
Inoltre è stata recentemente premiata da Intesa Sanpaolo tra le “Impresa vincenti 2020”, iniziativa che ha come obiettivo quello di dare riconoscimenti ad aziende italiane che si siano contraddistinte per sostenibilità, tipicità e rilancio del territorio.
Con l’intento di valorizzare le eccellenze imprenditoriali italiane.