Lavoro, in Sicilia il tasso più basso di occupati in UE - QdS

Lavoro, Sicilia grande “malata” d’Europa: nell’Isola il numero minore di occupati in UE

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Lavoro, Sicilia grande “malata” d’Europa: nell’Isola il numero minore di occupati in UE

Salvatore Rocca  |
giovedì 28 Settembre 2023

Alla Sicilia va la maglia nera europea per quanto concerne il lavoro secondo Eurostat. Si registra il tasso più basso di occupazione dell'intera UE.

Sicilia pecora nera d’Europa per quanto riguarda il lavoro. Secondo il report di Eurostat “Regional Yearbook 2023”, l’Isola risulta essere la peggiore Regione del Vecchio Continente per quanto concerne i tassi di occupazione.

Secondo i dati elaborati dall’ufficio statistiche dell’Unione Europea, in Sicilia si registra il valore più basso tra gli Stati membri, pari al 46,2%. Una situazione totalmente capovolta rispetto a quella che si registra nell’arcipelago delle isole Åland, in Finlandia, dove si registra il più alto tasso di occupazione regionale corrispondente all’89,7 %. Ambienti agli antipodi e non solo per il clima.

Chi non riesce a trovare lavoro in Europa

Nel 2022 la popolazione principale in età lavorativa nell’Eurozona – composta da persone di età compresa tra i 20 e i 64 anni – ammontava a 259,2 milioni, di cui 53,5 milioni di persone erano economicamente inattivi. Il report sottolinea che questa parte è composta da studenti, pensionati, persone che si prendono cure di altri membri della famiglia e da soggetti che non possono lavorare poiché gravati da malattie o disabilità di lunga durata.

Così come sottolineato da Eurostat, le Regioni europee caratterizzate dai tassi di occupazione “relativamente bassi” risultano essere quelle aree rurali, scarsamente popolate o periferiche dei Paesi.

Una situazione particolarmente evidente nelle zone meridionali di Spagna e Italia, gran parte della Grecia, in alcune zone della Romania e nelle aree ultraperiferiche della Francia. Tutte regioni contraddistinte da “una mancanza di opportunità di lavoro per le persone con livelli di competenza intermedi e alti”, si legge nel report.

Lavoro, al Sud Italia i tassi più bassi d’Europa

In particolare, i tassi di occupazione bassi sono stati registrati in quei “ex centri industriali che non si sono adattati economicamente”. Nel 2022, circa un quarto di tutte le regioni dell’Unione Europea (61 delle 241 regioni prese in considerazione) è emerso un tasso di occupazione inferiore al 71,5%. Tra queste, tre risultano essere appartenenti al Mezzogiorno d’Italia: Calabria, Campania e – appunto – Sicilia, dove meno della metà della popolazione in età lavorativa era impiegata.

Sono dati certamente allarmanti che riflettono lo specchio della situazione lavorativa al di qua dello Stretto. Un quadro desolante e aggravato dalla crescente fuga dei giovani siciliani registra nel corso degli ultimi 10 anni.

Lavoro, dalla Sicilia fuggito il 15,3% dei giovani

Secondo un recente report realizzato dall’Ufficio Studi CGIA di Mestre, nel periodo 2013-2023 s è registrata una diminuzione del 15,3% dei ragazzi isolani di età compresa tra i 15 e i 34 anni (appartenenti dunque alla fascia lavorativa più produttiva). Una percentuale più che doppia rispetto a quella nazionale del 7,4%. Dati aggravati anche dalla denatalità imperante.

In base al parere di CGIA di Mestre, quindi, per mettere una pezza a questa “emorragia” di giovani “appare evidente che per almeno i prossimi 15-20 anni dovremo ricorrere stabilmente anche all’impiego degli extracomunitari“.

Lavoro, l’assessore Albano: “Giovani non devono arrendersi”

In una recente intervista rilasciata a QdS.it, l’assessore regionale al lavoro Nuccia Albano ha posto l’attenzione sull’emergenza disoccupazione in Sicilia e sulla fuga dei giovani autoctoni verso altre aree d’Italia e, spesso e volentieri, di altri Paesi europei.

“I giovani non devono arrendersi, ma cercare una propria dimensione professionale che risponda ad un’offerta di lavoro. Sostengo che i giovani debbano partire, fare esperienze all’estero, essere competitivi in Europa e nel mondo ma devono tornare per far crescere la Sicilia”, ha commentato l’assessore.

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