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Lavoro: Unioncamere e Anpal, 568mila assunzioni a giugno e 1,4 milioni entro agosto

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Lavoro: Unioncamere e Anpal, 568mila assunzioni a giugno e 1,4 milioni entro agosto

Redazione  |
venerdì 09 Giugno 2023

Crescono i contratti a tempo indeterminato, trainano turismo e manifatturiero

Sono circa 568mila le assunzioni (a tempo determinato superiori ad un mese o a tempo indeterminato) previste dalle imprese a giugno e salgono a quasi 1,4 milioni avendo come orizzonte previsionale l’intero trimestre giugno-agosto, con un incremento di oltre 9mila unità rispetto a giugno 2022 (+1,5%) e di circa 37mila unità sul corrispondente trimestre (+2,8%). Questo lo scenario delineato dal bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal. Turismo e manifatturiero (rispettivamente con oltre 7mila e 4mila assunzioni in più) sono i principali settori a sostenere la domanda di lavoro, mentre registrano una flessione costruzioni, servizi alle persone, i servizi finanziari, assicurativi, i servizi informatici e delle telecomunicazioni. Anche per giugno si conferma elevata la difficoltà di reperimento del personale da parte delle imprese che hanno problemi nel trovare quasi la metà dei lavoratori ricercati (+6,8 p.p. su giugno 2022).

In aumento anche la previsione per i contratti a tempo indeterminato con un aumento di 12 mila unità rispetto a giugno 2022 (pari al +14,8 %), anche come effetto dell’elevata difficoltà di reperimento del personale. L’incremento è meno rilevante per i contratti a termine e stagionali rispetto all’anno precedente pari a 8mila (+ 2,3%) e diminuiscono le previsioni peri contratti di collaborazione occasionale e a partita Iva paragonati all’ 2022 c’è una diminuzione di 15mila (-40,5%) e i contratti in somministrazione (-2mila; -2,9%). Cresce ancora, inoltre, la domanda di lavoratori immigrati con 114mila ingressi programmati nel mese, con un aumento del 20,1 % rispetto allo stesso periodo del 2022.

Secondo il rapporto sono 434mila i contratti di lavoro previsti dal settore dei servizi nel mese in corso e oltre 1 milione quelli per il trimestre giugno-agosto. È il turismo a offrire le maggiori opportunità di occupazione con oltre 164mila lavoratori ricercati nel mese e circa 353mila nel trimestre, seguito dal comparto dei servizi alle persone (71mila nel mese e 165mila nel trimestre) e dal commercio (69mila nel mese e 171mila nel trimestre).

Nel solo mese di giugno, come emerge dal rapporto, l’industria nel suo complesso ricerca circa 134mila lavoratori che salgono a 348mila nel trimestre giugno-agosto. Il settore manifatturiero, è invece alla ricerca di 89mila lavoratori nel mese e di 237mila nel trimestre. Le maggiori sono opportunità di lavoro riguardano le industrie della meccatronica che ricercano 22mila lavoratori nel mese e 58mila nel trimestre, seguite dalle industrie metallurgiche e dei prodotti in metallo (circa 18mila nel mese e 45mila nel trimestre) e da quelle alimentari (13mila nel mese e 46mila nel trimestre). Per il settore delle costruzioni sono programmate 44mila assunzioni nel mese e circa 111mila assunzioni nel trimestre.

Come emerge dal Borsino delle professioni del Sistema Informativo Excelsior segnala, la difficoltà di reperimento del personale è più alta tra le professioni tecniche e ad elevata specializzazione, gli specialisti nelle scienze della vita (farmacisti, biologi, agronomi ecc.) con l’80,3% di difficile reperimento, seguiti dai tecnici in campo ingegneristico (68,9%) e i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (68,5%), mentre tra le figure degli operai specializzati si distinguono gli operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (72,5%) e i fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (70,7%).

Sotto il profilo territoriale è da sottolineare l’elevato mismatch riscontrato dalle imprese nel Nord est per cui sono difficili da reperire circa il 52% dei profili ricercati con punte del 57,8% per il Trentino-Alto Adige. Mismatch che si attesta al 47,1% per le imprese del Nord ovest, al 42,5 per le imprese del Sud e isole e al 42,4% per le imprese del Centro.

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