Le Vie dei Tesori torna a Catania. In assoluta sicurezza - QdS

Le Vie dei Tesori torna a Catania. In assoluta sicurezza

redazione web

Le Vie dei Tesori torna a Catania. In assoluta sicurezza

mercoledì 30 Settembre 2020

I passaggi segreti delle monache, la “lanterna” sulla città, le botteghe e i cantieri artigianali, come l'affascinante Cartura. E poi picnic sulla lava, gite in barca e discese con i sub. Settanta tra luoghi e passeggiate

Chiese, palazzi nobiliari, bastioni, cupole, sepolcri, teatri antichi, ma anche giardini storici, parchi d’arte, borghi marinari e paesi arrampicati sull’Etna: tutti siti culturali attorno ai quali stringersi anche e soprattutto nei momenti di crisi. Luoghi di riconoscimento della comunità, di tenuta sociale, di educazione al patrimonio, di condivisione: Le Vie dei Tesori, che torna a Catania, riparte da qui.

Il festival che trasforma l’intera Sicilia in un unico “museo diffuso”, da sabato tre ottobre a domenica primo novembre, sarà per il terzo anno consecutivo nell’area etnea, scegliendo percorsi inediti, esperienze sensoriali, passeggiate d’autore, nella consapevolezza che in questo tempo incerto bisogna ancor di più celebrare questo rito sociale, senza bagni di folla e nel necessario rispetto delle misure anti-covid.

I luoghi di Catania

Molti luoghi sono tornati a grande richiesta, altri sono veramente inediti.

Per percorrere insieme i camminamenti segreti delle monache di clausura, scendere nelle terme antiche, e risalire sulle cupole. Dalla chiesa di santa Chiara dove Verga ambientò “Storia di una capinera”; dal Bastione degli Infetti voluto da Carlo V, che ospitò un lazzaretto seicentesco (dove è organizzata l’esperienza inedita di un concerto, voce lirica e narrazione), al castello Ursino costruito da Federico II che ha resistito ad ogni calamità.

Del periodo romano, Catania conserva parecchio: i tre impianti termali, Achilleane, di Santa Maria della Rotonda e dell’Indirizzo; in una grotta nascosta sotto un pub troverete un fiume sotterraneo e alla Tomba del Carmine, il più grande edificio funerario romano della città.

Le mani d’oro: quelle dei pupari storici, i Fratelli Napoli che apriranno il loro laboratorio; e le altre, di mastro Alfredo Guglielmino, nipote di puparo, che nella bottega Cartura crea impalpabili delicatezze di carta (previsto anche uno spettacolo di marionette del Teatro Tàtà).

Nella Cappella Bonajuto vi parleranno di come Houel ne subì il fascino bizantino, a San Gaetano alle Grotte vi racconteranno la leggenda delle spoglie di Sant’Agata, nella cripta di Sant’Euplio, la storia del martire cristiano.

Lascia attoniti l’ampiezza di San Nicolò l’Arena, ma qui è la vista a essere straordinaria.

Le residenze nobiliari: l’Istituzione è a Palazzo degli Elefanti, il viaggiatore scopre palazzo Asmundo di Gisira, chi cerca il bel tempo andato raggiunge Palazzo della Cultura (Palazzo Platamone), chi invece cammina sulle tracce del Basile, preferirà Villa Manganelli, ma la vera scoperta di quest’anno saranno di certo i rimandi sfacciati al Rinascimento fiorentino di Palazzo Scuderi Libertini: fatevi mostrare il loggiato defilato e la terrazza affacciata sul giardino.

Per chiudere con due chicche da intenditori: l’ex industria delle calzature Ega, 850 metri quadrati, su tre livelli in stile Decò, per notare i cambiamenti della moda e dello stile attraverso i decenni, a partire dal marchio “Gravan” che arrivò a Parigi della Cava: qui c’è la mostra di Filippo Monaco “Tattaratà. Parole a caduta, a raffica, a pioggia”, antichi caratteri tipografici che diventano opere d’arte.

L’altra chicca è Tabaré, creative espace di cinque artiste e piccola galleria da ascoltare, visitando anche la mostra fotografica “L’isola degli arrusi” di Luana Rigolli sul confino degli omosessuali catanesi dal 1939 al 1940 alle Isole Tremiti.

Le esperienze da non perdere

Saranno il punto di forza di questa edizione, un modo per riprendersi lo spazio, dedicando tempo a se stessi. Spettacoli, concerti, visite guidate, un calendario da tenere sott’occhio come un tesoro.

Si andrà per mare – per tentare i fondali con un sub esperto, scoprire l’arte antica del costruttori di barche Rodolico ad Acitrezza, o navigare dinanzi alle Isole Ciclopi o veleggiare guardando Ognina; per terra, magari ascoltando i racconti dei nobili proprietari di palazzo Biscari, ritrovare le silenziose monache benedettine accanto alla “scala degli angeli” o scoprendo i passaggi segreti della Badia Sant’Agata. E per aria: eccoci sul camminamento su porta Uzeda o sul terrazzo del monastero di San Giuliano dove si arriverà per la prima volta fino alla “lanterna”.

La cattedrale mostrerà la sua anima più antica e, una sola sera, il 31 ottobre, permetterà visite in notturna del tutto inedite. Ma sarà anche l’edizione del “fuori porta”: dal seicentesco giardino tropicale di Villa Trinità a Mascalucia, al parco Paternò del Toscano che oltre a far visitare lo splendido giardino roccioso terrazzato sull’Etna, aprirà un angolo esclusivo per un vero déjeuner sur l’herbe, al parco d’arte en plein air della Fondazione Lo Verde a San Giovanni La Punta.

E per scoprire cosa successe a Misterbianco 350 anni fa – la “grande ruina”, l’eruzione del 1669 la cancellò – bisogna trovarne le tracce antiche sul posto. Per chi volesse approfondire ancora, ecco aneddoti, info dell’ultimo minuto, curiosità sul portale www.leviedeitesori.com e sul magazine Le Vie dei Tesori.

La presentazione nel Teatro Antico

Se ne è parlato durante la presentazione nel Teatro Antico di Catania, alla presenza degli assessori regionali ai Beni culturali Alberto Samonà e al Turismo Manlio Messina, dell’assessore comunale di Catania Barbara Mirabella e della presidente dell’associazione Le Vie dei Tesori onLus Laura Anello. Quest’ultima ha spiegato che la manifestazione “sfida ‘il peccato di fare’ di cui parlava Tomasi di Lampedusa: siamo una rete, di istituzioni, di associazioni, di appassionati e quest’anno sarà una doppia sfida, perché abbiamo messo a punto una modalità di fruizione che permetterà di vivere il Festival in sicurezza mantenendo intatta la gioia della scoperta”.

In piena sicurezza: il festival che per primo nell’Isola ha spinto verso modalità 4.0, oggi insiste e rilancia. Prenotazione ovunque consigliata, presidi di sicurezza, distanziamento, acquisto dei coupon on line. Senza perdere di vista quello che è il marchio del festival: il racconto del luogo, la sua scoperta. Dove non potrà essere condotto in presenza, verrà affidato ad audioguide d’autore, registrate da giovani storici dell’arte, archeologi, studiosi del paesaggio, esperti della città, e curate dagli Amici delle Vie dei Tesori, la neonata “costola” del festival composta da appassionati che scelgono di restare accanto a Le Vie dei Tesori.

Siti curiosi e cultura immateriale

“Abbiamo scelto siti curiosi, è aggiunto esperienze e passeggiate legate alla cultura immateriale, che coinvolgano l’intero territorio catanese; ma soprattutto abbiamo lavorato in collaborazione con le tantissime associazioni presenti”, ha aggiunto Teresa Saitta, l’archeologa referente delle Vie dei Tesori a Catania.

Non potendo accogliere le scuole, il festival ha scelto di aprire i siti sabato e domenica, ma ha aggiunto eventi e visite fuori dai circuiti abituali, in collaborazione con partner pubblici e privati, a partire dall’ assessorato regionale ai Beni culturali, i musei, le diocesi, l’Università, le associazioni, le cooperative e tutta la filiera turistico-culturale.

L’anno scorso Le Vie dei Tesori aveva chiuso la manifestazione con 25 mila ingressi, con un incremento rispetto al 2018 del 55 per cento, e una ricaduta sul territorio di 373 mila euro.

E tra queste presenze, circa il 40 per cento erano turisti. Un tesoretto che bisognerà accantonare in attesa di tempi migliori, visto che l’edizione di quest’anno è dedicata soprattutto ai siciliani ma anche ai tanti italiani che stanno scegliendo la Sicilia.

Il Festival spinge a percorsi slow, green, di conoscenza, di scoperta, ma aggiunge tratti inediti, leggeri vedi un pic-nic in un parco d’arte o una visita teatralizzata in costume d’epoca.

Trenta passeggiate d’autore

Senza dimenticare le passeggiate d’autore – quest’anno sono addirittura trenta, alcune in inglese, e si potrà ascoltare il racconto della città multiculturale dalla viva voce dei giovani migranti che hanno scelto di viverla -: alla scoperta di tratti poco noti non solo del centro storico, ma anche dei dintorni, dalle antiche neviere all’Etna, poi Zafferana Etna, Vizzini, Mascali, Bronte, Randazzo, Militello Val di Catania, con le associazioni del territorio.

Tutte da prenotare sul sito: www.leviedeitesori.com.

Un euro per i restauri

Quest’anno è possibile aggiungere un euro a ogni coupon e partecipare così al progetto “Un euro per la bellezza”: i fondi raccolti andranno a restauri (finora ne sono stati portati al traguardo sette), a progetti per l’educazione al patrimonio dei bambini, a borse di studio per giovani siciliani.

Il festival 2020 coinvolge 15 città in tutta la Sicilia (scelte tra la quarantina di candidate) e Mantova, in Lombardia, dove ha messo radici stabilmente e si svolgerà a fine ottobre.

I tesori di Roma e Mantova

Da Roma è appena arrivata, per il quinto anno consecutivo, la medaglia di rappresentanza del presidente della Repubblica.

La scorsa edizione, alla quale hanno lavorato in tutta la Sicilia cinquecento giovani, ha contato in tutto 404 mila visite, con un indice di gradimento del 91 per cento.

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