Legambiente, Palermo tra le città più inquinate d'Italia - QdS

Legambiente, Palermo tra le città più inquinate d’Italia

redazione

Legambiente, Palermo tra le città più inquinate d’Italia

mercoledì 30 Settembre 2020

E' in fondo alla classifica sulla qualità dell'aria con Torino, Roma, Milano e Como. Il rapporto ha analizzato le concentrazioni di polveri sottili e biossido di azoto tra 2014 e 2018. Enna e Trapani tra i centri che hanno ottenuto la sufficienza

ROMA – Più di otto città su dieci pagano pegno sullo smog; l’85% è infatti sotto la sufficienza per la qualità dell’aria: i “fanalini di coda” sono “Torino, Roma, Palermo, Milano e Como”, che prendono un voto pari a zero. Questo quanto emerge dal nuovo rapporto di Legambiente ‘Mal’aria’ che analizza l’inquinamento lungo un periodo di cinque anni (dal 2014 al 2018) tenendo in considerazione i valori dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il rapporto – presentato alla vigilia dell’entrata in vigore delle misure antismog in diverse aree del Paese sulla base dell’accordo per le zone del bacino padano – con questa edizione speciale vengono assegnate le pagelle sull’inquinamento dell’aria a 97 città italiane, grazie a un confronto delle concentrazioni medie annue delle polveri sottili (Pm10 e Pm2,5) e del biossido di azoto (NO2).

“Solo il 15% delle città ha raggiunto nei cinque anni un voto sufficiente – viene spiegato – Sassari (voto 9), Macerata (voto 8), Enna, Campobasso, Catanzaro, Grosseto, Nuoro, Verbania e Viterbo (voto 7), L’Aquila, Aosta, Belluno, Bolzano, Gorizia e Trapani (voto 6)”.

“Per tutelare la salute delle persone – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – bisogna avere coraggio e coerenza definendo le priorità da affrontare e finanziare. Le città sono al centro di questa sfida. Inoltre serve una politica diversa che non pensi solo ai blocchi del traffico e alle deboli e sporadiche misure anti-smog. Il governo italiano, grazie al Recovery fund, ha un’occasione irripetibile per modernizzare davvero il Paese, scegliendo la strada della lotta alla crisi climatica e della riconversione ecologica dell’economia italiana – osserva – non perda questa importante occasione e riparta dalle città incentivando l’utilizzo dei mezzi pubblici, potenziando la rete dello sharing mobility e raddoppiando le piste ciclopedonali”.

Iniziative necessarie per limitare l’impatto di uno dei principali “nemici” dell’aria che respiriamo: il traffico. La Sicilia, come le altre regioni italiane, ha potuto misurare la sua “tossicità” durante il lockdown, quando – in base ai dati dell’Arpa isolana – le concentrazioni di ossidi di azoto (NOx) e benzene si sono ridotte di oltre il 60% a Palermo e Catania. Questo perché si tratta di sostanze nocive prodotte dai gas di scarico di auto e moto, veicoli che nella nostra regione sono tanti (solo quelli a quattro ruote 3,3 milioni secondo Autopromotec-Aci) e peraltro “vecchi”, con la fascia più inquinante (tra Euro zero ed Euro 3) che rappresenta il 50% del totale.

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