Legge su Ibla: nuovo Governo, nuove polemiche - QdS

Legge su Ibla: nuovo Governo, nuove polemiche

Stefania Zaccaria

Legge su Ibla: nuovo Governo, nuove polemiche

giovedì 26 Gennaio 2023

I fondi speciali per i centri storici patrimonio Unesco, tornano a far discutere. I deputati Abbate e Pace hanno presentato due emendamenti. Il sindaco Cassì: "Eliminare la legge sarebbe un errore"

RAGUSA – Si torna a parlare della Legge su Ibla, come consuetudine ogni volta che si insedia un nuovo Governo regionale.

Stavolta c’è lo zampino del nuovo deputato regionale Ignazio Abbate che, insieme al collega Carmelo Pace, ha presentato due emendamenti.

Al centro del dibattito la richiesta di stanziare più fondi per i centri storici di Ibla, Ortigia ed Agrigento e la creazione di uno stanziamento dedicato esclusivamente ai Comuni riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità.

“Per quanto riguarda le leggi speciali per Ibla, Ortigia e Agrigento – ha sottolineato Ignazio Abbate – il Governo regionale, sollecitato fortemente dall’Anci, aveva deciso di non finanziare con i fondi di spesa corrente dei comuni siciliani nessuna riserva, compresa quella delle leggi speciali perché ciò avrebbe diminuito ulteriormente le risorse a disposizione dei comuni siciliani. L’emendamento prevede un aumento da 1,5 milioni a 2 milioni di euro da ricavare non più dal fondo di trasferimento di parti corrente ma dal Fondo di Sviluppo e Coesione. Automaticamente, usufruendo di questo contributo ad hoc, i tre centri non comparirebbero nella lista dei finanziamenti destinati ai Comuni Unesco. Quest’ultimo emendamento è già passato in I Commissione Affari Istituzionali e prevede la creazione di un capitolo di spesa da 20 milioni di euro dal medesimo fondo europeo di Sviluppo e Coesione da dividere tra tutti Comuni inseriti nella World Heritage List ad eccezione, appunto, dei beneficiari della legge speciale in caso di approvazione”.

“Una volta approvati i due emendamenti in questione – ha aggiunto ancora il deputato regionale – ci saranno benefici maggiori sia per le tre meravigliose perle di Ibla, Ortigia ed Agrigento sia per tutti quei comuni che possiedono bellezze inestimabili riconosciute dall’Unesco che ad oggi, da quando hanno ricevuto il riconoscimento, non hanno mai visto un euro per riqualificare i propri centri storici. Le leggi speciali hanno dato in tutti questi anni i loro frutti”.

Le proposte non hanno di certo entusiasmato i ragusani che hanno visto in dubbio, ancora una volta, i fondi della Legge su Ibla.

“Eliminare la Legge speciale su Ibla, come quella per Ortigia e Agrigento, a favore di un’unica norma di finanziamento per tutti i Comuni Unesco – ha evidenziato il primo cittadino di Ragusa Peppe Cassì – è un errore perché non considera le specificità dei territori e gli obiettivi mirati delle leggi speciali che, come nel caso della 61/81, sono di molto antecedenti al riconoscimento Unesco. Abbiamo quindi già manifestato la nostra contrarietà nelle sedi opportune. In questi anni Ibla, Ortigia e Agrigento hanno saputo dimostrarsi volàno di intere aree: ben venga quindi una legge Unesco che sostenga diversi Comuni, ma non a discapito di chi ha dimostrato di saper valorizzare il proprio patrimonio anche nell’interesse di tutta l’isola”.

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