Calcio Catania, l'ex bomber Millesi: "Fiducioso per l'asta e quel Moro..."

L’ex Millesi sul Calcio Catania, “Stagione da applausi, fiducioso per l’asta”

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L’ex Millesi sul Calcio Catania, “Stagione da applausi, fiducioso per l’asta”

Gianluca Virgillito  |
martedì 15 Marzo 2022

Francesco Millesi, ex attaccante del Catania, ha parlato con QdS del momento della squadra, l'attesa per l'asta di oggi e di Luca Moro

Giornata cruciale per le sorti del Calcio Catania, oggi l’asta che potrebbe assegnare il ramo sportivo della società rossazzurra. Per parlare di questo e del cammino della squadra etnea nel campionato di Serie C abbiamo intervistato in esclusiva l’ex attaccante catanese, Francesco Millesi. Con lui ci siamo soffermati in particolare sull’asta di oggi, sui numeri straordinari di Luca Moro e sul grande concetto di squadra maturato quest’anno.

È il grande giorno dell’asta per rilevare il ramo sportivo del Calcio Catania, la terza occasione. Come andrà a finire secondo te?

“Sono fiducioso per l’asta di oggi, perché una piazza come Catania non può essere abbandonata così. Mancini credo che riesca a fare tutto ciò che noi ci auguriamo che faccia. Catania è passione, vive il calcio con grande trasporto e ha fatto ben 8 campionati consecutivi di Serie A ad alti livelli, regalando soddisfazioni e facendo sognare una città intera. Questo dato non va trascurato e sono certo che oggi non ci saranno delusioni”.

Sono stati anni davvero duri per il Catania, come giudichi i pregressi che hanno portato a questa situazione?

“L’operato della SIGI ha diviso in due fronti la città. C’è chi esalta queste persone perché hanno tenuto in vita il club per qualche anno in più e chi critica aspramente il loro operato. Io da sportivo posso dire che hanno lavorato in condizioni difficili e che hanno investito parecchio denaro affinché questa squadra potesse arrivare in Serie B. Poi non è stato così e ci siamo ritrovati in questa situazione. Da sportivo è doveroso ringraziarli, soprattutto il direttore Maurizio Pellegrino che ha fatto gli straordinari. Lui ha fatto di tutto per evitare la scomparsa della matricola 11700 già anni fa. Poi ci fu l’arrivo di Tacopina, che poteva essere una salvezza e un sogno per il Calcio Catania che poi purtroppo è svanito nel nulla. Sicuramente c’è una motivazione di fondo che noi tutti conosciamo.

Non credo che SIGI potesse commettere un errore simile, conoscendo le proprie forze economiche e non potendo proseguire per molto tempo. Dispiace per Tacopina, perché poteva essere una persona che poteva rilanciare il club. Il grosso rammarico è questo. Con lui potevamo sognare una situazione nettamente diversa. Nel mondo del calcio ci sono tante sfaccettature che magari noi non sappiamo, quindi evito di mettere bocca su vicende che sconosco. Non contesto la SIGI per questo, anzi la ringrazio per aver fatto sopravvivere il Catania per alcuni anni. Attendiamo le sorti di questa asta e speriamo che dia esito positivo”.

Nonostante tutto la squadra sta facendo bene, dimostrando grande attaccamento alla maglia. Te lo aspettavi?

“Questi ragazzi meritano solo applausi. Stanno riuscendo a distinguere la drammatica situazione societaria e il campo. Sicuramente il fattore economico è molto importante per lavorare bene. Ci sono ragazzi che hanno una famiglia alle spalle e hanno le loro spese ed esigenze. Quando viene a mancare l’aspetto economico, viene meno anche la serenità. Il mio punto di forza quando scendevo in campo era quello di immedesimarmi in me stesso quando ero ragazzino. Da piccoli tutti sognavamo di diventare grandi calciatori. Entravo in allenamento con l’intento di migliorarmi sempre di più e la domenica davo il massimo perché volevo diventare un calciatore”.

Sei stato un attaccante che soprattutto in Serie B ha saputo distinguersi, arrivando anche in Serie A con la maglia del Catania. Un tuo giudizio su Luca Moro: quale avvenire per l’attaccante che a Catania sta facendo la differenza?

“Luca Moro è un grandissimo attaccante e un bravissimo ragazzo. Ha margini di miglioramento e spero che anche lui lo sappia. Lui è ancora giovane e deve crescere. Deve pensare sempre a migliorarsi. Magari si può arrivare al top, però se non confermi i tuoi risultati nell’arco della settimana allenandoti a mille all’ora senza andare in campo con la fame, ti perdi strada facendo. Il Sassuolo punterà molto su di lui. Se resterà umile come oggi, sono certo che Luca farà grandi cose. Ogni giocatore deve smarcarsi da ciò che ha fatto in una singola piazza, perché in altre squadre potresti non avere gli stessi risultati. Questo dimostra che il calciatore deve sempre restare concentrato ma deve avere la mentalità di quel ragazzino, quello di emergere e di essere un professionista”.

Gianluca Virgillito

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