Milano, 10 set. (askanews) – In Trentino è tempo di vendemmia per Cavit. Il Consorzio coordina in questi giorni la raccolta delle uve conferite da 11 Cantine Sociali e oltre 5.250 viticoltori, per un totale di 6.350 ettari vitati, pari a più del 60% della superficie della provincia di Trento. In un territorio frammentato, con una media di 1,2 ettari per viticoltore, la cooperazione consente di valorizzare aree e vigneti secondo un disegno unitario.
“La vendemmia rappresenta ogni anno la conferma della validità del nostro modello – dichiara Lorenzo Libera, presidente di Cavit – migliaia di viticoltori che, coordinati attraverso il sistema cooperativo, curano con dedizione i propri appezzamenti generano un valore che va oltre la semplice somma delle parti”
Il conferimento si svolge tra agosto e ottobre. Le uve raccolte nei vigneti dei soci arrivano ai centri di vinificazione delle Cantine associate, che consegnano poi il vino a Cavit per le fasi successive fino all’imbottigliamento e alla distribuzione. La raccolta manuale, secondo la tradizione trentina, permette la cernita in vigna dei grappoli al giusto grado di maturazione ed esclude quelli acerbi o compromessi, con effetti sulla qualità già dall’inizio del processo.
“La vendemmia e le caratteristiche delle uve richiedono un presidio tecnico costante” spiega Andrea Faustini, responsabile del team agronomico ed enologico di Cavit, aggiungendo che “quest’annata ha avuto un decorso stagionale favorevole nelle prime fasi, con buon accumulo di pigmenti e componenti aromatiche nelle bucce. I cambiamenti climatici, però, rendono sempre più necessaria la precisione in ogni passaggio: dalla gestione in vigneto alla scelta del momento esatto per la raccolta. È questa attenzione, unita alla solidità del sistema cooperativo, – conclude – che ci permette di garantire vini coerenti e rappresentativi del territorio anche nelle annate più complesse”.
Per Cavit, il modello consortile consente di sviluppare linee dedicate ai diversi canali, dalla grande distribuzione all’Horeca fino al segmento premium, mantenendo standard qualitativi costanti. “Il nostro approccio valorizza le specificità dei singoli appezzamenti, dal fondovalle alle colline, con tecniche agronomiche mirate” precisa Faustini, evidenziando che “in alcune aree, quest’anno sono state necessarie decisioni immediate e tempistiche accelerate per portare in cantina uve di qualità, mantenendo l’obiettivo di offrire il meglio in ogni categoria. Ogni vendemmia ci ricorda la scelta cooperativa, per noi – conclude – è la risposta concreta alle sfide del mercato: garantire qualità distinguibile e accessibile, valorizzando ogni territorio e ogni viticoltore del sistema”.
Foto di Marco Simonini

