A Licata il “Normality day” contro ogni condizionamento - QdS

A Licata il “Normality day” contro ogni condizionamento

Irene Milisenda

A Licata il “Normality day” contro ogni condizionamento

sabato 28 Maggio 2022

L’iniziativa lanciata da Rete per la legalità Sicilia-Sos Impresa, che ha coinvolto l’Amministrazione comunale, le Forze dell’Ordine, la Chiesa e centinaia di studenti

LICATA (AG) – “Liberiamo Licata dalle mafie, dalla corruzione, dall’usura”. Questo lo slogan affisso davanti il Palazzo di Città durante il “Normality day”.

A organizzare la manifestazione è stata l’associazione regionale antiracket e antiusura Rete per la legalità Sicilia-Sos Impresa, che ha coinvolto non solo centinaia di studenti ma anche l’Amministrazione locale, la Chiesa, le associazioni, le Forze dell’ordine, il mondo imprenditoriale, per promuovere la cultura della legalità.

“È una giornata normale – ha dichiarato Giuseppe Scandurra, vice presidente dell’associazione Sos Impresa – perché la legalità deve essere professata ogni giorno, in tutte le sue forme, così da potersi inserire in un percorso di rinnovamento culturale che porti il singolo a ribellarsi attraverso la denuncia a ogni forma di sopraffazione e condizionamento, mafioso e non solo”.

Il momento cardine della manifestazione è stata l’installazione all’interno della Villa comunale Regina Elena di una buca per le lettere anonime, che potrà essere utilizzata da chiunque sia in difficoltà o da chiunque sia a conoscenza di qualcosa, con lo scopo di abbattere il muro di silenzio e omertà.

“Abbiamo installato una prima buca lettere a Riesi – ha detto Eugenio Di Francesco, vice presidente della Rete per la legalità Sicilia – e stiamo riscontrando i primi risultati. La gente deve scoprire che, concretamente, si può fidare dello Stato e assieme allo Stato si può creare un clima civile, sereno. Per questo si deve denunciare”.

Su richiesta di Eugenio Di Francesco, il Comune di Licata ha annunciato che si costituirà parte civile nei processi per mafia che saranno legati al territorio.

Nel territorio agrigentino, l’associazione Sos Impresa era stata già a Canicattì, incontrando gli esercenti e i commercianti, che hanno deciso di apporre sulle loro vetrine degli adesivi con il logo “No racket”, “No usura”.

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