Catania, liceo Cutelli tra passato e futuro nel ciclone della dad - QdS

Catania, liceo Cutelli tra passato e futuro nel ciclone della dad

web-j

Catania, liceo Cutelli tra passato e futuro nel ciclone della dad

web-j |
lunedì 19 Aprile 2021

La preside del liceo classico, Elisa Colella, ha raccontato in questa intervista l'esperienza della dad nella sua complessità, e come si è dovuto rapidamente cambiare rotta per evitare un naufragio.

In seguito al DPCM Conte del 11
marzo 2020
, che ha imposto l’obbligo di adottare in tutte le scuole la Didattica a
distanza
, i vari istituti della penisola hanno dovuto rivedere le proprie
tradizioni e i propri metodi d’insegnamento per adempiere a queste norme. Tra questi spicca il Liceo
classico Mario Cutelli
, storica scuola catanese, capofila della Rete
Nazionale dei Licei Classici
, che è stata una delle poche scuole italiane a
non interrompere mai lo svolgimento delle lezioni. 

La preside, Elisa Colella, in un’intervista rilasciata
qualche giorno fa per il Quotidiano di Sicilia, ha raccontato la strategia che
la scuola ha adottato:“ Non tutti erano preparati per esercitare la
propria professione in remoto, abbiamo distribuito a tutti coloro che ne
fossero sprovvisti, le nostre strumentazioni per collegarsi da ambiente remoto.
Nel giro di poche ore si è creata una task force , un gruppo di lavoro interno,
dove ciascuno ha dato il proprio contributo, secondo le proprie conoscenze. Un
gioco di squadra davvero eccellente. Tutto il personale ha adeguato il proprio
modo di far scuola formandosi in uno scambio reciproco di  competenze”.

Elisa Colella

Quello che si evince dall’intervista è l’immagine di una scuola rinnovata,
che lentamente risorge dalle proprie ceneri come l’araba fenice, simbolo nella
mitologia del potere della resilienza. La  scuola si è posta come obiettivo primario
quello di non perdere il contatto con i propri studenti, perché La scuola non è soltanto dispensatrice di nozioni, è soprattutto
socialità, crescita, confronto e relazione”,
come ha detto la preside Colella. 

L’istituto si è organizzato per rimodulare lo svolgimento della tradizionale
lezione frontale, e per dare a tutti gli studenti la possibilità di frequentare
in sicurezza e in presenza le lezioni, strutturando uno schema che il professore
Palermo
, docente di Latino e Greco, ha spiegato così: “Il 50%
degli alunni è in presenza, a giorni alterni, quelli che il lunedì hanno
seguito in  presenza, il martedì
seguiranno online. Lo schema è strutturato su sei settimane, e permette
a tutti gli studenti di incontrarsi fra di loro. Inoltre sono state messe in
funzione tutte le vie di accesso e di uscita che si trovano lungo il perimetro
della scuola, ogni classe ha il proprio percorso da rispettare, evitando
qualunque possibilità di creare assembramenti.

A partire da settembre 2020 abbiamo
anche riorganizzato il modo di svolgere le lezioni, infatti abbiamo diviso la
tipica lezione di 60  minuti in 30/40 minuti in video conferenza; i restanti 20
minuti
in modo asincrono, stando disconnessi ed esercitandosi sugli
argomenti trattati a lezione. Prima della fine dell’ora ci ricolleghiamo per rifare l’appello e
risolvere eventuali problemi che si sono riscontrati durante l’esercitazione.
Certo ci sono anche dei lati negativi in tutto questo, soprattutto nelle lingue
classiche. È infatti difficile fare traduzione a distanza, le tentazioni online
sono molte. Siamo stati costretti a cercare nuove risorse, io personalmente ho
cambiato il modo di verificare le conoscenze dei miei alunni. Assegno un testo
a un alunno tramite la piattaforma, l’alunno condivide lo schermo e analizza la costruzione della
frase”. 

Piatto della bilancia che oscilla e non
riesce a trovare un suo equilibrio, perché, volendo tracciare quelli che sono i
pro e i contro di un’esperienza quale la Dad, questi ultimi sono probabilmente
maggiori. La Dad ha portato alla luce quelle disparità e differenze sociali che
nella perpetuità del mondo non si notavano. 

Se si osserva quanto è accaduto sull’intero
territorio nazionale, si rileva che c’è stato un incremento della dispersione
scolastica
; non tutti hanno potuto seguire in maniera efficace le lezioni,
– ha dichiarato la preside – e sono venuti al pettine nodi difficili da
sciogliere, problemi sociali non indifferenti. Non tutte le famiglie hanno
infatti a disposizione i mezzi necessari per seguire le lezioni a distanza,
quali computer, una connessione wi-fi stabile, un ambiente idoneo ad accogliere
più persone collegate”. 

Quella che doveva essere una forma di
didattica temporanea, episodica, si è rivelata sistematica. Ha permeato il modo
di essere, ha condizionato e rivoluzionato abitudini e tempi di comunicazione
di docenti e non. 

“Altra rilevante criticità riguarda lo stato psicofisico sia
degli studenti che dei docenti, – ha continuato la preside. La scuola, al fine
di andare incontro alle diverse fragilità ha attivato uno sportello di ascolto
fin dallo scorso anno scolastico, che grazie alla disponibilità di quattro
psicoterapeuti offre un servizio di consulenza. Oggi i giovani sono
condizionati dall’eccessivo utilizzo dei dispositivi tecnologici, dall’essere troppo spesso
soli. Questo li ha portati a ritrovarsi troppo spesso isolati, in un costante contatto
virtuale.

È fondamentale tornare in presenza per dare
la possibilità agli studenti di rivivere la scuola nella sua socialità e
concretezza
. Non è infatti stato facile, e probabilmente non lo sarà
neanche quest’anno, raggiungere a distanza gli obiettivi formativi previsti,
considerando che ci sono percorsi e relazioni che si possono attivare solo in
presenza. Non si parla solo di apprendimento, ma anche di sviluppo di
capacità
di comunicazione, di emozioni che, dietro uno
schermo, tendono a vanificarsi. La Dad può funzionare solo in un periodo limitato,
quando si potrà andare in presenza sarà necessario ripensare la didattica in termini
nuovi. Non per questo è da demonizzare la Dad, può essere un supporto, non
va abbandonata, ma non può essere lo standard. La scuola è fatta di
relazioni, di affetti, di rapporti, di colloquio tra pari
.

La scuola di oggidà spazio a novità significative,
una tra tutte, raccontata dalla dirigente Colella così: “L’elemento molto interessante che aspettavamo
da anni è la comparsa definitiva sulla nostra piattaforma istituzionale
della scuola italiana
del curriculum dello studente, che
accompagnerà per sempre lo studente nel suo percorso di crescita, anche con lEuropass. Uno strumento che potrà essere utilizzato
sin da subito e permetterà a ciascun studente di rappresentare tutto quello che
fa parte della propria vita, non soltanto scolastica, ma anche extrascolastica. E  questo, a mio parere, è un traguardo
importante, perché l’Italia è rimasta per troppo tempo ancorata al titolo di
studio specifico
specialistico. Quando si affronta un colloquio di
lavoro in altri Paesi, o anche presso aziende private italiane di un certo
rilievo, non chiedono esclusivamente al candidato il tipo di diploma conseguito,
o che laurea, ma assumono rilievo anche altri parametri ad esempio le capacità
relazionali, aver praticato
sport di squadra, la capacità di cooperare con gli
altri. 

Proprio quello che è accaduto al Liceo
Classico Cutelli di Catania dove, il gioco di squadra e la resilienza di
ciascuno hanno consentito di attraversare questo complesso momento della storia
della nostra scuola”

Enrico Longhitano

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017