“Una candidatura di altissimo profilo”. Il segretario provinciale della Lega di Salvini a Catania non ha dubbi: il nome di Valeria Sudano per guidare la città di Catania potrebbe essere quello giusto. L’ex assessore comunale ed esponente del Carroccio da tempo, commenta le parole della deputata che oggi, su La Sicilia, elimina i condizionali che fino a oggi hanno accompagnato il suo nome, sciogliendo ogni dubbio.
“Ho deciso di mettere a disposizione la mia candidatura”, afferma Sudano al quotidiano. Una scelta che, a quanto pare, avrebbe sollecitato lo stesso Salvini eliminando qualsiasi dubbio sul fatto che la questione Catania continua ad agitare i sonni del centrodestra: nella coalizione, anziché asciugarsi i nomi si moltiplicano. Ma è la stessa Sudano a fugare ogni dubbio. “La mia candidatura non nasce per creare divisioni o frizioni, ma per esclusivo senso di responsabilità”, dice ancora.
Eppure, nel mare del centrodestra la navigazione sembra ancora incerta e le dichiarazioni di unità di intenti potrebbero schiantarsi contro la realtà. La conferma arriva dalle parole del segretario provinciale del Carroccio, che ribadisce quanto affermato dalla stessa Sudano. “Ribadisco quanto detto nell’ultima riunione con i rappresentanti della coalizione – spiega Cantarella – Il nome di Valeria Sudano è sul tavolo così come Salvo Pogliese ha avanzato quello di Sergio Parisi, di Giuseppe Arcidiacono e di Ruggero Razza. E come gli autonomisti hanno fatto quello di Alessandro Porto e di Antonio Scavone, oltre a quello del presidente del Consiglio, Sebastiano Anastasi. Valeria si è messa a disposizione – continua – anche perché, come ammette lei stessa, glielo ha chiesto Salvini che vorrebbe dare continuità a quanto fatto per Catania”. Il riferimento è al mezzo miliardo di euro a fondo perduto erogato dall’allora ministro dell’Interno per sostenere la città in dissesto.
La quadra potrebbe essere trovata la prossima settimana quando il centrodestra tornerà a riunirsi. E a stabilire il da farsi non solo sotto il Liotro: tanti i Comuni al voto. Tra questi, due in particolare agiterebbero le acque della coalizione: Gravina e Mascalucia. Qui, non è ancora chiaro se la coalizione correrà unita e si corre ancora il rischio che gli equilibri si frantumino. “Io stesso sono convinto che vi siano alcune priorità – sottolinea Cantarella: per esempio occorre capire se la coalizione sarà coerente anche in provincia, se ci saranno i simboli. Noi, ad esempio, siamo disposti a sostenere la ricandidatura di Massimiliano Giammusso a Gravina ma chiediamo la convergenza di tutta la coalizione a Mascalucia sull’uscente Vincenzo Magra”.
Cantarella, la prossima settimana, chiederà dunque regole uguali per tutte le realtà al voto, sulla scorta delle dichiarazioni del presidente della Regione, Renato Schifani, di restare uniti e sostenere tutti i primi cittadini uscenti. Quale risposta avrà dagli alleati l’appello del segretario provinciale della Lega, però, è difficile da ipotizzare. Quel che è certo è che occorre decidere, e farlo pure in fretta: il voto, previsto per la fine di maggio, potrebbe infatti essere anticipato. E’ quanto desidera lo stesso Schifani che, però, deve aspettare che Roma decida la data delle amministrative. A quel punto potrebbe chiedere alla Giunta di anticipare anche il voto di Catania. Costringendo le macchine elettorali a correre.