Presto le Zone economiche speciali saranno una realtà anche per la Sicilia, con lo scopo di attirare maggiori investimenti stranieri. A sancirlo, la firma del ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, per l’apposito decreto istitutivo. Ma vediamo adesso quali saranno le agevolazioni per le imprese siciliane, attraverso i relativi piani strategici.
Tra le agevolazioni di competenza della Regione Siciliana, c’è il contributo parametrato ai ricavi delle vendite e delle prestazioni derivanti dall’attività svolta dall’impresa nella Zes. Il contributo, utilizzabile esclusivamente in compensazione (credito d’imposta) dovrà essere concesso nel rispetto dei limiti derivanti dall’applicazione del regolamento “de minimis”.
All’interno delle Zes ci sono le zone franche doganali nelle quali la merce gode di semplificazioni di carattere doganale e della mera sospensione dei diritti doganali fino alla definitiva destinazione della stessa.
Nelle Zone Economiche Speciali possono inoltre trovare applicazione agevolazioni in materia di Irap.
Vi sono poi le agevolazioni di natura non tributaria previste dalla Regione Siciliana come il Fondo di Garanzia – Sezione speciale Sicilia Po Fesr 2014-2020, l’Azione 1.4.1. del Po Fesr 2014-2020 “Sostegno alla creazione e al consolidamento di star-up innovative ad alta intensità di applicazione di conoscenza e alle iniziative di spin-off della ricerca”, l’Azione 1.3.2. – Sostegno alla generazione di soluzioni innovative a specifici problemi di rilevanza sociale, anche attraverso l’utilizzo di ambienti di innovazione aperta come i Living labll.
Tra le agevolazioni statali che possono trovare applicazione nelle Zes c’è il Credito d’imposta per le spese di quotazione da parte delle pmi, determinato nella misura del 50% e nel limite massimo di 500 mila euro per ciascun beneficiario. Secondo la legge di bilancio 2019 e 2020 in cui viene confermata la deducibilità, per il 2019, del 50% dell’Imu sugli immobili strumentali dal reddito d’impresa o di lavoro autonomo.
Tra le agevolazioni, viene ripristinata la disciplina Ace (Aiuto alla crescita economica) finalizzata a incentivare la patrimonializzazione delle imprese, il regime forfettario-articolo 1 – commi da 9 a 11 – che introduce misure volte alla riduzione del carico fiscale su imprese, professionisti e artigiani, al fine di migliorarne produttività e competitività e incentivare al tempo stesso l’occupazione.
Tra le agevolazioni c’è il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, il credito d’imposta per la ricerca e lo sviluppo, il credito d’imposta per la competitività delle imprese, il credito d’imposta Formazione 4.0, il D.L. del 30 aprile 2019 n.34 recante “misure urgenti di crescita economica e per la risoluzione di specifiche situazioni di crisi” tra cui il “Regime degli impatriati”, il “Bonus aggregazione”.
Vi sono poi le Agevolazioni statali di natura tributaria e non tributaria che possono essere applicate nelle Zes che riguardano le start-up e le start-up innovative. Il Selfiemployment finanzia con prestiti a tasso zero l’avvio di piccole iniziative imprenditoriali promosso dai giovani Neet; il fondo è gestito da Invitalia nell’ambito del Programma Garanzia Giovani sotto la supervisione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Smartestart Italia è uno strumento agevolativo per piani d’impresa, con spese e/o costi ammissibili compresi tra 100 mila e 1,5 milioni di euro. Tra le agevolazioni troviamo Interventi per lo sviluppo pmi tramite venture capital, voucher per consulenza in innovazione per investimenti in innovazione, la policy a sostegno delle pmi innovative per la crescita e il rafforzamento patrimoniale, che offre alle pmi innovative una vasta gamma di benefici afferenti a diverse discipline, dalla riduzione degli oneri all’accesso al credito e al capitale a rischio, dalla disciplina del lavoro all’equity crowfunding.
C’è il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese che sostiene l’accesso al credito delle stesse aziende rilasciando garanzie dirette (a banche e intermediari finanziari) e controgaranzie (a confidi e altri fondi di garanzia).
Nel Piano strategico trovano posto anche le misure per la crescita dimensionale e per il rafforzamento patrimoniale dei confidi, la misura di sostegno e reindustrializzazione per le aree di crisi industriale, i finanziamenti agevolati a pmi vittime di mancati pagamenti, le agevolazioni per le imprese già confiscate o sequestrate alla mafia o alla criminalità organizzata.
Notevoli incentivi fiscali più credito d’imposta per gli investimenti fino a 50 milioni di euro e un consistente regime di semplificazioni stabilite da appositi protocolli e convenzioni e che prevedono anche l’accelerazione dei tempi procedimentali per garantire l’accesso agli interventi di urbanizzazione primaria (gas, energia elettrica, strade, acqua) alle imprese. Sono i benefici delle Zone Economiche Speciali previsti dal decreto legge Mezzogiorno n. 91/2017.
Le Zes, saranno presto una realtà anche in Sicilia; il ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano, ha infatti firmato il decreto istitutivo per la creazione di due Zone Economiche Speciali, una per la Sicilia Occidentale ed una per la Sicilia Orientale; all’area ad occidente è stato assegnato il 35% della superficie Zes, mentre alla Sicilia orientale è stato assegnato il 65%.
In totale sono quasi sei mila ettari quelli sui quali ricadranno le Zone Economiche Speciali tra aree portuali, retroportuali e zone di sviluppo industriale. Si tratta del passaggio finale di un percorso iniziato nel marzo 2018 con l’istituzione, da parte del governo Musumeci, della Cabina di regia regionale e terminato nell’agosto 2019, quando è stata completata l’identificazione e la delimitazione della due Zes, con la redazione dei rispettivi Piani strategici.
Grande soddisfazione è stata espressa da Mimmo Turano, assessore regionale alle Attività produttive. “L’approvazione delle Zone economiche speciali siciliane – ha sottolineato – rappresenta certamente un momento di svolta per l’economia e il mondo produttivo siciliano. Con le Zes abbiamo uno strumento in più per superare l’attuale momento di crisi determinato dalla pandemia da Coronavirus, ma anche i ritardi nello sviluppo che questa terra ha accumulato con anni di approssimazione e assenza di strategie”.
Un passo avanti di grande importanza per lo sviluppo economico della nostra terra dunque, anche se non mancano i timori: “La straordinaria opportunità rappresentata dalle Zes non sia resa vana dalla burocrazia. – chiede infatti Gregory Bongiorno, presidente di Sicindustria Trapani – È finalmente arrivato per la Sicilia il via libera alle Zone economiche speciali, che mirano ad attrarre investimenti attraverso una drastica semplificazione amministrativa e la possibilità di accedere a sgravi fiscali e a un credito d’imposta rinforzato. – afferma Gregory Bongiorno – Adesso bisogna, però, passare velocemente alla fase operativa per rendere effettivi e concreti i benefici previsti.
Ci auguriamo, infatti, – auspica il numero uno di Sicindustria Trapani – che questa opportunità sia colta al meglio per creare sviluppo e occupazione e che non si vada a impantanare, come troppo spesso accade, nei rivoli della burocrazia”.
Preoccupazioni vengono espresse anche da Alfio Mannino, segretario generale di Cgil Sicilia: “Il governo regionale, dopo l’approvazione del decreto sulle Zes siciliane, – rileva Mannino – ha annunciato il varo di un provvedimento legislativo per incrementare il credito di imposta da offrire ai nuovi investimenti. Mi preme rilevare – aggiunge- che in assenza di liquidità qualunque intervento sarà di fatto impossibile”.
Il segretario della Cgil sottolinea che “le Zes sono un’opportunità da non perdere: al governo regionale chiediamo dunque la massima tempestività considerando peraltro che le altre Zes hanno già previsto nei piani di sviluppo strategico maggior agevolazioni in aggiunta di quelle nazionali, creando condizioni di attrattività”.