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Lo spettro di una guerra (anche politica) dietro l’emergenza rifiuti in Sicilia

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Lo spettro di una guerra (anche politica) dietro l’emergenza rifiuti in Sicilia

Giuseppe Bonaccorsi  |
sabato 11 Giugno 2022

Il temporeggiare della Regione dettato anche da possibili risvolti giudiziari e il rischio di essere denunciati per traffico illecito di rifiuti. Situazione emergenziale verso il superamento

“Evidentemente ogni sforzo da parte nostra a tutela del benessere del cittadino sembra andarsi a impattare con un sistema refrattario che impone emergenze a “orologeria”. Qualcuno starà giovando positivamente di questa crisi, ma saranno gli organi competenti a valutare l’effettiva realtà dei fatti»”.

Sono parole dell’assessore regionale all’Ecologia Daniela Baglieri che ieri – come scritto anche dal Qds – ha sbloccato temporaneamente la situazione delle discariche avviando un braccio di ferro con alcune Srr e in particolare con l’Ato di Caltanissetta per l’inosservanza di quanto disposto il giorno precedente dallo stesso assessore, e cioè l’apertura del sito di Gela non più a 450 tonnellate al giorno, ma a non meno di 950, per contribuire anche a superare la grave emergenza di Catania che non riesce più a sversare che una quota parte delle sue 360 tonnellate giornaliere di indifferenziato nella discarica di Sicula Trasporti di contrada Grotte comune che, appena pochi giorni fa aveva comunicato alle autorità l’impossibilità ad accogliere da tutto il comprensorio più di 500 tonnellate d rifiuti.

ESPOSTO IN QUATTRO PROCURE

Ma cosa vuole dire la Baglieri col suo linguaggio ermetico? Tante, tantissime  cose, che attengono a interessi economici e politici che ruotano intorno al piano dei rifiuti regionale in parte bocciato dal ministero della transizione Ecologica che ai primi giorni del mese aveva espresso forti rilievi  piano cui alcuni giorni dopo era seguita la nota della Commissione tecnica regionale per le autorizzazioni ambientali che aveva chiesto una diminuzione dei rifiuti da abbancare rispetto a quanto era stato proposto nel provvedimento regionale per quanto riguarda il sito di Gela.

Così il piano per superare l’estate si è arenato mentre le Srr, esclusa quella di Catania Metropolitana avevano disatteso il diktat dell’assessorato nel bandire gare apposite per trasferitre al più preso il surplus d indifferenziata fuori l’isola.

Così la Baglieri ha aperto il fuoco incrociato e oltre a diffidare l’Ato Caltanissetta provincia sud ha mandato un primo segnale di imminente commissariamento alle altre Srr di  Catania Area Metropolitana, Catania Provincia nord, Messina Area Metropolitana, Messina Provincia, Messina Isole e Siracusa Provincia per individuare idonee soluzioni per la definizione delle procedure per il trasporto fuori Regione del rifiuto indifferenziato prodotto nei loro ambiti, “avvertendo che si procederà alla proposta di commissariamento in caso di ulteriore inerzia”. Ha poi trasmesso diffida è stata inviata anche alla Sicula Trasporti SpA perché assicuri la massima operatività consentita della discarica al fine di garantire un regolare servizio di raccolta dei rifiuti, “eliminando così le criticità emerse nei vari comuni, nonché ad individuare anche soluzioni utili per il conferimento al di fuori della Regione dei prodotti decadenti dalle lavorazioni del proprio impianto”.

Ma la Baglieri, consultatasi ovviamente con lo staff del governo ha provveduto allo stesso tempo ad inviare copia della diffida anche alle procure di Catania, Mdessna, Caltanissetta e Siracusa oltre al Nucleo operativo ecologico dei Carabinieri di Catania pr l’apertura di fascicoli di indagine su tutte le aree coinvolte dall’ennesima emergenza rifiuti che sembra puzzare oltre il rifiuto.

LA MOSSA POLITICA PER DENUNCIARE LA REGIONE

Insomma ci sono troppi risvolti per non capire che in atto ci sarebbe un braccio di ferro non soltanto tra la Regione e le Srr, ma anche sul piano politico oltre che interessi economici. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza, partendo dalla mancata osservazione del provvedimento che appena due giorni fa era stato firmato dal direttore del dipartimento Acqua e Rifiuti, Calogero Foti inviato  alla “Impianti Ato 4 Caltanissetta provincia sud per disporre l’aumen tio del conferimento in discarica da 450 tonnellate a oltre 950. Caltanissetta, secondo indiscrezioni, avrebbe disatteso il provvedimento visto che si trattava solo di una direttiva e non di un decreto del governo regionale. In questa maniera, – secondo le voci – non avrebbe potuto incorrere in provvedimenti giudiziari qualora qualcuno avesse contestato la mancata osservanza del provvedimento precedente di soli 450 tonnelate al giorno. Dove sta il punto della questione? Nel fatto che qualcuno magari sarebbe stato pronto a presentare le carte in Procura denunciando la Regione di  traffico illecito di rifiuti.

Il nodo politico potrebbe essere tutti qui: spingere il governo regionale ad uscire allo scoperto e poi denunciarlo per traffico illecito di rifiuti. Da qui il temporeggiare del governo regionale a nonc adere nella trappola e dall’altro lato il conseguente temporeggiare della discarica di Gela e quello della discarica di Cozzo Vuturo che soltanto ieri sera, dopo l’ennesimo provvedimento della Baglieri e la riapertura della discarica di Gela, ha consentito agli autocompattatori di Catania di sversare nel suo sito. 

IL PREFETTO DI CATANIA ALZA I TONI

Siamo sul filo di lama di una vicenda che ha mandato in subbuglio buona parte della Sicilia invasa dai rifiuti e spinto il prefetto di Catania, Maria Carmela Librizzi, a scrivere alcuni giorni fa una lettera  alla Regione che suonava come un avvio dell’iter per la richiesta di commissariamento dell’intera classe dirigente regionale sui rifiuti se la situazione non fosse stata risolta in tempi brevi.  ll prefetto aveva infatti scritto che  “…ll persistere di questa grave situazione di stallo, come segnalata dal sindaco implica un consistente accumulo di rifiuti nel centro urbano cui si aggiungono episodi sempre più frequenti di incendi dolosi dei cumuli stessi…Per la gravità della situazione si sottopone all’attenzione della S.v. la necessità e l’urgenza di individuare iniziative finalizzate alla risoluzione della criticità in questione , il cui perdurare potrà determinare ulteriori problemi di carattere igienico sanitario…..Attesa la particolare rilevanza della problematica emergenziale – ha concluso l’esponente del governo – segnalata dal sindaci si chiede di far conoscere, con cortese

sollecitudine, le iniziative individuate volte al superamento delle supposte criticità…”.

IMMINENTI NUOVI AUMENTI DELLA TARI

Adesso siamo in una fase di rientro nela normalita anche se in alcune zona interesate dall’emergenza, come Catania ci vorrà non meno di una settimana perr superare del tutto la situazione. Il provvedimento della Baglieri avrebbe valore soltanto per due mesi. In questo frangente le Srr saranno cbhiamate a fare i bandi per il trasferiem tnto dei rifiuti altrove<, con un ovvio aggravio dei costi che ricadrà- ingteramente sui contribuenti. Insomma un nuovo salasso per i siciliani che già pagano una delle tari più salate di tutta la penisola per un sewrvizio che non funziona affatto.

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