Rc auto torna a crescere, rincari record in Sicilia

L’Rc auto torna a crescere, rincari record in Sicilia

Michele Giuliano

L’Rc auto torna a crescere, rincari record in Sicilia

Michele Giuliano  |
venerdì 16 Agosto 2024

I dati Ivass: l’Isola sfonda la media nazionale, nell’ultimo anno incrementi del 6,62% contro la media del 6,2. Nell’ultimo mese si sono registrati aumenti in 5 province su 9: a Catania ed Enna gli importi maggiori

PALERMO – L’assicurazione Rc auto cresce e cresce, e in Sicilia più che nel resto d’Italia. Secondo quanto comunicato dall’Ivass, l’istituto per la vigilanza sulle assicurazioni, nell’Isola a giugno scorso i prezzi sono cresciuti, su base annua, del 6,62% contro una media nazionale del 6,2. I numeri si concretizzano in un premio medio di 365,44 euro. Se si guarda alle singole province, le cifre si mantengono al di sopra della media italiana in ben territori su 9.

Rc auto, in provincia di Catania e di Enna si arriva ad un aumento dell’8,3%

In particolare, in provincia di Catania e di Enna si arriva ad un aumento dell’8,3%; a seguire, Palermo al 7,8 e Agrigento al 7,3. Quindi, Ragusa al 6,5% e Siracusa al 6,4. Al di sotto della media nazionale soltanto Caltanissetta, al 6,1%, Trapani al 5,4 e Messina al 3,5. In termini di importi le cifre più sostenute si registrano a Catania, che arriva a 407 euro superando la media nazionale, che si ferma a 403 euro. Poco sotto, Messina a 398 euro e Palermo a 388. I numeri più bassi, invece, a Enna dove si pagano “appena” 290 euro.

Tutti questi dati fanno però riferimento soltanto agli assicurati appartenenti alla prima classe di merito; più alti gli aumenti per gli appartenenti a classi di merito superiori, che a livello nazionale arrivano al 9,6%. Gli aumenti del mese di giugno, a livello nazionale, sono comunque minori rispetto al mese di aprile e maggio scorsi, rispettivamente del 7,9 e del 6,8%.

L’Unc: “Rialzo Rc auto ingiustificato”

“Rialzo ingiustificato e immotivato – denuncia Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, Unione nazionale consumatori -. Quanto al rallentamento del rincaro tendenziale di giugno rispetto ad aprile e maggio è solo un’illusione ottica, considerato che è normale, dopo mesi di continui incrementi, che gli aumenti si ridimensionino, avendo già raggiunto i premi Rc auto dei livelli, in valore assoluto, insostenibili. L’importo medio di 403 euro è una batosta, un record che non si aveva dal giugno del 2019 quando era pari a 406 euro”. Gli incrementi riguardano tutte le province, compresi tra il +1,3% di Isernia e Catanzaro e il +9,3% di Roma.

In alcune città – continua Massimiliano Dona – il salto è addirittura stratosferico, come a Roma dove si sfiora il 10% (+9,3%). Una disparità territoriale, se si considera che a Isernia la crescita è solo dell’1,3%, che non è certo spiegabile con una diversa incidentalità e sulla quale andrebbe aperta un’indagine conoscitiva da parte dell’Antitrust”. Continua ad essere alto il differenziale del premio pagato tra Napoli e Aosta, le due province prese a riferimento per calcolare l’andamento del prezzo lungo la penisola. A giugno tale valore si è attestato sui 264 euro, in aumento del 5,5% rispetto all’anno precedente e in riduzione del 44,7% rispetto allo stesso periodo del 2014.

Aumenti che vanno in controtendenza anche secondo quanto sostenuto dall’Ivass, che disegna un quadro del settore assicurativo caratterizzato da una sostanziale serenità, con le aziende in condizioni patrimoniali stabili, una buona redditività e liquidità. Al miglioramento del clima hanno contributo anche la riduzione dell’inflazione già avviata lo scorso anno e la riduzione dei tassi di interesse da parte della Banca centrale.

Anche il Codacons è intervenuto, chiedendo un’inversione di rotta nel trend di crescita del prezzo, avanzando il sospetto che le compagnie di assicurazioni, anche in assenza di un incremento dei sinistri lungo le strade italiane, stiano scaricando sugli assicurati le conseguenze della crisi della logistica internazionale, che ha portato a rincari per le componentistiche auto e soprattutto per i pezzi di ricambio, e ad un allungamento dei tempi delle riparazioni.

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