Cresce l'attesa per la comunicazione dell'autority per l'energia di oggi, che dovrebbe aggiornare le tariffe, con pesanti rincari.
Cresce l’attesa per la comunicazione dell’autority per l’energia di oggi, che dovrebbe aggiornare le tariffe, con pesanti rincari sulla bolletta della luce. Gli scenari non sono affatto rosei, come riporta Rainews, le bollette potrebbero aumentare del 100 per cento. L’allarme lo lancia il presidente dell’Arera, Stefano Besseghini, che non nascondde preoccupazione. “Andremo incontro a una variazione estremamente rilevante per i consumatori, in un quadro rilevante di variazione di tutto il sistema – così il numero uno dell’Authority, che ha aggiunto che gli interventi a tutela dei consumatori più vulnerabili “avranno un ruolo per cercare di mitigare impatti: ma con un ruolo marginale perché le crescite sono state importanti”.
L’inflazione adesso fa paura
La crescita dei prezzi potrebbe affossare il Paese e la Sicilia soprattutto: già negli scorsi mesi si sono moltiplicati gli appelli da parte delle categorie produttive – dagli agricoltori agli artigiani – e molti prezzi collegati al caro elettrico e al caro carburante, sono schizzati. A Catania, ad esempio, sono aumentati tanto da fare della città etnea la prima in Sicilia per aumenti. Il 29 luglio, l’Authority per l’energia aveva già annunciato l’aggiornamento tariffario previsto per il 1 ottobre scrivendo che “L’ulteriore drammatica crescita dei prezzi all’ingrosso dell’energia, legata al conflitto in Ucraina ed alla riduzione dei flussi di gas praticata dalla Russia, ha portato l’Autorità a introdurre misure a tutela dei consumatori e a garanzia della continuità delle forniture – così scriveva l’Arera – dal 1 di ottobre, con il prossimo aggiornamento tariffario, cambia il metodo di aggiornamento dei costi della materia prima gas per le famiglie che sono ancora nelle condizioni di tutela”. Si tratta di “7,3 milioni di clienti domestici, su un totale di 20,4 milioni, il 35,6% circa”.
Le richieste di aiuto del governo
Già ieri, Nomisma Energia aveva previsto per il prossimo trimestre, un aumento delle bollette elettriche “di circa il 60%, con un nuovo massimo del prezzo dell’elettricità di 66,6 centesimi per kWh, 25 centesimi in più rispetto al trimestre precedente”. E in assenza dell’intervento del governo, aveva sottolineato il presidente, Davide Tabarelli, “l’aumento potenziale delle bollette elettriche per il prossimo primo ottobre sarebbe prossimo al raddoppio, più 100%. Ed alla vigilia della prevista nuova stangata sulle bollette il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, è tornato alla carica sul price cap incalzando la Commissione Ue che domani è chiamata a formalizzare le sue proposte contro il caro-energia.
La posizione di Cingolani
Ed alla vigilia della prevista nuova stangata sulle bollette il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, è tornato alla carica sul price cap incalzando la Commissione Ue che domani è chiamata a formalizzare le sue proposte contro il caro-energia. “La lettera che abbiamo scritto rappresenta un macigno, anche perché è firmata da molti paesi tra cui alcuni molto grandi come Francia, Spagna e Polonia – così il ministro in una intervista a Repubblica – se una istanza di questo livello fosse ignorata bisognerebbe farsi qualche domanda. Occorre introdurre il price cap, non dico per tornare ai prezzi di un anno e mezzo fa ma almeno per evitare certi picchi inaccettabili”.
Le associazioni dei consumatori
Tre richieste al nuovo governo da parte delle associazioni di consumatori Codacons, Movimento nazionale contro il caro bollette luce e gas, Comitato nazionale vittime della benzina e Comitato “No canone Rai in bolletta”. Lo fa sapere il Codacons in una nota. “Il nuovo governo – afferma Francesco Tanasi, segretario nazionale Codacons – deve mettere mano al settore dei carburanti con interventi davvero efficaci in grado di bloccare le speculazioni del mercato e ridurre in modo strutturale, e non con misure tampone, la tassazione che vige su benzina e gasolio”.
Tra le proposte quella di abolire il canone Rai
Deve inoltre “bloccare con urgenza il rincaro delle tariffe di luce e gas, che darebbero il colpo di grazia alle famiglie in difficoltà, e renderebbe insostenibile la spesa per l’energia per migliaia di imprese ed esercizi commerciali, portando le attività al default con effetti diretti sull’occupazione. Per tale motivo riteniamo che il prossimo governo non abbia altra strada che quella del tetto massimo ai prezzi dell’energia”. Tanasi lancia inoltre la richiesta dell’abolizione del canone Rai: “Riteniamo che i tempi siano ormai maturi per procedere a una abolizione totale del canone Rai, considerato il nuovo scenario del mercato televisivo italiano e la possibilità per la Rai di concorrere ad armi pari con le altre reti attraverso la raccolta pubblicitaria”.