Arrivata al decisione al termine dell'incontro tra il presidente Schifani e il ministro Urso che dichiara: “Sace disponibile ad intervenire per Isab, ove richiesto”
Per l’Isab Lukoil di Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa, è iniziato il conto alla rovescia che terminerà il prossimo 5 dicembre 2022. Dopodiché per la raffineria, non sarà più possibile acquistare petrolio greggio dalla madre patria Russia e, quindi, arrivare alla decisione di spegnere gli impianti e lasciare a casa, migliaia di lavoratori.
In questa corsa contro il tempo, il 18 novembre 2022 ci sarà un incontro, a Palazzo Piacentini a Roma, tra i rappresentanti della società che gestisce la grande raffineria siracusana ed il ministro per le imprese, Adolfo Urso.
La decisione di istituire un vertice a Roma il prossimo 18 novembre, è il frutto di una richiesta partita da Isab Lukoil attraverso il tavolo tecnico inaugurato lo scorso mese di agosto e terminata in queste ultime ore, a Roma, in un incontro tra il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, e ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso.
Si perché, la vicenda Isab Lukoil è problema che non è né solo siracusano né solo siciliano: è un problema nazionale e strategico. Come ha sottolineato il presidente della Regione Sicilia.
Il presidente Schifani: “Soddisfatto per convocazione tavolo, vicenda strategica per Sicilia”
“Sono molto soddisfatto, è stato un incontro positivo e costruttivo in cui sono stati affrontati numerosi temi di grande rilevanza, tra cui il rilancio delle aree di crisi come Gela e Termini Imerese”. Ha detto Schifani.
“La decisione del governo nazionale di convocare a stretto giro un Tavolo sull’Isab di Priolo – prosegue Schifani – va incontro alle esigenze del territorio e dei lavoratori. Sarò, ovviamente, presente all’incontro e continuerò a seguire con attenzione l’evolversi della vicenda, nella consapevolezza della sua importanza strategica per la Regione“.
Cosa è stato deciso oggi nell’incontro tra il presidente Schifani e il ministro Urso
Durante l’incontro sono stati affrontati i principali dossier di interesse della Regione, dal rilancio delle aree di crisi (tra cui Gela e Termini Imerese) agli incentivi e le ricadute sulle imprese siciliane.
Riguardo alla raffineria di Priolo Gargallo, nella zona industriale di Siracusa, governo e amministrazione regionale concordano sulla strategicità dell’impianto e sulla necessità di assicurare la continuità produttiva a garanzia dei lavoratori e dell’indotto. Urso e Schifani si sono inoltre trovati d’accordo sulla necessità di adottare tutte le iniziative per garantire l’operatività anche dopo il 5 dicembre.
Il futuro della Lukoil di Priolo, l’Impianto che copre il 20% del fabbisogno annuale del Paese
Nelle ultime settimana, Edoardo Garrone, presidente della Erg, azienda che ha venduto qualche anno fa a Lukoil gli impianti siracusani, ha dichiarato e lanciato l’allarme nazionale: “L’intero polo industriale di Siracusa rischia di chiudere per l’embargo sul petrolio russo deciso dall’Europa, ci sono migliaia di posti di lavoro a rischio e la chiusura manderebbe in tilt l’approvvigionamento dei prodotti derivanti dal petrolio nel nostro Paese perché la raffineria di Siracusa copre il 20% del fabbisogno annuale dell’Italia”.