Lukoil Priolo, il ministero: “golden power per soggetti interessati”

Lukoil Priolo: Governo pronto a usare il “golden power” per gestire la vendita della raffineria

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Lukoil Priolo: Governo pronto a usare il “golden power” per gestire la vendita della raffineria

Redazione  |
venerdì 09 Dicembre 2022

"Sono in corso interlocuzioni con vare aziende nazionali e internazionali interessate all'acquisizione dell'impianto Isab di Priolo a conferma del valore dell'impresa stessa" si legge nella nota ministeriale

Il Ministero delle Imprese e Made in Italy “conferma che sono in corso interlocuzioni con varie aziende nazionali e internazionali interessate all’acquisizione dell’impianto Isab di Priolo a conferma del valore dell’impresa stessa”.

Il Governo pronto a usare il “golden power”

“In funzione del ruolo strategico che l’impianto riveste per garantire l’approvvigionamento energetico del Paese a tutti i soggetti interessati è stato illustrato il contesto legislativo previsto dal golden power al fine di garantire lo sviluppo del polo produttivo anche per quanto riguarda la produzione, i livelli occupazionali e il pieno rispetto delle norme ambientali”, spiega l’ex Mise, guidato da Adolfo Urso.

Cosa sappiamo oggi sulla vendita di Lukoil di Priolo

Secondo quanto riportato dall’agenzia Reuters, l’accordo con Crossbridge potrebbe arrivare prima di Natale.

La cessione è sostenuta dai trader di materie prime svizzeri Vitol e Trafigura, che garantirebbero i 330 mila barili al giorno processati a Priolo, e potrebbe valere poco meno di 1,5 miliardi di euro.

Gli statunitensi avevano condotto una due diligence sul posto a settembre, ma le trattative si erano interrotte, per poi riprendere alla fine di novembre.

In campo ci sarebbe però anche una seconda cordata, che può contare sulla consulenza dell’ex premier Massimo D’Alema  e che comprende investitori qatarini, con  perno l’uomo d’affari Ghanim Bin Saad Al Saad.

Il Commissario a tempo

Per salvare Priolo, lo scorso 2 dicembre , il governo aveva varato un intervento a tempo. Il ruolo diretto dello Stato si concretizzerà con una amministrazione temporanea, resa necessaria dall’embargo Ue sulle importazioni di petrolio dalla Russia scattato, lo scorso lunedì 5 dicembre.

Subito dopo l’invasione dell’Ucraina l’Isab, che prima faceva affidamento su diverse fonti di approvvigionamento di cui il greggio russo costituiva circa un terzo, si è trovata costretta a dover utilizzare esclusivamente petrolio della Federazione russa.

Le rassicurazioni Usa

Dopo l’intervento a tempo del governo, rassicurazioni per garantire l’operatività dell’impianto erano arrivate anche dal Tesoro Usa. Le banche italiane, ha spiegato Washington,  possono far credito alla raffineria Lukoil di Priolo per acquistare greggio non russo senza incorrere nelle sanzioni del Tesoro statunitense.

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