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Luoghi del Cuore Fai in Sicilia, la classifica provvisoria

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Luoghi del Cuore Fai in Sicilia, la classifica provvisoria

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martedì 19 Luglio 2022

A poco più di due mesi dal censimento lanciato dal Fai, ecco quali sono i luoghi del Cuore più votati in Sicilia

A poco più di due mesi dal lancio dell’undicesima edizione la classifica provvisoria de “I Luoghi del Cuore”, il più grande censimento spontaneo del patrimonio culturale del nostro Paese promosso dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS in collaborazione con Intesa Sanpaolo, riserva come sempre molte sorprese. Da Nord a Sud, dalle Alpi alle isole, dai castelli alle spiagge, dai parchi storici alle chiese, passando per borghi, vie panoramiche e botteghe storiche, i 300.000 voti on-line e cartacei finora pervenuti portano all’attenzione dell’Italia, attraverso il FAI, oltre 25.000 luoghi unici per storia, arte e natura, che restituiscono l’immagine di un Paese straordinario.

A oggi il luogo in Sicilia al primo posto della classifica provvisoria è la Spiaggia della Pillirina a Siracusa, nel cuore della Penisola Maddalena a sud della città. Si può votare sino al 15 dicembre 2022.

La spiaggia della Pillirina

L’area che corrisponde a Punta della Mola viene comunemente detta “della Pillirina” dal nome della vicina grotta, che a sua volta deriva da una leggenda che vede come protagonisti un pescatore, una donna soprannominata Pillirina (termine dialettale per Pellegrina) e il loro amore impossibile. Oltre ad essere una delle baie più belle di Siracusa, l’area della Pillirina ha un importante background storico: proprio qui nel 415 a.C. gli ateniesi attaccarono per la prima volta la città.

L’insenatura è caratterizzata dal mare cristallino – parte dell’Area Marina Protetta del Plemmirio – ma nella zona  circostante ci sono anche tombe risalenti al periodo greco e bunker risalenti alla Seconda Guerra Mondiale. Proprio per preservare l’ecosistema naturale di un’area che ha anche problemi di dissesto idrogeologico legati all’erosione costiera, il comitato “Pillirina”, attivo dal 2010,  promuove per questo luogo l’istituzione di una riserva naturale orientata. La spiaggia è già stata nominata Sito di Interesse Comunitario nell’elenco di Rete Natura 2000, una rete creata dall’Unione Europea per proteggere habitat e specie identificati come prioritari.

La Scala dei Turchi

Segue la Scala dei Turchi a Realmonte. Il suo nome risale al XVI secolo, quando i pirati saraceni, impropriamente chiamati “Turchi”, la utilizzavano come punto di approdo per saccheggiare i paesi limitrofi. Si tratta di una parete rocciosa di marna bianca che riproduce la forma di una scala dal profilo smussato, curvo e irregolare; un vero monumento naturale, che si protende sul mare tra Agrigento e Porto Empedocle, separando due spiagge sabbiose. L’intera costa dove insiste la Scala dei Turchi è stata catalogata come zona a rischio idrogeologico; nonostante ciò, l’area è da tempo oggetto di abusivismo. Dagli anni Ottanta del Novecento una delle spiagge ai suoi piedi era deturpata dallo scheletro di cemento di un complesso alberghiero mai concluso.

Grazie alla mobilitazione al censimento “I Luoghi del Cuore” 2008, il FAI ha agito in favore del bene affiancando Legambiente in una battaglia legale che, nel 2013, ha portato all’abbattimento dell’ecomostro. FAI e Intesa Sanpaolo hanno inoltre sostenuto la demolizione di un altro edificio abusivo su uno dei terrazzi rocciosi in cima alla Scala. È seguita la riqualificazione dell’area, trasformata in belvedere pubblico in collaborazione con il Comune. Di pochi giorni fa la notizia di una nuova vittoria per Scala dei Turchi: saranno infatti demolite le villette costruite a Lido Rossello. Il comitato “Scala dei Turchi” con la collaborazione di numerose associazioni locali, dopo il successo degli scorsi censimenti, sta nuovamente raccogliendo voti per tutelare questo paesaggio unico che merita di essere inserito nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO.

Questo luogo rientra nella classifica speciale “I Borghi e i loro luoghi”.

Cala del Cuore a Bagheria

Ampiamente segnalate le Tre Piscine Cala del Cuore a Bagheria (PA), un suggestivo tratto di costa roccioso nell’area di Capo Zafferano. Si dice che il nome popolare attribuito a quella che sulle carte nautiche viene nominata “Cala dell’Osta” sia dovuto alla divisione di quest’area in tre calette, che per la calma delle acque e per il colore verde-azzurro ricordano delle piscine. Solo di recente si è aggiunto “Cala del Cuore”, in riferimento all’istallazione a forma di cuore rosso affissa sugli scogli. Questo luogo incredibile è caratterizzato verso l’interno da dune di origine eolica e da un paesaggio mediterraneo selvaggio, popolato di piante che fioriscono in tutti i periodi dell’anno. Dal 2013 l’Associazione NEXT si fa promotrice di iniziative rivolte all’innovazione sociale, allo sviluppo sostenibile e alla formazione digitale dei giovani su temi come la salvaguardia del Patrimonio ambientale e culturale dei territori di Bagheria e Santa Flavia. L’obiettivo della raccolta voti all’undicesimo censimento “I Luoghi del Cuore” è il miglioramento dei percorsi in cemento che permettono di raggiungere le calette, che hanno oltre quarant’anni e rendono l’accesso al mare particolarmente difficoltoso, se non pericoloso. Questi luoghi risultano non accessibili a persone in condizione di disabilità, inoltre, secondo le indicazioni dei piani tecnici, l’area in prossimità degli scogli è indicata come soggetta a crolli; attualmente però non esiste una staccionata che delimita i dislivelli, né è presente la segnaletica obbligatoria.

Valle dei Templi di Agrigento

Segue la Valle dei Templi, il celebre parco archeologico a breve distanza dal centro di Agrigento. Il sito corrisponde all’antica città di Akragas, fondata nel 580 a.C. e definita “Città la più bella fra quante son albergo per gli uomini” dal poeta greco Pindaro. Dall’originario piccolo nucleo, la città vide la sua massima espansione durante l’epoca romana: in questo periodo è documentato anche un aumento delle ricchezze dovuto al successo dell’attività di estrazione, raffinazione e commercio dello zolfo. Nel Medioevo e nei secoli successivi inizia il declino della città che sposta il suo centro nevralgico verso l’interno, in corrispondenza all’attuale Agrigento. Ma il suo destino non è l’abbandono e il degrado: nel 1997 il sito archeologico viene nominato Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, attirando l’attenzione non solo di turisti da tutto il mondo, ma anche di studiosi e ricercatori. Questo luogo, che con i suoi 1300 ettari è uno dei più grandi siti archeologici del Mediterraneo, è conosciuto da molti e da molti amato e per questo motivo numerosi cittadini, in maniera spontanea, lo stanno segnalando al censimento “I Luoghi del Cuore”.

Torre di Manfria a Gela

Un altro luogo molto segnalato in Sicilia è la Torre di Manfria a Gela (CL), una torre di avvistamento che si erge su una collina sovrastante il golfo di Gela, inserito nell’elenco di Rete Natura 2000 per la sua varietà di habitat litoranei. Le fonti sono discordi sull’esatta data di costruzione (probabilmente intorno al 1550), certa è invece quella di conclusione dei lavori: nel 1615 la Torre fu completata dal Duca di Ossuna su disegno dell’architetto fiorentino Camillo Camilliani. La Torre Manfria o Ossuna faceva parte delle oltre 200 torri costiere che formavano un rudimentale sistema di vigilanza strategico-militare per segnalare i pericoli provenienti dal mare. La torre misura circa 15 metri di altezza e 12,5 metri la base. In origine era costituita da due piani, il pianoterra che serviva come deposito di acqua, legna, munizioni, spingarde, schioppi, polvere da sparo e palle di cannone e il primo piano che serviva da alloggio ai torrari (caporale, tenente e soldati). Diversi anni fa la torre, la cui proprietà è privata, fu illuminata per essere visibile di notte in tutta la sua possente maestosità a decine di chilometri di distanza. L’illuminazione, però, fu oggetto di una feroce azione vandalica che mise fuori uso definitivamente l’intero impianto. Da allora, la Torre di Manfria è abbandonata all’erosione, alle intemperie e rovinata da ulteriori azioni vandaliche.

La raccolta voti al censimento “I Luoghi del Cuore” vuole sensibilizzare sulla tutela di questo luogo.

Il Gran Priorato di Sant’Andrea

Tra i beni più segnalati, il Gran Priorato di Sant’Andrea è la chiesa più antica di Piazza Armerina (EN). Fu fondata verso i primi decenni del 1100 molto probabilmente dal Conte Simone Aleramico, appartenente a una delle famiglie più importanti del territorio; affidata ai Canonici di Sant’Agostino, fu donata nel 1148 all’ordine del Santo Sepolcro. Le strutture che possiamo ammirare oggi sono ciò che rimane dopo che la città si ribellò a Guglielmo I e dopo il grande terremoto del 1169. Ancor oggi la chiesa di Sant’Andrea è sede della Delegazione di Piazza Armerina dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme: qui si svolgono importanti celebrazioni religiose, come la processione del Venerdì Santo che dal centro della città si snoda verso la chiesa. A questo rito, caratterizzato dal “canto dei sette salmi”, partecipa il vescovo della diocesi di Piazza Armerina insieme ai cavalieri del Santo Sepolcro, le confraternite e moltissimi fedeli e turisti provenienti da tutta la Sicilia. La raccolta voti spontanea, promossa al censimento “I Luoghi del Cuore”, nasce dal desiderio di far conoscere il complesso e presentare le sue notevoli potenzialità di sviluppo, soprattutto dopo la recente conclusione dei lavori di restauro dell’edificio.

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