Ma l’intelligenza artificiale non potrà rimpiazzare la coscienza dell’uomo - QdS

Ma l’intelligenza artificiale non potrà rimpiazzare la coscienza dell’uomo

Antonino Lo Re

Ma l’intelligenza artificiale non potrà rimpiazzare la coscienza dell’uomo

Redazione  |
venerdì 31 Maggio 2024

Oggi si discute molto sui vantaggi che l’IA può portare all’uomo, ma quasi nessuno parla dei limiti che si possono riscontrare con essa

L’intelligenza artificiale è un ramo dell’informatica che crea sistemi che possono svolgere dei compiti che per essere svolti dagli esseri umani richiederebbero l’applicazione di intelligenza. Viene sfruttata in diversi settori, come nella sanità, nella guida autonoma, nella finanza o nelle industrie. Oggi si discute molto sui vantaggi che l’IA può portare all’uomo, ma quasi nessuno parla dei limiti che si possono riscontrare con essa.

Uno dei maggiori problemi è rappresentato dalla sua etica: essa offre enormi potenzialità per migliorare la vita delle persone, ma vi sono molti interrogativi sull’autonomia, la privacy e la sicurezza. Ad esempio, le tecnologie di riconoscimento facciale potrebbero violare la privacy individuale tramite attacchi informatici che compromettono i sistemi di IA, che stanno diventando sempre più sofisticati, mettendo a rischio la sicurezza dei dati sensibili. L’IA può anche riscontrare difficoltà nella comprensione del contesto e delle sfumature linguistiche, portando spesso a interpretazioni sbagliate o informazioni indesiderate.
Nonostante i vari progressi, l’IA attuale è molto lontana dall’eguagliare l’intelligenza umana in molti campi, come la creatività, l’empatia e il senso comune, che sono ancora sfide enormi per i sistemi d’IA, limitandone così l’applicabilità in contesti diversi.

C’è il pericolo che le macchine possano sostituire gli uomini in diversi lavori come è già successo in passato, tanto è vero che prima i mestieri venivano svolti esclusivamente dall’uomo, mentre adesso la maggior parte di essi viene eseguito dalle macchine. Sicuramente ciò è stato un vantaggio, poiché sono state diminuite le ore di lavoro delle persone e nell’utilizzo di strumenti tecnologici si è ridotto notevolmente il tempo di fabbricazione, ma progressivamente si potrebbe arrivare a una sostituzione totale dell’uomo.

È anche vero che le macchine possono apprendere e diventare “più intelligenti”, ma non esiste un’IA che possa migliorare se stessa. Solo gli umani possono utilizzare le loro abilità e la loro intelligenza per costruire e migliorare le macchine, tant’è vero che lo sviluppo automatico di esse comporta solo l’aumento dalla competenza e della velocità di apprendimento. Bisogna sottolineare che questo è un limite molto importante nello stato dell’IA, in quanto essa non possiede ancora la capacità di auto-migliorarsi senza l’intervento umano. Ciò evidenzia l’importanza del ruolo umano nell’ottimizzazione dell’IA e la consapevolezza che la mente umana non potrà essere rimpiazzata dall’IA.

Cantavenera, Leone, Belgiorno, Cavaleri, Ripellino, Graci A.
III A “Biotecnologie ambientali” e III D “Biotecnologie sanitarie”
Istituto tecnico tecnologico Enrico Fermi di Licata

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