Mafia, arresti e sequestri a Catania: l'inchiesta "Filo conduttore"

Mafia, arresti e sequestri milionari nel catanese: l’inchiesta “Filo conduttore” e il ruolo dei Pillera-Puntina

Marco Cavallaro

Mafia, arresti e sequestri milionari nel catanese: l’inchiesta “Filo conduttore” e il ruolo dei Pillera-Puntina

Redazione  |
martedì 02 Luglio 2024

I dettagli delle indagini e il legame tra le aziende di telecomunicazioni finite nel mirino della finanza

Dalle prime ore della mattina, circa 60 finanzieri del comando provinciale di Catania stanno dando esecuzione a un’ordinanza richiesta dalla procura – Direzione Distrettuale Antimafia. Così, sono state disposte dieci misure cautelari nei confronti di diversi soggetti. Le persone coinvolte, sono indagate a vario titolo per bancarotta fraudolenta, riciclaggio e autoriciclaggio aggravata dal metodo mafioso e dallo scopo finale. Secondo le indagini, infatti, il fine dell’operazione sarebbe stato quello di aiutare l’associazione mafiosa Pillera-Puntina.

Iscriviti gratis al canale WhatsApp di QdS.it, news e aggiornamenti CLICCA QUI

Inoltre, nel corso dell’intervento della finanza sul territorio di Catania, in quella che è stata denominata l’operazione “Filo conduttore”, sono stati sequestrati beni dal valore di 1,25 milioni di euro.

Mafia, inchiesta “Filo conduttore”: i dettagli delle indagini

Come emerso, l’indagine parte dall’investigazione sul fallimento alla fine del 2018 di una società SRL di Pedara, a Catania. Questa, trattava l’attività di installazione e manutenzione degli impianti telefonici. Le misure cautelari, hanno riguardato in particolare 4 soggetti, tutti risultati essere amministratore della società indicata.

Tutto ciò – secondo le indagini – per aver distratto il compendio dell’azienda fallita a beneficio di un nuovo assetto societario di Trecastagni (Catania), sempre riconducibile alle stesse persone. Con la migrazione totale da una all’altra azienda, il fatturato della prima sarebbe stato azzerato favorendo l’attività della neonata società. Questa, a quel punto avrebbe registrato una crescita rilevante ed esponenziale al fallimento della ditta di Pedara.

“Filo conduttore” e la creazione di due nuove sedi

Successivamente, l‘attività investigativa si sposta al 2021 a seguito di alcune segnalazioni effettuate dall’amministratore giudiziario nominato dalla società sequestrata. Questa, segnalava dei dati anomali che sarebbero entrati nel mirino degli inquirenti.

Con la stessa procedura della migrazione a Trecastagni, il servizio sarebbe stato dirottato verso altre nuove nuove sedi: una a Mascalucia (Catania) e legata alla famiglia Pirella, l’altra a Misterbianco, costituita con il ruolo solo formalmente estraneo alla famiglia finita nel mirino dell’inchiesta denominata “Filo conduttore”.

Le indagini svolte anche su queste due imprese solo all’apparenza legata a terzi, avrebbero permesso la ricostruzione dell’intero assetto societario di cui fanno parte le 4 aziende. Queste, sono infatti risultate riconducibili a persone molto vicine al clan mafioso dei “Pillera-Puntina”.

Conferme sul legame tra le aziende e il sistema mafioso

Coinvolto nell’attività investigativa, un collaboratore di giustizia avrebbe confermato del forte legame tra le aziende finite nel mirino delle indagini e il sistema mafioso alle spalle. Le stesse, sarebbero inoltre state utilizzate come strumenti di riciclaggio di beni provenienti dalla distrazione a danno delle società fallite.

Dalle indagini, sarebbe anche emerso di come gli affidamenti alla società di Trecastagni non fossero del tutto azzerati. Il tutto, solo per non rendere eccessivamente evidente la vicenda al fine di evitare di insospettire gli organi giudiziari che erano già vigili sulla vicenda già sotto la gestione e il controllo dell’amministratore giudiziario. Dopo tutte le verifiche e le testimonianze del caso, tutte le persone coinvolte sono quindi finite nel mirino delle indagini per condotte distrattive sulle aziende a loro riconducibili e riciclaggio.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017