Salvatore Bisconti e Giacinto DI Salvo sono ritenuti parte integrante della malavita di Belmonte Mezzagno e Bagheria.
I carabinieri del Comando provinciale di Palermo hanno confiscato beni per 720 mila euro riconducibili a Salvatore Bisconti di Belmonte Mezzagno e beni per circa 500 mila euro riconducibili a Giacinto Di Salvo, detto “Gino”, di Bagheria.
Salvatore Bisconti e il ruolo a Belmonte Mezzagno
Bisconti, imprenditore, era stato tratto in arresto nell’operazione denominata “Perseo”, con l’accusa di avere fatto parte del mandamento mafioso di Belmonte Mezzagno, in particolare per aver partecipato a due episodi estorsivi, riportando una condanna a 8 anni e 8 mesi di reclusione.
Il provvedimento di confisca ha riguardato l’intero capitale sociale con relativo complesso di beni aziendali della società “Costruzioni Bisconti di Santangelo Giovanni & C.”, con sede a Belmonte Mezzagno; 4 appezzamenti di terreno sempre a Belmonte Mezzagno; 1 appezzamento di terreno e 2 magazzini ad Altofonte; e 5 rapporti bancari.
Giacinto Di Salvo detto “Gino”: i sequestri a Bagheria
Giacinto Di Salvo, attualmente detenuto, è ritenuto reggente del mandamento mafioso di Bagheria.
Tratto in arresto nell’operazione denominata “Argo” è accusato di avere diretto il mandamento e la famiglia mafiosa di Bagheria, coordinando costantemente le attività illecite degli altri affiliati e capi famiglia, in particolare nel settore delle estorsioni alle imprese e agli esercizi commerciali della zona.
Il provvedimento di confisca ha riguardato 4 appezzamenti di terreno a Misilmeri; 1 appartamento a Bagheria; 2 auto; 1 moto; e 13 rapporti bancari.